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La Bibbia è la parola di Dio?

Un Confronto tra Cristianesimo ed Islam sul piano delle scritture

di Abdul Gialil Randellini

a cura del Centro Islamico Italiano

Muhammad nella Bibbia

e) Il Cavaliere sul cammello

Ecco come narra la Bibbia la visione di Isaia dei due cavalieri:

Isaia, 21:7 : "Ed egli vide una coppia di cavalieri, uno montato su un asino e uno montato su un cammello..."

Gli studiosi biblici affermano che il cavaliere sull'asino è Gesù. Così ne parla pure il Nuovo Testamento:

Giovanni, 12:14 : "E Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come è stato scritto."

Stranamente, si è sempre tralasciato di indagare chi potesse essere in realtà il secondo cavaliere montato sopra un cammello: nell’ottica islamica, questi è il Profeta Muhammad (*). A nessun altro Profeta può adattarsi in modo così sorprendentemente preciso questa profezia di Isaia, ed a conferma di questo, ecco che più avanti, nello stesso capitolo, Isaia dice:

Isaia, 21:13 : "Vaticinio (profezia) sull'Arabia...", riferendosi alla prova che devono sostenere i Musulmani arabi, e naturalmente,  tutti i Musulmani della terra, per la grande responsabilità che hanno nella diffusione del messaggio dell'Islam.

Isaia, 21:14 : "Incontro all'assetato portate l'acqua! Abitanti della terra di Tema, andate incontro al fuggiasco, recando pane!"

Tema è identificabile con Medina, la città dove il Profeta Muhammad (*), in fuga dalla Mecca, dove era stato condannato a morte, si rifugiò, e dove fu accolto con tutti i suoi compagni. Tutti gli emigranti furono ospitati ed assistiti fraternamente dagli abitanti di Medina, che dettero loro cibo e rifugio sicuro.

Isaia, 21:15 : "Essi infatti sono fuggiti davanti alle spade, alle spade affilate e davanti agli archi tesi e all'incalzar della guerra."

La Storia racconta che il Profeta Muhammad (*) ed i suoi compagni furono perseguitati per anni, subirono continui soprusi, persino il martirio per mano dei loro concittadini, ed infine dovettero abbandonare la Mecca per l’ospitale Medina, per sfuggire all’incalzare dei nemici dell’Islam.

Isaia, 21:16 : "Si, così mi ha detto il Signore: 'Fra un anno, come un anno di un mercenario, cesserà tutto lo splendore di Kedar.'"

Kedar è il secondo figlio di Ismaele (Genesi, 25:13), progenitore degli Arabi, con il cui nome vengono identificati, da cui nacque il Profeta Muhammad (*)[1]. Dopo un anno, esattamente nel secondo anno della Hijrah[2], le truppe dei politeisti della Mecca, nella battaglia di Badr, subirono una cocente ed umiliante sconfitta per mano dei Musulmani di Medina, i quali, sebbene fossero in notevole inferiorità numerica, ebbero il sopravvento sui più forti e meglio armati nemici. Questa vittoria segnò l’inizio del riscatto dei Musulmani e preparò il trionfo dell’Islam.

Alla fine, Isaia conclude:

Isaia, 21:17 : "E il resto degli arcieri fra i prodi dei figli di Kedar sarà quanto mai esiguo, perché Iddio di Israele ha parlato."

Da quel momento, molti dei figli di Kedar, ossia gli Arabi di Mecca, dopo aver a lungo perseguitato Muhammad (*) ed i suoi compagni, accettarono l'Islam. Il numero di coloro che lo rifiutavano continuò a diminuire sempre di più, fino alla totale conversione all’Islam da parte di tutti gli Arabi.


[1]  Vedere nota 4. Il nome di Kedar, è riferito in altre parti della Bibbia come sinonimo di Arabi in generale, come, ad esempio, in Ezechiele, 27:21 : "L'Arabia e tutti i Principi di Kedar..."

 [2]  Il termine arabo che significa “emigrazione”, è usato per il conteggio degli anni nel calendario islamico, che ha avuto inizio appunto dal momento in cui il Profeta Muhammad (*) emigrò da Mecca a Medina.

      

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