Macellazione Halal
DIBATTITO SUL METODO DI MACELLAZIONE ‘HALAL’: gli animalisti
proteggono il gregge o il macellaio?
Nel
Nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso
Gli attacchi contro il metodo di
macellazione islamico ‘Halal’ da parte degli animalisti, che
raccontano la "favola" di un barbaro e sanguinario rito di
macellazione, sono in costante aumento.
Esistono due diversi aspetti di questa
controversia: il programma dei vegetariani, che vorrebbero proibire
totalmente il consumo dei prodotti animali, e la lobby degli
animalisti, che si fa portavoce della richiesta di un metodo di
macellazione più umano.
GLI ANIMALI POSSIEDONO DIRITTI?
La tesi avanzata dai vegetariani sostiene
che uccidere gli animali per il giovamento dell’uomo sia crudele e
che sia una violazione dei loro diritti. Secondo il loro punto di
vista, uomini e animali sono sullo stesso piano e non viene
riconosciuta all’essere umano nessun tipo di autorità su di essi.
Questo ragionamento è totalmente errato in quanto se gli animali
avessero diritti paragonabili a quelli dell’uomo, dovrebbero avere,
allora, anche equivalenti doveri; in altre parole dovremmo essere in
grado di accusarli e punirli nel momento in cui violano i diritti
altrui.
E’ assurdo che venga considerato un
crimine se un essere umano uccide una pecora, mentre ritenuto
"normale" se è un leone a farlo. Il problema deriva dall’idea
sbagliata del ruolo dell’uomo all’interno del regno animale: la
rinnegazione dello scopo della creazione all’interno di una
gerarchia delineata in maniera precisa degrada l’uomo allo stesso
livello delle altre creature.
Ma anche in questo caso il ragionamento è
illogico: perché allora alle piante non viene concesso lo stesso
tipo di protezione contro la violazione della sacralità della loro
vita?
IL METODO DI MACELLAZIONE ISLAMICO E’
CRUDELE?
Un discorso diverso riguarda il metodo di
macellazione da usare per evitare qualunque tipo di crudeltà.
E’ senz’altro vero che quando il sangue fuoriesce dalla gola di un
animale la scena che si presenta ai nostri occhi sembra piuttosto
violenta, ma il fatto che al giorno d’oggi la carne venga acquistata
nei supermercati, in pulite ed igieniche confezioni, non significa
che l’animale non abbia dovuto morire!
I metodi di macellazione non-islamici
impogono che l’animale non sia cosciente prima della sua uccisione e
questo è di solito ottenuto attraverso lo stordimento o
l’elettronarcosi. E’ davvero meno doloroso sparare un colpo di
pistola nel cervello di una pecora o mettere un anello al collo di
un pollo, che incidere la sua gola? Il semplice assistere alla scena
non può darci un’idea oggettiva di ciò che l’animale prova.
I FATTI SCIENTIFICI
Un’equipe dell’Università di Hannover in
Germania ha esaminato i due metodi analizzando le registrazioni
prodotte dall’elettroencefalogramma (EEG) e dall’elettrocardiogramma
(ECG). In tutti gli animali utilizzati per l’esperimento sono stati
chirurgicamente impiantati un certo numero di elettrodi in diverse
parti del cranio; successivamente a tali animali sono state concesse
alcune settimane di tempo per ristabilirsi.
In seguito una parte di essi è stata
macellata con il metodo islamico ‘halal’, ovvero una rapida e
profonda incisione sul collo da lato a lato, fatta con una lama
molto affilata, che taglia la vena giugulare e l’ arteria carotidea
insieme alla trachea e all’esofago, ma lascia intatta la spina
dorsale.
La restante parte del bestiame prima di
essere macellata è stata stordita con il metodo della pistola a
proiettile captivo, tipico dei mattatoi dell’Occidente.
Le registrazioni dell’EEG e dell’ECG hanno
permesso l’osservazione delle condizioni del cervello e del cuore
durante tutto il processo.
IL METODO HALAL
Con il metodo ‘halal’ non è stato
registrato nessun cambiamento nel grafico dell’EEG per i primi 3
secondi successivi all’incisione, indicando che l’animale non ha
sentito nessun dolore dovuto al taglio. Questo non deve sorprendere:
spesso, quando ci tagliamo con un arnese affilato, ce ne rendiamo
conto solo dopo un po’ di tempo!
I seguenti 3 secondi hanno registrato una
condizione di incoscienza simile ad uno stato di sonno profondo
causato dalla perdita di enormi quantità di sangue. Da quel momento
in poi l’EEG ha riportato valori pari a zero che indicano un’assenza
totale di dolore, nonostante il cuore stesse ancora battendo ed il
corpo era in preda a forti convulsioni, un riflesso condizionato
della spina dorsale.
E’ questa la fase più sgradevole per chi
assiste, che si convince erroneamente che l’animale stia soffrendo
mentre il suo cervello in realtà non registra più nessun messaggio
sensoriale.
IL METODO OCCIDENTALE
Con il metodo occidentale gli animali
erano in apparenza incoscienti dopo lo stordimento e questo metodo
di uccisione apparirebbe essere, per l’osservatore, molto più
pacifico.
Ciononostante la lettura dell’EEG ha
indicato un dolore acuto subito dopo lo stordimento. Mentre nel
primo esempio l’animale comincia a sentire dolore a causa della
"fame" di ossigeno e sangue del cervello – la morte del cervello,
per dirla in parole semplici -, il secondo esempio di macellazione
provoca prima l’arresto del cuore, mentre l’animale è ancora capace
di provare dolore.
Non si assiste, comunque, alle sgradevoli
convulsioni, il che non solo significa che c’è più ritenzione di
sangue nella carne, ma anche che questo secondo metodo si presta
molto meglio alla domanda di efficienza delle moderne procedure di
macellazione di massa. Quando un animale non si muove è molto più
semplice ucciderlo sul nastro trasportatore!
L’APPARENZA INGANNA
Ciò che vediamo non è sempre la realtà.
Coloro che vogliono proibire il metodo islamico, appellandosi ad una
modo più umano di uccidere gli animali necessari al nostro
sostentamento, in realtà sono più preoccupati dei sentimenti della
gente che di quelli degli animali, per i quali vogliono far credere
di essere a favore.
Il metodo dello stordimento rende la
macellazione di massa più facile e più accettabile al consumatore,
che può ingannare se stesso sul fatto che l’animale non abbia
sentito nessun dolore, quando va a comprare il suo pezzo di carne,
pulita ed impachettata, al supermercato.
Il metodo ‘Halal’, al contrario, non cerca
di negare che il consumo di carne significa che gli animali devono
morire, ma è eseguito in maniera tale da provocare il minor dolore
possibile.
IL PARERE OLISTICO
L’Islam è un modello di vita bilanciato.
Per i mussulmani il privilegio di integrare la propria dieta con
proteine animali indica un dovere nei confronti del benessere
dell’animale stesso, sia durante l’allevamento che durante la
macellazione.
I moderni metodi di allevamento e
macellazione occidentali, al contrario, puntano ad un mercato di
consumo di massa e trattano l’animale come merce. Così come le
batterie di galline sono più adatte alla produzione di quantità di
uova su larga scala, anche i metodi di macellazione occidentali sono
migliori per l’industria della carne, ma non sono favorevoli né
all’animale, né al consumatore.
Il modello islamico garantisce una vita
più sana per l’animale ed una carne più salutare per il consumatore.
Sahib Mustaqim Bleher è nato in Germania da una famiglia
protestante. Ha fatto carriera in giornalismo e nella pubblicazione
di libri. Si è convertito all’Islam nel 1980 ed in seguito si è
trasferito in Inghilterra. Al momento ricopre la carica di
segretario generale del Partito Islamico Britannico (Islamic Party
of Britain).
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