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I Pilastri dell'Islam

A cura di AbdulJalil Randellini

Il Digiuno

Il terzo pilastro

Al digiuno facevano ricorso, da sempre, gli uomini pii e i profeti, come atto di adorazione a Dio. Esso abitua alla moderazione, al controllo dei desideri e del carattere. Abbandonarsi senza freni anche a bisogni leciti, come il cibo e i rapporti sessuali, rende gli uomini schiavi delle loro abitudini e delle loro voglie.

Il Profeta Muhammad ha detto:

“Il digiuno è uno scudo contro gli atti di disobbedienza in questo mondo e contro il fuoco nell’altro”.

Nel digiuno, il ricco prova le ristrettezze che il povero ha quotidianamente, e tutta la comunità vive una comunione di spirito che aumenta il senso di fratellanza, di pazienza e di disciplina fra i musulmani.

Dice il Corano:

“O voi che credete, vi è prescritto il digiuno come era stato prescritto a coloro che vi hanno preceduto. Forse diverrete timorati”. (Corano, 2:185).

Il Profeta ha ribadito:

 “Colui che digiuna nel mese di Ramadan con fede, ricercando la ricompensa di Dio, si vedrà perdonati i peccati commessi in precedenza”.

Ramadan è il nono mese del calendario islamico, il mese in cui è disceso il Corano. E’ il mese del digiuno obbligatorio per i musulmani, un mese benedetto, ricco di benefici e doni divini:

“E’ nel mese di Ramadan che abbiamo fatto scendere il Corano, guida per gli uomini e prova di retta direzione e distinzione fra il vero ed il falso. Chi di voi ne testimoni l’inizio, digiuni...”. (Corano, 2:185).

Il digiuno consiste nell’astenersi dal cibo, dalle bevande, dai rapporti sessuali e da atti illeciti, dall’alba al tramonto, aumentando gli atti di devozione, la lettura del Corano e le buone azioni. Digiunare durante Ramadan è obbligatorio per ogni musulmano, uomo o donna, in età di poterlo effettuare, con alcune eccezioni specificate più avanti.

Oltre al mese di Ramadan, il credente può digiunare volontariamente quando vuole, sempre dall’alba al tramonto. Il digiuno superrogatorio è consigliato in giorni ben precisi dell’anno, quali sei giorni del mese di Shawwal in qualsiasi ordine, il 9, 10 e 11 del mese di Muharram, il 15 del mese di Shaban, ecc., e in tutti quei giorni raccomandati dal Profeta.

Egli ha però consigliato ai musulmani di non digiunare per lunghi periodi: “Avete degli obblighi anche verso voi stessi”. Ha inoltre specificato i giorni nei quali il digiuno non è permesso, come ad esempio il solo venerdì, se questo non è collegato al digiuno effettuato il giovedì o il sabato. Lo ha vietato pure in occasione delle due feste, “Eid-ul-Fitr”, alla fine del digiuno di Ramadan, e “Eid-ul-Adha, la festa del Sacrificio, e nei tre giorni che la seguono.

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