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Muhàmmad Messaggero di Dio

A cura di al-Shàykh 'Abdu-r-Rahmàn Pasquini

L'Islam

Dalla tesi di laurea: “Abitare l‘Islam” (Politecnico di Milano. 1991).

di Asfa Mahmoud

È molto importante premettere che per i Musulmani la religione non è solo un fatto di spiritualità e di fede distaccati dalla vita terrena, bensì l’Islam ordina e regolamenta le grandi linee nei rapporti familiari, sociali e politici. L’Islam è quindi una filosofia di vita e un modello di comportamento con se stessi, con il prossimo e con Dio, ispirato al Corano e alla condotta del profeta Muhammad.

Per parlare di religione islamica, bisogna precisare che cos’è l’Imàn (cioè la fede) e clic cos’è l’Islam (cioè l’atteggiamento del Musulmano).

L’IMÀN, la fede del Musulmano, comprende 6 punti:

1) Dio, Uno e Unico, Creatore di tutto e di tutti e Signore del Giorno del Giudizio. Dio nell’Islam ha 99 nomi che lo definiscono tra i quali il più corrente è Allah.

2) Gli Angeli, che sono esseri di luce intermediari anche tra Dio e gli uomini, hanno una assoluta obbedienza a Dio, Il loro presidente è Gibrìl (Gabriele), che è anche l’angelo portatore della parola di Dio ai Profeti e messaggeri. Egli ha rivelato la parola a Muhammad nella grotta di Hira.

3) I Libri Sacri rivelati da Dio agli uomini tra i quali lo ‘‘Zabur’’ (il libro di David), la Torat, il Vangelo ed il Corano.

I Musulmani credono che il Corano sia ultima parola di Dio rivelata agli uomini attraverso l’arcangelo Gabriele a Muhammad, e perciò il Corano in se stesso. nel suo contenuto e nella sua forma costituisce il miracolo dell’Islam.

4) I Messaggeri ed i profeti di Dio: alcuni sono citati nel Corano altri no, dato il loro immenso numero dall’inizio della storia umana. Infatti il Musulmano crede in Adamo ed Eva, Noé, Abramo. Younes, Jacobbe. Isacco e Ismaele, Giuseppe, Mose, Gesù. Muhammad e tutti gli altri senza distinzione.

5) Il Giorno del Giudizio Universale, che arriva dopo l’apocalisse e durante il quale saranno risuscitati tutti gli esseri umani per essere giudicati secondo la loro fede e le loro azioni. Dio ci ha insegnato che quel giorno non perdonerà a colui che avrà adorato qualcun altro al di fuori di Lui e potrà perdonare il resto a chi egli vorrà. A seconda del giudizio si andrà nella sofferenza eterna (inferno) nella sofferenza momentanea (purgatorio) o nella felicità eterna (paradiso).

6) La Provvidenza ed il Destino nel bene e nel male accompagnano la vita. L’essere umano ha il libero arbitrio ed i mezzi propri per distinguere il bene dal male. ma la sua scelta finale è sempre predestinata. Il credente tiene conto di questa fede ma deve sempre agire e trasformare verso il meglio la sua vita e quella degli altri ... e qui interviene la sua condotta pratica e i riti collegati a questa fede.

L’ISLAM (abbandono, pace, sottomissione): il culto pratico della religione islamica comprende 5 pilastri:

1) La Professione di fede: si tratta di dichiarare quanto segue: “lo testimonio che non vi è Dio all’infuori d’Iddio e testimonio che Muhammad è il suo inviato”, Questa dichiarazione deve essere fatta a voce alta, deve essere capita da chi la pronuncia e sentita sinceramente nel cuore. La professione di fede chiamata “Shahada” è il segno dell’appartenenza alla nazione islamica ed è una condicio sine qua non per l’accesso al paradiso eterno.

2) La Preghiera: ci sono cinque preghiere quotidiane ed una preghiera collettiva il venerdì Le preghiere sono precedute dalle abluzioni rituali. Bisogna pulire le parti genitali (docciarsi se si ha avuto rapporti sessuali) e lavarsi nell’ordine seguente: le mani, la bocca, il naso, il viso, le braccia, bagnare i cappelli e le orecchie ed infine lavarsi i piedi. Il Musulmano si rivolge alla Mecca quando prega ovunque egli sia. La preghiera consiste nella lettura di versetti del Corano, ringraziare, lodare e chiedere a Dio il bene nel la vita terrena e nell‘aldilà. Ci sono cinque preghiere giornaliere. La prima è tra l‘aurora e l’alba, la seconda è a mezzogiorno solare, la terza è alla metà del pomeriggio. La quarta è immediatamente dopo il tramonto e la quinta un’ora e mezza più tardi circa.

3) L’Imposta Coranica chiamata “Zakat” (purezza, prosperità): ha uno scopo di giustizia sociale e di avvicinamento tra ricchi e poveri. La Zakat non è l’elemosina che tutti possono fare e che è volontaria; la Zakat è obbligatoria per coloro che hanno una ricchezza superiore a 100 gr d’oro o equivalente e che siano rimasti intoccati durante un anno, L‘ammontare dell’imposta coranica dipende dal tipo di ricchezza. Nel caso di oro o soldi, oltre la soglia dei 100 grammi (o valore equivalente) la percentuale dovuta è il 2,5%; per il possesso di ovini la soglia è 40 capi e la quantità dovuta un capo; per il possesso di bovini la soglia è 30 capi e la quantità dovuta un capo; per il possesso di camelidi la soglia è 5 capi e l’imposta dovuta è una capra; per il possesso di cereali l’imposta corrisponde a 1 su 10 se coltivati con acqua piovana e a 1 su 20 se coltivati con acqua fluviale.

A che vanno e raccolte dell’imposta coranica? Il testo coranico è molto chiaro: “La beneficenza è destinata ai poveri, agli indigenti, agli incaricati di raccoglierla, a quelli che vogliamo attirare verso l’Islam, per riscattare i debitori e liberare gli schiavi, per diffondere la parola di Dio e per i viandanti (Corano IX-60). Quindi in ordine di preferenza alle persone della propria famiglia, poi al proprio clan, al proprio villaggio o città, al proprio paese e in estensione ai Musulmani in generale.

4) Il digiuno durante il mese di Ramadan

“O Voi che credete! Vi è stato prescritto il digiuno, come era stato prescritto a quelli prima di Voi, affinché possiate esser pii”. (Corano II-183)

“È nel mese di Ramadan che abbiamo rivelato il Corano. guida delle genti e prova di direzione e salvezza. Chi ne vede la luna digiuni per tutto il mese” (Corano II-185)

Il verbo arabo che corrisponde all’italiano “digiunare” significa letteralmente astenersi, trattenersi. Religiosamente ha assunto il significato della rinuncia, per devozione, al cibo, alle bevande, alle relazioni sessuali e a tutto quello (come per esempio, il fumo) che viene considerato capace di annullare il digiuno, dalla prima luce dell’alba (l’aurora) fino al calar del sole. Anche il linguaggio e l’attività della mente sono condizionati dal Saum (digiuno). Parole e pensieri meno che corretti non sono ammessi durante il periodo del digiuno. Il digiuno è obbligatorio per tutti, uomini e donne che raggiungono la pubertà. Esso è vietato alla donna mestruata, all’ammalato che si aggraverebbe col digiuno, agli anziani e, se il digiuno rischia di recarle danni, anche alla donna incinta o che allatta. È concesso non digiunare ai malati ordinari e a coloro che viaggiano, ma questi sono obbligati a rimediare dopo la fine della malattia o al ritorno dal viaggio.

5) Il Pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita per coloro che possono permetterselo. ovvero che hanno la possibilità finanziaria di pagarsi il viaggio e la possibilità fisica di sopportarne l’impegno e la fatica, La Mecca è considerata la città santa dell’Islam, essendo ivi costruito il primo tempio (Kaaba) per l’adorazione dell’unico Dio da Abramo e da suo figlio. La Mecca è anche il posto dove Adamo ed Eva si incontrarono sulla Terra quando scesero dal Paradiso, Il Pellegrinaggio dura una settimana all’incirca e comprende un rito di adorazione divina, di preghiere e di allontanamento dai piaceri della vita quotidiana terrena. Il vestito bianco. semplice e umile, uguale per tutti i pellegrini e la ripetizione da Parte di tutti degli stessi riti tendono ad avvicinare i Musulmani tra di loro e rammenta loro il giorno del Giudizio e l’eguaglianza del ricco e del povero, del bianco e del nero davanti agli occhi di Dio.

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