| La Fede Di al-Shàykh 'Abdu-r-Rahmàn Pasquini | 
| Nel nome di Allàh il sommamente Misericordioso il ClementissimoNell’Islàm il risultato inevitabile della vera fede e di un credo sincero è la perfezione. Allàh, rifulga lo splendore della sua luce, esalta la perfezione, quando dice, nel Sublime Corano: Coloro che credono e operano il bene non faremo andare perduta la ricompensa a nessuno che compia un opera buona. La fede è un veicolo della conoscenza di Allàh e una crescente fiducia in Lui. E l’Islàm è la risposta incondizionata agli insegnamenti divini e una costante e zelante ricerca dell suo compiacimento. Quando la creatura umana prova la fede in questo senso e vede l’Islàm in questa luce, inevitabilmente essa cammina sulla via della perfezione. L’Apostolo di Allàh, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, indica la relazione di causa effetto tra l’adorazione e la perfezione, quando dice: La vostra vita ha da esser vissuta da ciascuno di voi in ogni momento con la consapevolezza che Allàh vi sta vedendo e che anche se voi non vedete Lui Egli vede voi. Aver il sentimento della presenza di Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce, in ogni momento della vostra vita è la principale spinta al continuo miglioramento della linea di condotta. Allàh, sia gloria a Lui l’Altissimo, che è l’unico Creatore della realtà, è, anche, per mezzo della Sua rivelazione, l’unica fonte di conoscenza completa della realtà, la sola capace fornire all’uomo l’informazione esatta riguardo alla realtà della natura umana, del destino dell’uomo e dell’universo. Quando l’uomo riesce, per grazia divina come riconoscimento del suo sforzo, a realizzare la completa interiorizzazione del messaggio di Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce, e degli insegnamenti del Profeta, che Allàh lo benedica e l’abbia in gloria, allora egli capisce quale sia la vera realtà ed ha la percezione della verità. Dalla visione di sé stesso come creatura di Allàh, legata ad Allàh dal vincolo di totale dipendenza oggettiva che è intrinseco nel rapporto Creatore-creatura (il rapporto creazionale) e dalla consapevolezza che egli si trova anche in condizione di assoluta dipendenza soggettiva dal suo Creatore, l’uomo, alla luce del divino insegnamento, realizza il suo dovere di obbedienza alle norme di condotta che il Creatore gli ha dato perché egli possa attuare in pieno la sua qualità di uomo in questa vita, in funzione non soltanto del bene nel presente, ma anche del meglio nella vita futura, con la misericordia di Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce. Adorare Allàh, sia gloria a Lui l’Altissimo, significa vivere nell’osservanza delle regole di vita, in cui si realizza la completa obbedienza – cioè l’Islàm – ad Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce. E’
            di questa verità che Allàh l’Altissimo ci informa quando dice: “
            Non ho creato il ginn e l’uomo se non perché mi adorino”  Dall’analisi della normativa divina risulta che ci sono doveri individuali e doveri collettivi. I doveri individuali sono quelli che ogni musulmano deve adempiere di persona nei tempi, alle condizioni e nei modi prescritti dalla normativa del codice di vita islamico (sciarì’ah); i doveri collettivi sono quelli che incombono alla collettività musulmana, la quale deve provvedere, come collettività, all’adempimento delle prescrizioni, sicché se i doveri non vengono adempiuti su ciascun membro della collettività ricade la responsabilità dell’inadempimento, mentre se vi è adempimento da parte di qualcuno, cessa il dovere per tutti gli altri. I
            doveri individuali ( fàrdu-l-‘àyn) sono finalizzati alla
            purificazione dell’anima e al miglioramento del comportamento
            individuale. I doveri collettivi (fàrdu-l-kifàyah) sono connessi
            alla personalità e alle capacità individuali che differiscono da
            individuo a individuo, per cui il buon funzionamento della società
            si basa sulla cooperazione degli appartenenti ad essa, ciascuno dei
            quali svolge l’attività che più gli è congeniale e che può
            portare avanti con successo. L’imposizione di attività che non
            sia conforme alle attitudini e che non abbia adeguata motivazione
            nel soggetto ha sempre dato esisti negativi, per cui il miglior modo
            di funzionamento di una società si realizza quando ogni individuo
            svolge una attività per cui ha attitudine e per la quale sia
            motivato. Se delle attività che sono necessarie a un buon
            funzionamento della società non vengono assicurate dalla presenza
            di un numero di persone sufficiente a fare fronte alle esigenze
            della collettività, ciascuno dei componenti di essa è responsabile
            di questa deficienza. E’ un dovere di tutti e di ciascuno che alla
            comunità vengano assicurati i “servizi” essenziali al suo buon
            funzionamento, che è legato al benessere dei singoli appartenenti
            ad essa. Il benessere degli individui ha le sue basi nel
            soddisfacimento dei bisogni primari dell’esistenza che permetta
            loro un tenore di vita dignitoso e realizzi quelle condizioni
            fisiche e spirituali che permettano un sereno adempimento dei doveri
            religiosi sia specifici del rapporto con Allàh, sia gloria a Lui
            l’Altissimo, sia riguardanti i rapporti con le altre creature
            umane e con le creatura non umane e l’ambiente, regolati tutti da
            Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce. Tutta la vita
            dell’uomo, vissuta a misura d’uomo, cioè nell’obbedienza ad
            Allàh, è Islàm e non solo il rapporto individuale con Allàh!
            L’uomo ha il dovere di lavorare di giorno per guadagnarsi da
            vivere e deve riposare la notte per recuperare le energie da
            spendere il giorno dopo. Dice Allàh, l’Altissimo, nel Sublime
            Corano: E’ Lui che ha creato la notte per il vostro riposo e il
            Giorno per rendervi le cose visibili. Ha  fatto
            la notte come una coperta e ha fatto il giorno come mezzo di
            sussistenza! Nella
            successione alternata del giorno e della notte c’è la
            ripartizione del tempo per le attività produttive di questa vita
            terrena e le devozioni della spiritualità, per cui si prende
            coscienza di Allàh, sia gloria a Lui l’Altissimo, e ci si
            assicura il Paradiso, non senza l’intervento in nostro favore
            della grazia divina, nella vita futura. E’ un dovere individuale
            per l’uomo di eseguire i riti dell’adorazione quotidiana e il
            digiuno e per questo ogni persona ha il dovere, che è un dovere
            religioso, di esercitare un’attività lavorativa al fine di
            mettersi nelle condizioni di poter praticare i doveri religiosi
            individuali, adempiendo le obbligazioni che nascono dall’esser
            musulmano. Il Sublime Corano e la Nobile Sunna promuovono la
            realizzazione di una società fondata sul lavoro e l’Islàm invita
            ciascun Musulmano al continuo miglioramento delle condizioni di vita
            sia personali. sia familiari, sia comunitarie, alla eliminazione
            delle deficienze e delle mancanze, che mettono il singolo, la
            famiglia e la comunità alla mercè di quelle forze, a cui fa comodo
            tenere costantemente in condizioni di disagio il Musulmano, perché,
            dovendosi arrabattare per far combaciare il pranzo con la cena, non
            abbia tempo e modo di espletare compiutamente i suoi doveri
            religiosi, tra i quali quello di primaria ed essenziale importanza
            che è quello di “preservare se stesso e la sua famiglia dal
            fuoco”, con la pratica regolare dell’Islàm e l’educazione
            islamica dei figli. Come è obbligatorio per il musulmano eseguire
            con devozione i riti dell’adorazione quotidiana e il digiuno, così
            è altrettanto obbligatorio cercare lavoro in una attività lecita,
            svolgere la propria attività con la diligenza del buon padre di
            famiglia e onestà esemplare, migliorare le proprie condizioni
            economiche e sociali per offrire nell’ambiente di lavoro e nella
            società l’esempio pratico dei valori dell’Islàm tradotti in
            pratica di vita. Tutto questo va fatto in obbedienza sincera ad Allàh,
            rifulga lo splendore della Sua Luce, perché nei fatti concreti
            risulti evidente il primato della Parola di Allàh, sia gloria a Lui
            l’Altissimo, nel regolare la vita secondo i reali bisogni della
            creatura umana, in funzione della sua piena realizzazione in questa
            vita e nella vita futura, su qualsiasi parola dell’uomo. Anche
            questa è adorazione! Tutta la vita del Musulmano – cioè la vita
            condotta in obbedienza ad Allàh – è adorazione. Lavorare nei
            campi, nell’officina, al computer, nel mercato è adorazione come
            è adorazione il pregare, il digiunare, il pagare l’imposta
            coranica, il far beneficenza, andare in pellegrinaggio. E’
            adorazione procurarsi onestamente di che vivere per sé e per la
            propria famiglia; è adorazione riguardare la propria salute, agire
            con giustizia, non danneggiare il prossimo, addirittura nutrirsi 
            e riposare per poter svolgere la propria attività lavorativa
            in modo efficace sia nel campo della professione che nel campo
            dell’invito all’Islàm è adorazione. L’uomo è il vertice
            della creazione e questa sua posizione si accorda perfettamente con
            la sua dignità nell’eseguire nel migliore dei modi la sua opera.
            Dice Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce, nel Sublime
            Corano: E’ Lui che ha creato la vita e la morte per trovare,
            mettendovi alla prova, chi di voi è migliore nell’operare.
            Allàh, rifulga lo splendore della Sua Luce, benedice l’uomo che
            lavora con diligenza a realizza la sua opera senza difetti, in modo
            perfetto. E la perfezione non la si consegue con l’ignoranza e la
            presunzione. Ogni lavoro ha le sue regole e la sua perfetta riuscita
            dipende dallo studio e dall’esperienza. La perfezione si raggiunge
            con l’acquisizione di una sempre maggiore abilità e competenza
            fino al conseguimento del risultato voluto e il Musulmano,
            consapevole dell’Islàm, sente suo dovere inderogabile di fare le
            cose, qualunque cosa egli faccia, al limite della perfezione in
            ogni sfera della sua attività sia privata che pubblica, sia
            individuale sia sociale: per il Musulmano tutto è religione, tutto
            è Islàm, quando è applicazione del Corano e della Sunna; anche e
            sempre religione è qualsiasi cosa quando è fatta in obbedienza ad
            altri che Allàh, ma questo, ovviamente, non è Islàm! Orbene,
            nella religione in senso stretto Allàh, sia gloria a Lui
            l’Altissimo, ha definito con precisione il cosa, il come, il dove,
            il quando, il quanto e il chi, cioè il tipo di azione, le sue
            modalità, i suoi tempi, le sue quantità, chi è tenuto a eseguire.
            Nella religione in senso largo, cioè negli affari della vita
            mondana, ha lasciato all’uomo la libertà di scegliere il cosa, il
            come, il dove, il quando, il quanto in base alle sue esperienze e al
            suo sapere, acquisito attraverso diverse generazioni con
            innovazioni, scoperte, invenzioni e nuove tecnologie e nuovi metodi
            di lavorazione, miglioramenti, modernizzazioni. Per quanto riguarda
            la religione in senso stretto, che si fonda sui precetti custoditi
            dal Sublime Corano e dalla Nobile Sunna, Allàh, rifulga lo
            splendore della Sua Luce, ha rifiutato qualsiasi innovazione,
            modernizzazione, aggiornamento, adeguamento ai tempi e altre cose di
            questo genere! Il Profeta Muhàmmad, che Allàh lo benedica e
            l’abbia in gloria ha detto: “Guardatevi dalle innovazioni!In
            verità ogni innovazione è eresia, ogni eresia è fuorviamento e
            ogni fuorviamento conduce all’inferno! E’, infatti, assolutamente inconcepibile per un Musulmano che qualcuno – creatura umana - possa apportare miglioramenti alla Legge che governa l’esistenza dell’uomo, data all’uomo dallo stesso Creatore dell’uomo. Miglioramenti sono pensabili alle leggi date dall’uomo, che sono condizionate dal tempo, dal luogo, dal livello scientifico e tecnologico, dal grado di sviluppo economico, ma Allàh non è condizionato dal tempo, che per Lui è un “eterno” presente, per cui la Legge di Allàh è valida per ogni tempo e per ogni luogo, per ogni società, quale che sia il grado del suo sviluppo economico e del suo progresso tecnico-scientifico. | 
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