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I Pilastri dell'Islam

A cura di AbdulJalil Randellini

Il Pellegrinaggio

La Festa del Sacrificio, Eid-ul-Adha

Dopo di ciò, il pellegrino sacrifica un animale, una pecora, oppure condivide con altri la settima parte di un cammello, o di un bue, per ricordare Abramo che sacrificò un montone per ringraziare Dio di avergli risparmiato il sacrificio del figlio Ismaele. Deve cibarsene e distribuire la maggior parte ai bisognosi.

Si rade quindi il capo o si taglia alcune ciocche di capelli. La rasatura è consigliata agli uomini, mentre per le donne basta dare una spuntata ai capelli. Ciò determina la fine dello stato di sacralizzazione, e il pellegrino può rivestire gli abiti soliti. Permane però sempre il divieto dei rapporti sessuali fra i coniugi, che deve durare fino al compimento della circoambulazione dopo la lapidazione della stele tawaf al-ifadah o al-ziyarah.

Il pellegrino può recarsi alla Mecca per compiere tale circoambulazione, nello stesso giorno della Festa.

Dopo di ciò, anche la proibizione dei rapporti sessuali fra coniugi decade.

Il pellegrino deve restare nella valle di Mina per altri due o tre giorni ancora dopo il 10 di Dhul-Hijja, eseguendo delle preghiere supererogatorie e lapidando, nel pomeriggio, le tre stele di Satana. Può recarsi alla Mecca e rientrare ogni sera a Mina, ma deve rimanere a Mina almeno per le due notti seguenti la decima notte di Dhul-Hijja. Può ritardare il tawaf al-ifadah fino alla fine dei giorni che si devono passare a Mina, e recarsi alla Mecca solo dopo aver eseguito la lapidazione delle tre stele.

Il tredicesimo giorno di Dhul-Hijja, tutti i riti del Pellegrinaggio sono completati. Da questo momento, chi decidesse di rientrare al proprio paese, prima di lasciare la Mecca, deve eseguire il tawaf al-wida, la circoambulazione dell’addio. Nessuno è esentato da questo obbligo, eccetto le donne in mestruazione o nel periodo del dopo parto.

La Festa del Sacrificio, che fa parte dei riti del Pellegrinaggio, è celebrata da tutti i musulmani, nello stesso giorno, in ogni parte del mondo. Coloro che possono sacrificare un animale lo fanno e distribuiscono poi la carne fra i poveri e gli indigenti. Il resto è distribuito fra la famiglia ed i parenti.

E’ utile sottolineare il fatto che la parola sacrificio, a differenza di quanto praticato in altre religioni, non ha affatto il significato di espiazione di qualche colpa o peccato. Nell’Islam, il sacrificio, perpetua il ricordo del gesto di Abramo e la sua sottomissione a Dio:

“Le loro carni e il loro sangue (delle vittime sacrificali) non giungono a Dio, vi giunge invece il timor di Lui. Così ve le ha assoggettate affinché proclamiate la grandezza di Dio che vi ha guidato. Danne la lieta novella a coloro che operano il bene”. Corano, 22:37.

I pellegrini possono recarsi a Medina, dove si trova la tomba e la Moschea del Profeta, il cimitero in cui riposano i suoi Compagni. Questa visita non è obbligatoria e non fa parte integrante dei riti del Pellegrinaggio, ma è molto raccomandata.

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