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Il ritorno all'Islam di Isaa Giallombardo Salvatore e Latifa Maria Jesus Malave

(Belgio - Bruxelles)

 

In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso

Sono nato in Belgio a Bruxelles il 23/07/72 da genitori italiani di Palermo e Bagheria, in Sicilia.

Siamo cinque fratelli più il mio cugino adottato, Mamma e Papà, in totale otto persone:

le mie due sorelle Nunzia (testimone di Geova ex cattolica) e Antonella (evangelica ex cattolica), Io (Issa oggi musulmano, Grazie a Dio, ex cattolico), i miei fratelli Giuseppe (cattolico non praticante) e Roberto (cattolico non praticante), e Vittorio (cugino ateo), che ha vissuto con noi dall'età di 13 anni finché si è sposato a 30 anni.

Riassumo la mia storia il più possibile.

Mi sono sposato all'età di 21 anni con una donna spagnola, con lei ho avuto due Bambini, Angela e Flavio, dopo dieci anni decidiamo di separarci e dopo di divorziare. A casa le cose non andavano bene e molte volte gridavamo davanti ai Bambini e mi son detto: "non è possibile che le piccole vedano questo quasi tutti giorni". La mia ex moglie mi diceva sempre: "tu puoi andare quando vuoi non me ne frega niente", abbiamo avuto una grande discussione e un giorno ho deciso: "ok me ne vado, ti lascio tutto ma me ne vado", le ho detto, "ti lascio l'appartamento per Angela e Flavio, e la macchina (bmw) per poter portare i Bambini a scuola tutti i giorni, io me ne vado in Venezuela 15 giorni in casa di un’amica che ho incontrato su internet e quando vengo me ne vado a dormire in casa di Giuseppe" (mio fratello). In Venezuela ho incontrato una persona molto gentile, Maria Jesus Malave, dove ho passato 15 giorni con una persona formidabile e la sua famiglia senza sapere che questa persona diventerà la mia futura moglie. Al mio ritorno la mia ex moglie aveva preso un avvocato, amica della sua famiglia (Anne Maria Stores), per parlare del mio caso spiegandole una versione differente da quella che avevamo avuto con lei. Dice all'avvocato che: "se n'è andato abbandonando me e i Bambini", e le hanno dato una data per presentarsi al più presto davanti al giudice di pace. Al mio ritorno non sapendo niente non mi sono presentato davanti al giudice e mi hanno condannato per abbandono di famiglia, ho perso tutto (anche se io avevo deciso di lasciare tutto come ho detto al principio), e pure la possibilità di vedere i miei Bambini per un po’ di tempo (il tempo che mi trovavo un appartamento).

Ho preso un appartamento dopo due mesi in casa di mio fratello (Giuseppe).

Con il minimo dentro la mia nuova abitazione: materasso a terra, mini frigo, un computer regalato da mio fratello (Giuseppe) con il wifi, niente di più, ma avevo dove dormire e con chi parlare: Maria Jesus con cui ero in contatto da un mese, che viveva a Puerto Ordaz, lavorava con Mobistar, di una buona famiglia (cattolica). Dopo averle spiegato la mia situazione che sapeva già e che finalmente avevo il mio appartamento decidiamo io e lei che veniva a vivere qui con me a Bruxelles. Ed è venuta dopo che abbiamo parlato per mesi e mesi al computer e dopo che ci siamo visti 15 giorni, 4 mesi prima in Venezuela.

Nel frattempo mio Papà ha avuto una malattia grave (cancro all'esofago) e mia sorella Nunzia ha vinto alla lotteria nazionale.

Mia sorella Nunzia (cattolica a quell'epoca) ha vinto la lotteria nazionale del Belgio: 670 mila euro, e ha deciso di cambiare tutto quello che teneva già di buono, di vendere la sua bella casa, le sue tre macchine e di andare a vivere a Casteldacia provincia di Palermo senza dare niente alla sua famiglia, ma promettendo meraviglie a sua Mamma e a suo Papà, che non avevano molto ma avevano molti debiti. Nell’estate mio Papà e mia Mamma sono andati a vedere Nunzia che si comprò una grande casa e aveva una vita meravigliosa.

Mio Padre è rimasto impressionato della sua nuova casa che è costata 200 mila di euro, (immaginatevi in Sicilia). Ma mia sorella non è stata molto gentile con i suoi genitori e non gli ha dato niente per vivere meglio. Una delusione grandissima per mio Papà queste vacanze a Casteldacia. Al suo ritorno Papà aveva perso la voce, gli ho detto (io Issa): "Papà devi andare dal medico, non è normale" (io ho sempre creduto che questo viaggio in casa di sua figlia Nunzia lo avesse fatto stare molto male). 15 giorni dopo la visita dal medico, il risultato del test: aveva il cancro all'esofago. Il dottore gli dice: "O si opera o tra 6 mesi andiamo tutti al suo funerale". Ci siamo occupati di mio Papà io, Mamma, mio fratello Giuseppe e Roberto con il cugino Vittorio e Antonella. Nunzia è venuta il giorno dell’operazione e se n'è andata 7 giorni dopo. Vittorio, il cugino, aveva una situazione meravigliosa: aveva comprato un’azienda di aria condizionata, in pochi anni è diventato ricco, diceva sempre: "io sono ricco senza aver vinto al lotto", poco a poco si allontanava pure lui della famiglia perché aveva comprato un club di serie, il CSC Vervier, e il tempo per venire a vedere suo zio non l'aveva più e purtroppo quando i soldi mancavano diceva: "ma avete una sorella che ha vinto la lotteria nazionale, se c’è bisogno di soldi c’è lei prima di venire da me" (ok abbiamo capito). Nel frattempo, Maria Jesus era arrivata a Bruxelles, finalmente un poco di felicità per me. Eravamo felici, ma la situazione finanziaria e il problema di mio Papà, la famiglia che si stava distruggendo perché Mamma voleva sempre che i figli si occupassero del Papà, ma tutti avevano la loro vita e non avevano il tempo, solo io, Roberto e Giuseppe ci occupavamo del Papà. Antonella vivendo a 35 chilometri da Bruxelles (a la Louviere) non poteva venire sempre, "la benzina costa cara", ci diceva, ma andava a pregare per Papà nella sua chiesa evangelica. (Oggi mia sorella Nunzia ha perduto quasi tutti i soldi, ha dovuto vendere la sua casa di Casteldacia per ritornare a Bruxelles dicendo che non ha più soldi, ma ha comprato una mini-villa fuori Bruxelles ed ha una nuova religione (testimone di Geova).

Mio Papà ha avuto altre disgrazie e poi sono tornato al'Islam.

Quattro anni dopo la sua prima operazione alla gola e 35 chemioterapie, senza poter parlare (muto), mangiando artificialmente perché due anni dopo il suo intervento ha avuto problemi di intestino e hanno dovuto operarlo togliendogli un metro di intestino all'ospedale di S. Pietro di Bruxelles, ha avuto due trombosi, che hanno paralizzato la metà del suo corpo.

Guardandolo e pensando a tutti questi anni mi sono messo a piangere come un bambino guardando mio Padre e mia Madre stanca di occuparsi di Papà ma facendolo con amore, pensando alla sua vita, alla mia famiglia che ha perso il cuore, i fratelli e le sorelle che vengono a vederlo una volta al mese, aspettando la cattiva notizia che arriverà un giorno. Piangevo come un Bambino a 35 anni dicendo a mio Papà: "che siamo venuti a fare in questo Mondo? Solo vedere miseria, questa è la vita", e nel frattempo i problemi finanziari mi stavano asfissiando non ne potevo più, mio padre mi guardò con i suoi occhi e vedevo dentro che voleva aiutarmi ma non poteva e la stessa cosa pensavo io per lui, gli ho dato un bacio, ho smesso di piangere vedendo il coraggio di mio Papà, con tutto quello che ha vissuto stava sempre lì perché non vuole lasciare sua moglie in un momento così difficile per la sua famiglia e sono andato via afflitto perché non potevo fare niente. Entrando in casa mia deluso, stanco, senza forza parlavo con Maria Jesus dicendo: "guarda, la vita non mi piace più, io sto dentro un buco nero e la salita non la vedo, e non tengo nemmeno il coraggio di mio Padre. Meglio che tu ritorni in Venezuela dalla tua famiglia perché qui cadi con me in questo buco, non è una vita questa, Dio si è scordato di me, non posso più, non voglio vivere dentro questa vita che non serve a niente, meglio che tu te ne vai". Si è messa a piangere e mi disse: "NO io resto con te, ho cambiato vita per te e non ti lascerò in questo momento difficile della tua vita". Rimasi scioccato e contento di vedere che era venuta a vivere con me per amore e non come diceva una parte della mia famiglia solo per i documenti senza sapere che Maria stava bene in Venezuela, le dissi: "ok tentiamo e vediamo cosa possiamo fare per risalire da questa situazione". Qualche tempo dopo un raggio di sole entrò dentro la cucina e stampò contro il muro della cucina una sorta di bocca di colomba che teneva una padella e dava da bere ad un'altra colomba. stupito ho preso la macchina fotografica e ho fatto delle fotto gridando: "Maria Maria" e dicendole: "guarda guarda è un segno della vita, tra poco vinciamo alla lotteria e possiamo pagare i debiti". Non ho mai vinto la lotteria ma mi sono messo a cercare sul computer che voleva dire la colomba che dava da bere ad un'altra.

Non l’ho saputo ma questo mi ha portato a vedere video che parlavano di cose che succedevano nel mondo, perché le cose vanno male nel mondo, perché ci sono tante malattie e tante altre cose e sempre alla fine di questi video che guardavo c’erano versetti del Corano che non conoscevo e dicevo: "ma questa è la religione dei barbuti", vedevo un altro video e sempre alla fine le persone che aveva fatto il video erano musulmani, poco a poco dicevo: "ma dice la verità quella persona musulmana, non è possibile questa gente a me non è mai piaciuta", ho sempre giudicato questa gente senza conoscere veramente la loro religione, solo vedendo marocchini nella strada che si comportano male per questo le giudicavo male, ma quello che vedevo mi apriva gli occhi e mi dava le risposte che io cercavo da sempre.

Ho cominciato a leggere versetti del Corano al pc e mi sono messo a piangere vedendo la verità e a dire: "questa è la vera religione, questa è la mia strada", l’ho detto a Maria Jesus e mi risponde: "haaaaaa se diventi Musulmano me ne vado in Venezuela", le rispondevo: "non posso farci niente, questa è la vera religione parla di tutto, c’è la risposta a tutto, è incredibile". Anche lei si è messa a cercare per trovare cosa c'è di male dentro questa religione per settimane e settimane, un giorno mi chiama e mi dice: "non conosco una religione che parla della donna meglio del Corano, questa è la vera religione".

Qui abbiamo capito questa famosa colomba che dava da bere a un'altra, non era la lotteria che abbiamo vinto ma la vera religione di Dio quella che ci porterà InshaAllah al Paradiso. Alhamdoulilah, Alhamdoulilah siamo tutti e due Musulmani, abbiamo fato la Shahada dentro la grande moschea di Bruxelles, oggi la nostra vita è cambiata oggi i problemi finanziari sono finiti Alhamdoulilah, la mia casa ha tutto quello che dobbiamo avere per stare bene senza tenere troppo, senza tenere poco Alhamdoulilah. Ma una cosa avevo ancora nella mia testa: "perché? Allah ci è venuto a cercare?" Mi è venuto in mente lo sguardo di mio Papà e sono andato a vederlo per domandargli del giorno di questo sguardo che ci siamo scambiati.

Gli ho detto: "Papà cosa pensavi quando mi guardavi piangere come un bambino in quel giorno?" Gli ho detto: "Non è che hai invocato Dio per darmi aiuto?", mi ha guardato e mi dice: "Sì" con la testa, gli ho ripetuto: "Veramente hai invocato Dio per me?" e con la testa e un sorriso mi ha fatto di nuovo "Sì", l’ho abbracciato e gli ho detto: "Grazie Papà, Dio esiste ed è stato sempre con noi, sono Musulmano grazie a Dio e a te Papà"

Alhamdoulilah.

Oggi mio Papà è sempre vivo, Voglio fargli dire la Shahada ma lui non vuole, spero che la farà prima di morire InshaAllah.

Isaa Giallombardo Salvatore

Lode ad Allâh, Signore delle creature.

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