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Guida Del Pellegrino

di Yacoub Roty

Traduzione a cura di 'Aisha Farina

La 'umra e l'hajj mancati

L’impossibilità di compiere la ‘umra o l’hajj, una volta che l’ihrâm sia stato assunto per uno di questi due riti, può risultare da molteplici cause che si classificano tuttavia in tre categorie:

 = Impedimento momentaneo che impedisce di compiere la stazione di ‘Arafât.

 = Impedimento durevole e imprevedibile di recarsi ai luoghi dei riti.

 = Impedimento durevole e prevedibile di recarsi sui luoghi dei riti.

 Impedimento momentaneo

 Colui che ha assunto l’ihrâm per l’hajj (obbligatorio o supererogatorio) e che poi giunge troppo tardi per effettuare il wuqûf ‘Arafât, in ragione di un ritardo motivato da un nemico, una guerra civile, un imprigionamento giustificato o no, una malattia, un errore di data o di luogo, una noia amministrativa, ecc. deve compiere una ‘umra, senza nuova assunzione di ihrâm, al fine di desacralizzarsi (tahallul). Se l’ihrâm del pellegrinaggio era stato preso sul Territorio Sacro, il pellegrino deve prima uscire per rendere così valido il suo ihrâm in vista della ‘umra. L’anno seguente, o il prima possibile, il pellegrino dovrà obbligatoriamente effettuare un pellegrinaggio compensatorio e compiere un sacrificio (hadî) nel corso di tale rito compensatorio, in ragione del pellegrinaggio iniziale mancato (vedere capitolo 36).

 Impedimento durevole e imprevedibile

 Colui che si è sacralizzato per il pellegrinaggio (obbligatorio o supererogatorio) o per la ‘umra, e che in seguito è impossibilitato durevolemente a giungere sui luoghi del rito per una causa imprevedibile (guerra civile, nemico, imprigionamento ingiustificato, malattia imprevedibile, incidente imprevedibile) si desacralizzerà (tahallul) rasando o accorciando i capelli, se dispera di vedersi levare l’ostacolo, e in particolare se il momento della stazione ad ‘Arafât è trascorso. Chi è obbligato ad agire in questo modo non è tenuto ad alcuna espiazione né compensazione.

 Impedimento durevole e prevedibile

 Se l’impedimento durevole di giungere sui luoghi del rito è dovuto ad una malattia prevedibile, in ragione dello stato di salute precedente alla presa dell’ihrâm, di una carcerazione giustificata a causa di una infrazione delle leggi, dello scontro con un nemico o di una guerra civile che si sapevano sufficientemente temibili, di un incidente che ci si poteva aspettare, lo stato di ihrâm deve essere conservato. Il pellegrino è il solo responsabile di questa situazione, che può essere gravida di conseguenze, poiché non avrebbe dovuto sacralizzarsi per la ‘umra o per l’hajj pur sapendo che si dovevano temere tali pericoli per la salute o la sicurezza (vedere capitolo 1). Se l’ihrâm è stato assunto per una ‘umra, il pellegrino lo conserverà fino a che essa sia stata compiuta. Se si tratta invece dell’ihrâm del pellegrinaggio, e il momento della stazione di ‘Arafât è ormai passato, il pellegrino effettuerà una ‘umra nel momento in cui potrà al fine di desacralizzarsi. Se l’ihrâm del suo hajj mancato era stato assunto nel Territorio Sacro, dovrà uscirne prima di effettuare la ‘umra, perché essa sia valida. L’anno seguente, o comunque appena possibile, dovrà effettuare un pellegrinaggio compensatorio nel corso del quale fornirà un sacrificio (hadî) per aver mancato il pellegrinaggio iniziale (vedere capitolo 36).

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