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Gli Sposi nell'Islam

A cura di Dr. Mujahed Badaoui

Il Matrimonio

     Il Profeta Muhammad (*)[1] disse:

      “Quando un servo di Allah si sposa, egli perfeziona metà della sua religione; e che tema Allah nei riguardi dell’altra metà.” [2]

      Nell’Islam il matrimonio viene raccomandato a tutti coloro che hanno raggiunto l’età della maturità fisica e psicologica. Non deve essere rimandato senza necessità, se vi sono un compagno disponibile ed i mezzi per mettere su famiglia. Pure coloro che sono divorziati, i vedovi e le vedove, sono incoraggiati a risposarsi. Il celibato viene fortemente scoraggiato. Perciò, nonostante che il matrimonio non sia un dovere obbligatorio per tutti e per tutte le circostanze, soprattutto per coloro che non hanno la capacità fisica o psicologica per poterlo affrontare, l’enfasi è comunque fortemente in favore del matrimonio come status per degli adulti normali.

      Il matrimonio è una relazione permanente fra un uomo ed una donna che contribuisce allo sviluppo naturale dell’amore reciproco. Lega fra loro l’amore fisico con il bene personale e con la responsabilità verso il partner e verso i figli nati dall’unione. Le esperienze assai comuni del libero amore, delle ragazze madri o della vita da single, dimostrano quale effetto dirompente abbiano sulla società moderna queste consuetudini, e quali disastrose conseguenze abbiano sulle nuove generazioni, soprattutto sulle donne. Nel contesto del matrimonio islamico la donna è invece protetta nel suo ruolo vitale di madre delle nuove generazioni, e l’uomo vive pienamente e consapevolmente la propria condizione di padre. Non occorre essere psicologi per comprendere che i figli hanno bisogno della famiglia e di entrambi i genitori, per vivere un’infanzia serena e felice.

      I benefici effetti del matrimonio si riflettono quindi su tutta la società, non solo sui figli. Non va trascurato il valore del mutuo rispetto fra i coniugi nello scambiarsi il proprio amore, il sostegno psicologico, il conforto e la forza necessaria per dare impulso alla propria vita individuale, familiare e sociale. Senza la responsabilità ed il conforto di una famiglia sana, l’uomo e la donna sono più esposti alla tentazione di intraprendere delle relazioni sessuali illegali ed al rischio di comportamenti devianti. Dove si nota il declino dell’istituzione del matrimonio, si assiste all’incremento dell’adulterio, della pornografia, delle violenze sulle donne, dell’omosessualità, e dell’abuso sessuale sui bimbi.

      Protezione, calore, intimità, e soprattutto religiosità, sono invece i componenti che si trovano nel matrimonio vissuto secondo le regole insegnate da Dio. Il Profeta Muhammad (*), in un Hadith, commentò:

        “Non vi è nulla al mondo come il matrimonio, per aumentare l’amore fra due persone.” [3]

      Così, per gli sposi, il matrimonio si presenta come fonte di felicità, di sicurezza e di forza spirituale, nella condivisione dell’impegno della vita in comune. Ma se al contrario si trasformasse in un’arena di scontri e di abusi, avrebbe fallito appieno la sua funzione. Per definire il ruolo degli sposi nell’Islam, e tutto ciò che fa di un marito e di una moglie degli sposi islamici ideali, è necessario che i diritti ed i doveri dell’uomo e della donna siano da entrambi ben conosciuti, così come tutto ciò che serve per dar vita ad una famiglia islamica ideale.

      Poiché nel matrimonio l’uomo e la donna sono interdipendenti fra loro, ecco quale deve essere il comportamento richiesto ad uno sposo e ad una sposa ideali, e quali sono i mezzi per raggiungere tale condizione. Nell’Islam, le fonti alle quali ci si riferisce sono il Corano, la parola di Dio, e la Sunnah, la raccolta dei detti e degli esempi pratici di vita del Profeta Muhammad (*). Infatti, tutte le regole che governano la vita in comune degli sposi, i loro obblighi ed i loro diritti, e di conseguenza il loro comportamento nell’ambito individuale, familiare e sociale, fanno riferimento a queste due fonti primarie, da cui è stata ricavata la Shari’ah, la legislazione islamica. Queste regole coinvolgono ambedue gli sposi, e la loro osservanza non può ovviamente essere vincolante solo per un coniuge e non per l’altro, perché entrambi sono uguali davanti a Dio:

      Corano, 3:195 : “...In verità non farò andare perduto nulla di quello che fate, uomini o donne che siate, che gli uni sono come gli altri...”

      Corano, 33:35 : “In verità i musulmani e le musulmane, i credenti e le credenti, i devoti e le devote, i leali e le leali, i perseveranti e le perseveranti, i timorati e le timorate, quelli che fanno l’elemosina e quelle che fanno l’elemosina, i digiunatori e le digiunatrici, i casti e le caste, quelli che spesso ricordano Allah e quelle che spesso ricordano Allah, sono coloro per i quali Allah ha disposto perdono ed enorme ricompensa.”

      In un Hadith, il Profeta Muhammad (*) disse:

      “Tutti gli individui sono uguali, come uguali sono i denti di un pettine. Non c’è pretesa di merito di un Arabo sopra un non-Arabo, o di un bianco sopra un negro, o di un uomo sopra una donna. Solo coloro che temono Dio hanno preferenza al cospetto di Allah.” [4]

      Poiché la famiglia è rappresentata da un gruppo di persone che vivono assieme, vi deve essere un capo ed una gerarchia di responsabilità, come in ogni altra comunità umana, così che i membri agiscano in cooperazione per il bene comune. Nel matrimonio islamico, il capo della famiglia è il marito, in virtù del suo ruolo di responsabile del mantenimento della famiglia:

      Corano, 4:34 : “Gli uomini sono preposti alle donne, a causa del maggior vigore che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono per esse i loro beni. Le donne virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha ordinato sia preservato...”

      La vita in comune ha quindi inizio con il matrimonio di un uomo e di una donna per formare una famiglia, la forma basilare più semplice di un’associazione comunitaria. In essa convivono due individui con personalità, caratteri ed abitudini diverse e già formate. Anche se una coppia pensa di conoscersi, è solo col passare del tempo che gli sposi diventano completamente consapevoli del carattere, delle abitudini, degli umori, delle simpatie e delle antipatie dell’altro. Col passare del tempo, l’amore romantico ed idealista lascia il posto ad un amore più naturale, basato sulla vera conoscenza e sulla comprensione dell’altro, purché nessuno di loro agisca in modo tale da uccidere questo amore, ma contribuisca invece a svilupparlo in modo duraturo e permanente.

      La famiglia islamica, così come Dio l’ha voluta, è una famiglia molto unita. La comprensione fra gli sposi, la fedeltà, e l’amore per i figli, hanno le radici in questa unità. La crescita di figli timorati di Dio è una delle sue più importanti funzioni. Per la riuscita del matrimonio, il marito e la moglie devono conoscere i loro doveri e praticare di comune accordo il codice di condotta islamico all’interno della famiglia.

 


[1] (*): “La pace e le benedizioni di Allah siano sopra di lui”, eulogia che si fa sempre seguire nominando il Profeta.

[2] Hadith riportato da Baihaqi.

[3] Hadith trasmesso da Ibn Majah.

[4] Hadith riportato da Ahmad ibn Hambal, al-Musnad.

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