A proposito dell'Islâm di Tariq Ramadan Traduzione di Asmae Dachan |
Il sapere del cuore e il sapere dello spirito Per essere capaci di amare bisogna affrontare due tappe supplementari che sono quella del sapere interiore e quella del sapere dello spirito. Sapere col cuore, sapere con l’intelligenza richiede uno sforzo, un lavoro mentale e spirituale profondo ed esigente. Sono le due componenti della coscienza del fedele. La seguente formula coranica traduce bene questa realtà: “Tra i servi di Allah solo i sapienti Lo temono” (Corano XXXV, 28) I commentatori hanno messo in evidenza che si tratti sia dei sapienti del cuore che dei sapienti dello spirito; l’importante è che questa coscienza sia abitata dalla luce, e che ci aiuti a conseguire il fahm, cioè la comprensione del senso nella presenza divina, allo stesso tempo cosciente e nella coscienza. Presenza che dà senso alla vita, il fahm si capisce nelle profondità dell’essere coscienti di ciò che siamo, di sapere perché siamo, e del cammino che vogliamo intraprendere per protenderci verso l’Essere. Dio accompagna l’essere di fede in questo sentiero, in nome dello sforzo che fa per Lui, per adorazione e con amore (al-hubb). Questo è il senso profondo di una della invocazioni più belle che il Profeta dell’Islâm (*) ci ha insegnato: “O Signore, Ti chiediamo il Tuo amore, l’amore di coloro che Ti amano, e di agire in modo da accedere al Tuo amore”. Siamo qui nel cuore del messaggio dell’Islâm, dove si sposano la luce ed il calore della Sua vicinanza ... Tutti i matrimoni testimoniano questa bellezza, e chiamano a nutrirsi del senso profondo dell’esigenza del cuore e dello spirito. |
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