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I Pilastri dell'Islam

A cura di AbdulJalil Randellini

Il Pellegrinaggio

La Mecca e la Ka'aba

La Mecca si trova in un’arida valle, circondata da colline pietrose. Il clima è caldo e secco. Le sue condizioni climatiche ne fanno un luogo poco confortevole. Divenne nel tempo il centro culturale e letterario dell’Arabia, ma deve la sua importanza storica alla presenza della Ka’aba, alla storia di Abramo e Ismaele, alla nascita del profeta Muhammad, alla rivelazione del Corano e alla sua predicazione.

L’Inviato di Dio nacque, infatti, alla Mecca ma, per sfuggire alla morte, si trasferì a Medina, 225 miglia a nord ovest, dove fu accolto con grande spirito di fratellanza con i suoi compagni. Da là guidò il primo Stato Islamico e la conquista di Mecca all’Islam. A Medina morì ed è sepolto.

La parola “Ka’aba” significa “edificio cubico”. E’ una costruzione alta circa 15 metri ed ha una base di circa 12 metri per 13. E’ coperta da un immenso paramento (Kiswa) verde scuro, ricamato tutt’intorno di versetti coranici in fili d’oro. La Ka’aba è anche conosciuta come la più “antica Casa di culto” (Baitul-Atiq), la “Moschea Sacra” (al-Masjid al-Haram) e la “Casa di Dio” (baitul-lah). I musulmani, in qualsiasi parte del mondo si trovino, si rivolgono in direzione della Ka’aba, per eseguire le cinque preghiere quotidiane, secondo quest’ingiunzione coranica:

“...Volgiti dunque verso la Moschea Sacra. Ovunque siate, rivolgete il volto nella sua direzione...”. Corano, 2:144.

La direzione verso la Ka’aba è conosciuta come la “qibla”.

La Ka’aba fu innalzata da Abramo e Ismaele su ordine di Dio, come baluardo contro l’idolatria e come meta di pellegrinaggi:

“Stabilimmo per Abramo il sito della Casa...” . Corano, 22:26;

“...O signor nostro, accettala da noi! Tu sei Colui che tutto ascolta e conosce!”. Corano, 2:127;

“E ricorda quando Abramo disse: “O mio Signore, rendi sicura questa contrada e preserva me e i miei figli dall’adorazione degli idoli.”. Corano, 14:35;

 “...E stabilimmo un patto con Abramo e Ismaele: ‘Purificate la mia Casa per coloro che vi gireranno attorno, vi si ritireranno, si inchineranno e si prosterneranno”. Corano, 2:125.

Tuttavia, col passare del tempo, l’unicità di Dio, il concetto di sottomissione, e l’aspetto spirituale del Pellegrinaggio, gradualmente si affievolirono nell’animo degli uomini, col rifiorire dell’idolatria e dei suoi costumi. Ai tempi del Profeta, c’erano ben 360 idoli presso la Ka’aba e pochissimi adoratori del Dio Unico. I pellegrinaggi alla Mecca si erano ormai trasformati in una fonte di guadagni illeciti. Quando i suoi abitanti si convertirono e ritornarono al culto dell’Unico Dio, nell’anno 8 dell’Egìra, il Profeta sgombrò la Ka’aba dagli idoli e fece rivivere il Pellegrinaggio, secondo gli ordini divini.

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