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Gli Angeli

Alla luce del sublimo Corano e della nobile Sunnah

basato su un libri del dottor 'Umar Sulayman Athqar

Traduzione e adattamento a cura di 'AbdulQadir As-Sudani & 'Aisha Farina

La necessità di credere all'esistenza degli angeli

Gli Angeli sono delle creature di Allah (SWT), che possono essere viste solo da coloro che Allah (SWT) sceglie.

Sono creature benedette da Allah (SWT), create dalla luce, come testimoniano i versetti del Corano e gli ahadith del Profeta (s).

Sono incaricati da Allah (SWT) di compiere alcune cose ben determinate.

Tra loro, ve ne sono alcuni che Allah (SWT) preferisce, come ad esempio Gabriele, Michele, Israfil e l'Angelo della Morte, mentre altri occupano un rango meno importante. Ogni Credente è tenuto a credere all'esisten-za degli Angeli, dei Jinn e degli Shayatin, così come all'esistenza dei mondi invisibili.

Credere all'esistenza degli Angeli è uno dei fondamenti della Fede Islamica.

E' un dovere per ogni Musulmano, ed il venirne meno costituirebbe una disobbedienza agli Ordini divini.

Dice infatti Allah (SWT):

 …Chi non crede in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri e nei Suoi Messaggeri e al Giorno Ultimo, si perde lontano nella perdizione…

(Corano IV. An-Nisa' (Le Donne), 136)

 Questo poiché gli Angeli sono emissari che Allah (SWT) invia ai Suoi Messaggeri e ai Suoi Profeti (*) al fine di trasmettere loro la Rivelazione.

La fede nella loro esistenza deve dunque precedere quella nei Libri Rivelati, come è precisato dal Corano e dagli ahadith.

A questo proposito, 'Umar ibn al-Khattab (r) riferì che il Messaggero di Allah (s) disse: "…che tu creda nell'e-sistenza di Allah (SWT), dei Suoi Angeli, dei Suoi Libri, dei Suoi Messaggeri, del Giorno dell'Ultimo Giudizio, del destino buono o cattivo".

 Allah (SWT) ha detto anche:

 La carità non consiste nel volgere i volti verso l'Oriente o l'Occidente, ma nel credere in Allah e nell'Ultimo Giorno, negli Angeli, nel Libro e nei Profeti…

(Corano II. Al-Baqara ( La Giovenca ), 177)

 Il Messaggero crede in quello che è stato fatto scendere su di lui da parte del suo Si-gnore, come del resto i credenti: tutti credono in Allah, nei Suoi Angeli, nei Suoi Libri e nei Suoi Messaggeri: "Non facciamo differenza alcuna tra i Suoi Messaggeri"…

(Corano II. Al-Baqara ( La Giovenca ), 285)

 Ibn Qayyim al-Jawzy dice a questo proposito: "Tutto ciò che accade nel mondo, che sia visibile o invisi-bile, è compiuto da Angeli che agiscono sotto gli ordini di Allah (SWT). Essi sono intermediari incaricati di missioni ben definite.

Così, alcuni sono responsabili del Sole, della Luna, delle stelle e degli astri; altri si occupano della pioggia, delle nuvole; altri ancora delle piante, altri degli animali, altri della morte; un gruppo è incaricato delle mon-tagne, un altro degli esseri umani allo scopo di recensire le loro azioni, un gruppo è incaricato di trasmettere la Rivelazione … per non citare che qualche esempio. Tutte queste creature sono caratterizzate dalla bellezza, dalla forza e dalla loro totale sottomissione ad Allah (SWT)".

 Al-Bayhaqi, da parte sua, sottopone la fede negli Angeli a tre condizioni:

1- Credere alla loro esistenza;

2- Accordare loro la considerazione che meritano ed essere convinti che siano creature di Allah (SWT), così come gli umani, i Jinn e gli Shayatin; creature incaricate di compiti definiti, che non possiedono altri po-teri se non quelli che Allah (SWT) ha accordato loro. Conosceranno la morte, ma Allah (SWT) ha accor-dato loro una vita molto più lunga della nostra; questo fa sì che a noi, a causa dei nostri limiti, la loro esistenza sembri un'eternità; nondimeno anche il loro turno verrà, ed essi moriranno. Allo stesso modo, non bisogna attribuire loro delle qualità che rischino di farne delle 'divinità', o di associarli ad Allah (SWT), commettendo SHIRK, così come tendevano a fare i popoli dei tempi precedenti;

3- Riconoscere che tra gli Angeli esistono degli emissari che Allah (SWT) invia a coloro che Egli designa, sia tra gli umani che tra gli Angeli stessi. Conseguentemente, bisogna riconoscere che ogni categoria di An-geli è incaricata di una responsabilità precisa: coloro che si occupano del Trono divino, quelli che sono incaricati del Paradiso, altri dell'Inferno, altri ancora di registrare per iscritto tutte le nostre azioni, buone o cattive; coloro che si occupano delle nuvole, ecc… così come testimonia il Sublime Corano.

 Quanto a coloro che sostengono di credere solo a ciò che è visibile e concreto, è facile smontare la loro argo-mentazione, ricordando loro che essi sono incapaci di vedere la loro intelligenza, e tuttavia ci credono. Allo stesso modo, non possono vedere l'aria che respirano, e grazie alla quale vivono…

 In questo senso, Abu Bakr al-Jazayri afferma:

1- La ragione non esclude l'esistenza degli Angeli, né la trova impossibile. Essa non accetta le antinomie. Non può cioè ammettere allo stesso tempo l'esistenza e l'inesistenza di una cosa come la presenza delle tenebre e della luce nello stesso momento. Credere agli Angeli non è soggetto a considerazioni di questo genere.

2- Se è logico ammettere l'esistenza di tracce che provano l'esistenza di ciò che le ha prodotte, possiamo credere all'esistenza degli Angeli, in quanto essi hanno lasciato delle tracce, e queste tracce sono molte. Ad esempio, i Profeti (*) ricevono la Rivelazione attraverso Gabriele il Messaggero Fedele. E' un fatto evidente e innegabile che prova l'esistenza degli Angeli…

Non vedere qualcosa per debolezza della vista o per mancanza di un sufficiente dispositivo, non prova certamente la sua inesistenza. Molti esseri del mondo materiale che ieri a occhio nudo erano invisibili, sono oggi osservabili grazie al microscopio o al telescopio.

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