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Le Madri dei Credenti

(che Allah sia soddisfatto di loro)

Traduzione di Umm Yahya 'Aisha Farina

'AISHA BINT ABI BAKR

(che Allah sia soddisfatto del padre e della figlia)

 Il decimo anno della Missione del Profeta (s) fu un anno di insolita oscurità. La morte del suo protettore, lo zio Abu Talib, e della sua amatissima sposa Khadijah (r), portarono nel cuore del Messaggero di Allah (s) una grande tristezza.

Una notte, mentre il Profeta (s) era steso a letto, discese un Angelo che trasportava qualcosa avvolto in un tessuto di seta. Lo fece vedere al Profeta (s), che sollevò il velo e trovò al suo interno la piccola 'Aisha (r).

Il significato di questa visione era troppo evidente per non comprenderlo. Il Profeta (s) aveva bisogno di una compagna per continuare la sua Missione, e questa compagna doveva avere doti straordinarie. La scelta non era facile da compiere. La Volontà Divina la compì per il Profeta (s). Scelse 'Aisha (r) per riempire il vuoto lasciato dalla morte di Khadijah (r). 'Aisha (r) fu scelta non soltanto per assicurare la serenità di una casa, ma anche per trasmettere alle future generazioni il Messaggio islamico.

Dopo la visione notturna, il Profeta (s) disse: "Se ciò viene da Allah (SWT), Egli lo farà avverare".

 

 L'INFANZIA

 'Aisha (r) era la figlia di Abu Bakr (r), il miglior amico del Profeta(s). Sua madre, Umm Ruman (r), era stata sposata con un altro uomo. Rimasta vedova, sposò Abu Bakr (r) e gli donò due figli, 'Aisha (r) e 'Abdur-Rahman (r).

'Aisha (r) nacque verso la fine del 4^ anno della Missione del Profeta (s). Non si conosce esattamente la sua data di nascita. Tuttavia, sappiamo che aveva circa 8 o 9 anni quando cominciò l'Emigrazione a Madinah.

'Aisha (r) crebbe in una casa piena dello spirito dell'Islam. Il Profeta (s) veniva spesso in visita. Con Abu Bakr (r) si sedeva per ore a discutere. La piccola 'Aisha (r) giocava intorno a loro. Ma anche a questa tenera età, il suo spirito vivace assorbiva rapidamente la rivoluzione in atto.

Il padre di 'Aisha (r) costruì nel suo cortile una piccola moschea, dove pregava e recitava il Corano. La picco-la 'Aisha (r) imparava con devozione le pratiche islamiche. Divenne una pia Musulmana dal momento in cui cominciò a capire il mondo intorno a lei.

'Aisha (r) era una bambina precoce. La sua crescita fisica e morale stupiva tutti. Anche da piccola, poneva domande estremamente intelligenti. Esaminava tutto molto attentamente e cercava di trovare delle ragioni dietro a ciò che vedeva. Aveva un'ottima memoria. I suoi commenti su persone o cose stupivano i suoi genitori.

Naturalmente, 'Aisha (r) amava giocare, soprattutto con le bambole. Pur essendo una bambina piccola, rispettava il Profeta (s). Quando lui veniva, nascondeva le bambole, e le sue compagne di gioco seguivano il suo esempio. Ma il Profeta (s) amava veder giocare i bambini. Non voleva che fossero spaventati da qualcu-no. Così, chiamava 'Aisha (r) e le sue compagne e diceva loro di continuare a giocare.

Un giorno, 'Aisha (r) era occupata con le sue bambole quando arrivò il Profeta (s). Vide un piccolo cavallo con le ali, vicino alle bambole. "Cos'è questo?" domandò.

"Un cavallo!".

"Ma i cavalli non hanno le ali, non è vero?"

"Perché no? Il cavallo di Sulayman (Salomone *) aveva le ali!".

Tale era l'intelligenza di 'Aisha (r) a quell'età. La sua memoria era tale che conosceva a memoria alcune parti del Corano. Lo imparava da suo padre (r). Aveva poco più di 8 anni quando ebbe luogo l'Hijrah. Qualche anno dopo, nessuno poteva descrivere l'avvenimento in maniera così precisa come 'Aisha (r).

   

IL MATRIMONIO

 Quando l'Angelo disse al Profeta (s) che 'Aisha (r) era stata scelta per essere sua moglie, lei aveva soltanto 6 anni. Ma ne dimostrava di più.

Il Profeta (s) capì che sarebbe cresciuta presto e sarebbe divenuta una donna dalle notevoli capacità.

'Uthman ibn Muzum era un Compagno del Profeta (s). Raccontò a sua moglie come la morte di Khadijah (r) avesse rattristato il Profeta (s). Sua moglie Khawlah (r) rifletté attentamente sulla questione, finché un giorno andò a dire al Profeta (s): "O Messaggero di Allah! Sposa un'altra donna!"

"Chi?" domandò il Profeta (s).

"Beh, ci sono sia giovani ragazze che vedove" rispose la donna; "se permetti, potrei parlartene".

"Chi hai in mente?"

"Sawdah figlia di Zam'ah è la vedova e 'Aisha figlia di Abu Bakr è la vergine".

"D'accordo" disse il Profeta (s) "contatta i loro tutori".

Quando Khawlah (r) parlò della questione ad Abu Bakr (r), la sua prima reazione fu di sorpresa. Disse: "Il Profeta (s) ed io ci siamo sempre considerati come fratelli. 'Aisha è dunque sua nipote. Come potrebbe sposarlo?".

Khawlah (r) trasmise la risposta al Profeta (s), che osservò: "Abu Bakr non è il mio fratello di sangue. E' soltan-to mio fratello nella Fede. L'Islam non vieta il matrimonio in questo caso".

Khawlah (r) riportò il commento del Profeta (s) ad Abu Bakr (r), che ne fu molto contento. Donandogli sua figlia in sposa, poteva avvicinarsi ancora di più al Profeta (s). C'era però un ostacolo. 'Aisha (r) era già fidan-zata. Ma il ragazzo e i suoi genitori erano ancora miscredenti. Abu Bakr (r) pensò che bisognasse prima di tutto regolare questa questione. Andò dai genitori del ragazzo e disse loro: "Voglio una risposta definitiva rispetto al fidanzamento con 'Aisha".

L'uomo consultò sua moglie, che disse, "Faremmo meglio a rompere il fidanzamento. Questa Musulmana porterà nostro figlio lontano dalla religione dei nostri avi". L'uomo disse allora ad Abu Bakr (r) che non voleva più che suo figlio sposasse 'Aisha (r).

Abu Bakr (r) era felice. Ora poteva sposare sua figlia al Profeta (s) e guadagnare un onore immortale.

Qualche giorno dopo, ebbe luogo il matrimonio. Fu una cerimonia semplice. 'Aisha giocava con le sue bam-bole quando la serva la chiamò per condurla da suo padre. Abu Bakr (r) condusse da solo la cerimonia di nozze. Da quel momento in poi, la bambina cominciò a rimanere a casa.

Durante i primi tre anni di matrimonio, 'Aisha (r) continuò a vivere a casa dei suoi genitori. Per la maggior parte del tempo era occupata a giocare, e quando era un po' birichina sua madre la sgridava e la picchiava leggermente. Ma il Profeta (s) era contrario a queste punizioni e lo fece sapere alla madre.

Un giorno, trovò 'Aisha (r) in lacrime dietro una porta. "Non hai tenuto conto della mia richiesta!" disse a Umm Ruman.

"Racconta delle storie contro di me a suo padre" gli spiegò lei.

"Non importa" osservò il Profeta (s) "non la picchiare!".

   

L'INFLUENZA PATERNA

 'Aisha (r) crebbe sotto le cure di un padre la cui più grande aspirazione era quella di servire Allah (SWT) e il Suo Messaggero (s).

Abu Bakr (r) recitava il Corano con tale fervore da commuovere coloro che ascoltavano. Cominciò a recitare il Libro Sacro nelle strade e ad attirare le folle attorno a sé. Questo indispettì i Meccani: "Quest'uomo potreb-be attirare le nostre mogli e i nostri figli verso l'Islam" dichiararono. "Dobbiamo fermarlo, se occorre anche con la forza". Abu Bakr (r) divenne vittima di persecuzioni.

Questi attacchi lo spinsero ad emigrare in Abissinia con sua moglie e i suoi figli. Si mise in marcia, ma, lungo il cammino, incontrò un capo influente, chiamato Ibn Daghna: "Quale destinazione avete scelto?" gli doman-do. "L'Abissinia" fu la risposta. "E' un peccato per i Quraysh che un uomo come te li lasci. Ritorna a casa tua. Ti proteggerò io".

Abu Bakr (r) ritornò così a Makkah. Ibn Daghna disse ai Meccani che Abu Bakr (r) era sotto la sua protezio-ne. Assicurò loro, tuttavia, che Abu Bakr (r) non avrebbe più recitato il Corano nelle strade. Ma il desiderio di Abu Bakr (r) di dichiarare la Verità era incontrollabile. Costruì una moschea vicino alla sua porta e cominciò a recitare il Corano. Ben presto, attirò nuovamente le folle.

I Meccani si lamentarono con Abu Daghna che domandò ad Abu Bakr (r) di non metterlo in una situazione difficile.

Abu Bakr (r) gli rispose: "Non ho bisogno della tua protezione, Allah (SWT) mi basta!".

Ancora una volta, Abu Bakr (r) recitava il Corano in pubblico, non preoccupandosi delle persecuzioni dei Meccani, e questo finché emigrò a Madinah.

L'esempio del padre ebbe un effetto sulla figlia. Dalla più tenera età, 'Aisha (r) imparò a resistere e a soffrire per la verità. Imparò come sostenere e lavorare per una causa.

   

L'EMIGRAZIONE VERSO MADINAH

 'Aisha (r) era sposata col Profeta (s) da due anni e mezzo. Le persecuzioni da parte dei Quraysh aumentava-no così tanto da rendere la situazione insopportabile. Uno alla volta, i Musulmani partivano verso Madinah. Solo il Profeta (s), Abu Bakr (r) e qualche altro erano rimasti. Il Profeta (s) vedeva quotidianamente Abu Bakr (r) ed insieme riflettevano sul modo di portare avanti la causa della verità.

Un pomeriggio particolarmente caldo, 'Aisha (r) e sua sorella erano sedute col loro padre. Qualcuno bussò alla porta. Abu Bakr (r) uscì di corsa e trovò il Profeta (s). "Abu Bakr!" gli disse "Allontana tutti quelli che sono in casa tua. Ho qualcosa di importante da dirti".

"Se vuoi, o Messaggero di Allah (s), non c'è che la mia famiglia. Entra dunque!".

Il Profeta (s) entrò e spiegò il suo piano ad Abu Bakr (r). Voleva partire per Madinah quella stessa notte. Abu Bakr (r) aveva già disposto da tempo tutto il necessario. Chiese alle sue figlie di cominciare i preparativi. Al calare della notte, il Profeta (s) e Abu Bakr (r) montarono sui loro cammelli e si diressero verso Madinah. Le loro famiglie dovevano restare a Makkah finché fosse venuto anche per loro il momento di emigrare.

Qualche settimana più tardi, Abu Bakr (r) inviò un messaggio a suo figlio, dicendogli di condurre sua madre, le sue sorelle e la famiglia del Profeta (s) a Madinah.

Il Profeta (s) aveva preparato delle capanne di fango accanto alla moschea. Sawdah e le figlie del Profeta (s), Fatimah (r) e Umm Kulthum (r), occuparono queste capanne. Abu Bakr (r) aveva ottenuto una casa in un altro punto della città. 'Aisha (r) visse in questa casa coi suoi genitori ancora per otto mesi.

   

LA PARTENZA DALLA CASA DEI GENITORI

 Abu Bakr (r), un giorno, venne dal Profeta (s) e gli disse: "Messaggero di Allah, perché ora non prendi tua moglie nella tua casa?"

"Non ho il denaro per pagare il mahr (dono nuziale)" rispose il Profeta (s).

"Potrei prestartelo io" disse Abu Bakr (r).

Il Profeta (s) si fece allora prestare 500 dirham e li inviò ad 'Aisha (r).

Il giorno seguente, il Profeta (s) mandò delle donne Ansar a trovare 'Aisha (r). Quando arrivarono a casa di Abu Bakr (r), 'Aisha (r) giocava. La madre la lavò, la pettinò, e la condusse nella camera dove si trovavano le donne, che esclamarono in coro: "Che tu possa essere benedetta!".

Intanto, arrivò il Profeta (s). Nella casa non c'era altro che un recipiente di latte. Glielo offrirono. Lui prese il latte e ne bevve un sorso. Lo passò quindi ad 'Aisha (r) che, timidamente, fece lo stesso. Poi lo posò. "Offri il latte alle tue amiche" suggerì il Profeta (s). "No" risposero quelle, "Non abbiamo appetito". "Non dite bugie" disse loro il Profeta (s) "poiché tutto ciò che una persona dice viene scritto".

Dopo questa semplice cerimonia, 'Aisha (r) salutò i genitori e andò a vivere col suo glorioso marito (s). Aveva nove anni.

Alcune critiche ostili all'Islam ritengono che a quell'età fosse troppo giovane per assumere doveri coniugali. Dimenticano che la crescita fisica e morale di 'Aisha (r) era stata particolarmente rapida e che l'Arabia è un Paese caldo, dove la pubertà può essere a volte raggiunta molti anni prima che in altri posti del mondo. Se una bambina, ancor oggi, può divenire madre a nove anni in un Paese temperato come gli USA, possiamo capire come, a maggior ragione, 'Aisha (r) fosse completamente matura quando lasciò la casa paterna per quella del marito.

'Aisha (r) entrò nella sua nuova casa nel mese di Shawwal. Si era sposata, tre anni prima, nello stesso mese. Gli Arabi vedevano il mese di Shawwal come un periodo di malaugurio, e nessuna cerimonia aveva luogo in quel mese. Il matrimonio di 'Aisha (r) spazzò via questa superstizione, così come spazzò via molti riti assurdi concernenti la cerimonia di matrimonio.

   

COMINCIA UN'EDUCAZIONE REGOLARE

 A quell'epoca l'alfabetismo era una cosa rara. Con l'avvento dell'Islam, il valore del Sapere assunse grande importanza. Il Sublime Corano era la Scrittura per eccellenza, e, man mano che veniva Rivelato, era destinato a prendere forma di Libro. Il Profeta (s) stesso incoraggiava l'alfabetismo. Una delle condizioni, per i prigio-nieri della battaglia di Badr, di guadagnarsi la libertà, era quella di insegnare a leggere e a scrivere ai Musul-mani. Alla richiesta del Profeta (s), sua moglie Hafsah (r) aveva imparato a leggere e a scrivere. 'Aisha (r) sapeva soltanto leggere. Inizialmente aveva imparato a leggere il Corano. La sua educazione era cominciata nella casa di suo padre. Abu Bakr (r) era conosciuto per le sue conoscenze in materia di poesia e per quelle relative alle vicende delle antiche tribù. 'Aisha (r) aveva ereditato queste conoscenze.

Più importanti ancora erano la cortesia nelle maniere e la formazione del carattere. L'Islam vuole che l'edu-cazione metta l'accento su questi punti. L'alfabetizzazione è un mezzo per realizzarli. Il più grande miracolo della storia è il cambiamento causato dal Profeta Muhammad (s) nello spirito di milioni di uomini. La più elevata educazione di 'Aisha (r) avvenne sotto le cure dirette del più grande Professore della storia. Con uno scopo ben definito, egli (s) cominciò a formare lo spirito della donna che era destinata a trasmettere e ad interpretare i suoi insegnamenti al mondo femminile.

Con una foga stupefacente, 'Aisha (r) mise i suoi indubitabili talenti al servizio della sua educazione. Ciascu-na virtù umana si trovava espressa alla perfezione nella personalità del Profeta (s). 'Aisha (r) era continuamente a stretto contatto con questa personalità unica. Era un'occasione rara che il destino aveva messo sul suo cammino. Lei colse questa occasione e fece del suo meglio per perfezionare la sua educazione. Aveva sempre delle domande da porre. Dal momento in cui il Profeta (s) entrava nella sua camera, comin-ciava a parlargli di ogni genere di argomento.

La porta della sua camera dava sul cortile della moschea. Quando il Profeta (s) si sedeva nella moschea per insegnare alla gente e spiegare loro delle cose, 'Aisha (r) restava vicina alla porta e ascoltava ogni parola che lui diceva.

Il risultato fu una conoscenza incredibilmente vasta. Ben pochi Compagni (r) potevano eguagliare 'Aisha (r) nella comprensione del Corano e della Sunnah.

Lo spirito di ricerca di 'Aisha (r) rendeva un servizio permanente all'Islam. Le sue domande erano una fonte di luce per molti problemi importanti.

 Ecco qualche esempio:

Combattere per la Causa di Allah (SWT) (Jihad fisabilillah) è un dovere per ogni Musulmano. Un giorno 'Aisha (r) domandò: "O Messaggero di Allah, le donne dovrebbero andare al campo di battaglia, come gli uomini?"

"No, il Pellegrinaggio è sufficiente per loro" rispose il Profeta (s).

 Un'altra volta, gli chiese: "Messaggero di Allah, il consenso di una donna è necessario prima del matrimo-nio?". "Sì!" fu la risposta. "Ma le ragazze sono generalmente troppo timide per esprimere il loro consenso!" continuò 'Aisha (r). "Il loro silenzio varrà come consenso" spiegò il Profeta (s).

 Un giorno, il Profeta (s) disse: "Allah (SWT) ama incontrare colui che ama incontrarLo, e non ama incontrare colui che non ama incontrarLo". A questo punto, 'Aisha (r) fece notare: "Messaggero di Allah, nessuno desi-dera morire". "E' vero" disse il Profeta (s) "ma ecco ciò che penso. Quando un Credente aspetta la Bontà di Allah (SWT), la Sua Misericordia e il Paradiso, ama Allah (SWT) più di tutto. E anche Allah (SWT) lo ama. Ma quando un miscredente aspetta la punizione che gli è riservata, ha poco da fare dinanzi ad Allah (SWT). Allora anche Allah (SWT) comincia a detestarlo".

 Una volta, il Profeta (s) disse: "Seguite la via di mezzo. Cercate di avvicinare la gente. Dite loro che entreranno in Paradiso non solo per merito, ma per Grazia Divina!". Quest'annuncio suonava strano alle orecchie di 'Aisha (r), che domandò: "Messaggero di Allah, questo si applica anche a te?". "" rispose il Profeta (s), "an-ch'io prego per il Favore di Allah (SWT) e il Suo Perdono!".

 Questa educazione continuava giorno e notte.

'Aisha (r) entrò nella casa del Profeta (s) a 9 anni e ne aveva 18 alla morte del suo nobile sposo (s). Passò dunque i nove anni più formativi di una vita sotto le cure affettuose del più grande Professore del mondo. Era la sola vergine che egli (s) avesse sposato. Le sue co-spose erano tutte delle vedove o delle divorziate, ben educate nei modi nelle case dei loro primi mariti. 'Aisha (r) arrivò dal Profeta (s) con un carattere pro-prio e flessibile. La differenza era significativa. La personalità magnetica del Profeta (s) aveva certamente il potere di plasmare gli spiriti. Ciò spiega l'attenzione speciale del Messaggero di Allah (s) per 'Aisha (r). Egli (s) sapeva molto bene il ruolo che era destinata a giocare dopo di lui.

   

LA SUA VITA IN CASA

 Sul lato est della Mosche a del Profeta (s)  c'erano delle capanne di fango. Erano le stanze del Profeta (s) oc-cupate dalle sue spose. Una di queste capanne apparteneva ad 'Aisha (r). Era lunga 10 piedi, con muri di fango e un pavimento di terra. Aveva un tetto di paglia, foglie e rami di dattero. Il tetto era così basso da poterlo toccare facilmente. La porta della camera, formata da un solo pannello, dava sulla moschea ed era coperta da una semplice tenda. Vicino alla sua camera, c'era una capanna più alta, chiamata mashraba. Era qui che il Profeta (s) si ritirava.

Questa era la casa dove la moglie più amata del Profeta (s) viveva. Come arredamento non c'era che un bistarah (materasso), un guanciale di fibre di dattero, una stuoia, due recipienti in terra per la farina e i datte-ri, una brocca per l'acqua e una scodella. C'era anche una lampada, ma a volte rimaneva senz'olio per setti-mane.

Il cortile della moschea serviva anche come cortile della camera. Durante il mese di Ramadan, quando il Profeta (s) si sedeva per l' i'tikaf, rimaneva vicino alla camera. Metteva dentro la testa per farsi pettinare e se aveva bisogno di qualcosa tendeva la mano e 'Aisha (r) gliela porgeva.

 Se tale era il conforto materiale della casa del Profeta (s), anche il cibo che avevano lui e la sua famiglia era molto povero. Era abitudine del Messaggero di Allah (s) chiedere, entrando in casa la sera: "'Aisha! C'è qualcosa da mangiare?". Molto spesso, la risposta era negativa. Così, entrambi restavano affamati per tutta la notte.

 Quando il numero delle spose del Profeta (s) crebbe, le Madri dei Credenti erano 9, ma il turno di 'Aisha era 'doppio', poiché, come abbiamo visto, la sua co-sposa Sawdah le aveva ceduto la sua notte.

 La conquista di Khaybar portò al Profeta (s) delle terre dalle quali guadagnava un regolare approvvigiona-mento di grano. Al tempo della raccolta, egli (s) dava a ciascuna sposa grano sufficiente per tutto l'anno. Ma le richieste d'aiuto arrivavano costantemente e il Profeta (s) non rifiutava mai. Il risultato era che, molto prima che l'anno finisse, i viveri cominciavano a scarseggiare e faceva la sua comparsa la fame. Al momento della sua morte, il Profeta (s) era capo di tutta l'Arabia, il tesoro pubblico era pieno, ma nella sua casa non c'era cibo nemmeno per un giorno.

In queste circostanze, 'Aisha (r) non aveva molto da fare in cucina. Questo spiega perché non imparò mai a cucinare bene. Le altre co-spose, al contrario, erano già vissute in case più ricche ed erano cuoche migliori.

'Aisha (r) si abituò talmente a questa vita di stenti che cominciò ad amarla veramente. Si attaccò a questo modo di vita, anche dopo la morte del Profeta (s), quando avrebbe potuto possedere molte cose. 'Umar (r), 'Uthman (r), 'Ali (r), Muawiyya e 'Abdullah ibn Zubayr le passavano tutti una buona pensione. Ma, quando la riceveva, 'Aisha (r) la dava ai poveri e non teneva nulla per sé. Per tutta la vita, amò l'esistenza indigente che aveva condiviso con il Profeta (s).

   

L'AMORE PER IL PROFETA (s)

 'Aisha (r) traboccava d'amore per suo marito (s). Amava servirlo. Anche quando aveva una serva per aiutar-la, preferiva fare le cose con le sue stesse mani. Impastava da sola la farina e faceva il pane. Era lei che rifaceva il letto e lavava gli abiti del Profeta (s). Era lei a preparare il miswak e l'acqua per le abluzioni. La notte, era lei che metteva la brocca d'acqua e il miswak vicino al letto del Profeta (s). Era lei a spalmare l'olio sul corpo del Profeta (s) e sulla sua testa.

La devozione di 'Aisha (r) era così grande che amava tutto ciò che amava lui (s) e detestava ciò che lui dete-stava.

 Una volta, ricevette in dono delle tende con delle figure d'uomini e d'animali. La sola vista delle tende fece arrossire il Profeta (s). 'Aisha (r) ne fu molto scossa e chiese: "Dimmi, o Messaggero di Allah, che cosa ti ha offeso?". "Queste tende! Gli Angeli non entrano in case dove ci sono immagini d'uomini e d'animali!". 'Aisha (r) tolse immediatamente le tende.

 Un giorno, uno dei Sahaba (r) doveva dare una festa di nozze, ma non aveva il denaro sufficiente. Chiese l'aiuto del Profeta (s). "Vai da 'Aisha" gli rispose "e dille di darti un paniere di grano". 'Aisha (r) obbedì, nonostante questo la lasciasse senza cibo per tutta la notte.

 La devozione di 'Aisha (r) era tale che l'assenza del Profeta (s) la rendeva nervosa. Una notte si svegliò e, non trovandolo nel suo letto, cominciò a tastare nell'oscurità. La sua mano toccò il piede di lui, perciò comprese che stava pregando.

Un'altra volta, fu svegliata dal rumore della porta. "Il Profeta (s) è uscito" pensò "ma per andare dove? Forse a casa di un'altra moglie!". 'Aisha (r) lo seguì di nascosto. Lui (s) si diresse verso il cimitero di Madinah e si abbandonò a ferventi invocazioni. "Possano i miei genitori morire per lui (s)!" sospirò 'Aisha (r) "Quanto era lontana la realtà dalla mia immaginazione".

Molto spesso il Profeta (s) si addormentava con la testa sulle ginocchia di 'Aisha (r) e lei non si muoveva per non disturbare il suo sonno.

   

LA RICOMPENSA DI 'AISHA (r)

 L'amore di 'Aisha (r) era pienamente ricompensato. Di tutte le mogli, era la preferita. In ogni situazione, il Profeta (s) trattava tutte le mogli nello stesso modo, ma non poteva rendere loro lo stesso amore. In questo, 'Aisha (r) superava le altre. E' per questo che il Profeta (s) diceva spesso: "Signore, faccio con giustizia tutto ciò che è in mio potere, ma perdonami per ciò che è al di sopra del mio controllo!".

Una volta, disse: "'Aisha ha la stessa superiorità sulle donne che ha il tawrid (un piatto tipico molto gustoso) sugli altri piatti".

Una volta, Amr ibn al-As (r) gli chiese: "O Messaggero di Allah, chi ami di più?". "'Aisha!" fu la risposta. "O Messaggero di Allah, la mia domanda riguardava gli uomini". "Il padre di 'Aisha!" rispose il Profeta (s).

Una volta, 'Aisha (r) accompagnò il Profeta (s) nel corso di un viaggio. Il cammello sul quale montava scappò, portandola con sé. Questo rese il Profeta (s) così agitato da gridare: "O, mia moglie!". Finché il cam-mello non fu riacciuffato, rimase agitato.

 I Sahaba (r) conoscevano l'attenzione speciale del Profeta (s) per 'Aisha (r). Generalmente gli portavano da mangiare il giorno in cui si trovava a casa sua. Le co-spose non apprezzavano questo fatto. Spinsero Fatimah (r), l'amata figlia del Profeta (s), a trasmettergli il loro punto di vista. Fatimah (r) gli parlò della questione, ma la risposta fu: "O Fatimah! Io amo colei che voi non amate!". Il rimprovero fece zittire Fatimah (r). Allora le co-spose persuasero una di loro, Umm Salamah (r), a portare il problema all'attenzione del Profeta (s). Umm Salamah (r) aveva molto tatto, aspettò dunque la buona occasione e, un giorno, pose la questione al Profeta (s). "Umm Salamah" rispose lui, "non dire nulla contro 'Aisha. E' la sola donna nel letto della quale ho ricevuto una Rivelazione".

 Era il giorno dell' 'Id. Schiavi neri intrattenevano la gente con le lance. 'Aisha (r) voleva assistere allo spetta-colo. Il Profeta (s) si mise in piedi davanti a lei, perché potesse vedere al di sopra delle sue spalle. Restò in piedi per tutto il tempo in cui 'Aisha (r) fu interessata ai giochi.

Una volta, 'Aisha (r) era con il Profeta (s) nel corso di un viaggio. Loro due si trovavano molto indietro ri-spetto agli altri componenti della carovana. "Facciamo una corsa!" suggerì il Profeta (s). Corsero e 'Aisha (r) vinse perché era molto magra. Anni più tardi, nel corso di un'altra gara 'Aisha (r), che era ingrassata, perse. "'Aisha" le disse il Profeta (s) "Adesso siamo pari!".

   

IL VERO SEGRETO

   Alcuni pensano che l'amore del Profeta (s) per 'Aisha (r) fosse dovuto alla sua bellezza. E' vero che 'Aisha (r) era bella, aveva un bel colore e un corpo magro. Ma qualche co-sposa era più bella. Zaynab (r), Juwayriyyah (r) e Safiyyah (r) erano decisamente più belle di lei. Il vero segreto dell'amore del Profeta (s) non deve dunque essere cercato nel fascino fisico, ma nelle altre qualità di 'Aisha (r).

Dopo 'Aisha (r), Umm Salamah (r) era la favorita del Profeta (s), nonostante non fosse più una ragazzina. Aveva guadagnato questa posizione per via della sua superiorità intellettuale. La stessa cosa era vera per 'Aisha (r). I suoi incredibili doni naturali facevano di lei un'ottima compagna del Profeta (s) nei momenti difficili.

Questa ipotesi si rafforza quando ci si ricorda del profondo amore del Profeta (s) per Khadijah (r). Il Profeta (s) la sposò a 25 anni, quando lei ne aveva 40. La Madre dei Credenti morì a 60 anni, ma il suo ricordo era ancora così caro al cuore del Messaggero di Allah (s), che egli parlava ogni giorno di lei con i modi più gentili, a tal punto che 'Aisha (r) era più gelosa di lei, morta da tanti anni, che di tutte le altre sue co-spose.

   

DEVOZIONE PER ALLAH (SWT)

 Ma 'Aisha (r) amava qualcuno più del Profeta (s): Allah l'Onnipotente. In questa, come in altre cose, seguiva l'esempio del Profeta (s) stesso.

Il Profeta (s) amava 'Aisha (r) più di tutti gli altri, ma questo amore non era nulla in confronto al suo amore per Allah (SWT). 'Aisha (r) stessa diceva che, appena sentiva l'appello alla preghiera, lui si alzava e se ne andava come se non avesse niente a che fare con lei.

 Nel momento in cui entrava diceva: "Se il figlio d'Adamo ottenesse due valli piene d'oro, sicuramente ne vor-rebbe una terza. Solo la polvere della tomba potrà riempire il suo ventre". Voleva ricordare alla sua famiglia che le ricchezze di questo mondo non contano.

 Il Profeta (s) pregava di notte e digiunava molto spesso, e anche le sue mogli lo imitavano in questi atti d'adorazione.

Anche dopo la morte del Profeta (s), la preghiera e il digiuno erano le due cose più care ad 'Aisha (r).

Una volta digiunò alla vigilia della Festa del Sacrificio ('Id al-Adha); faceva estremamente caldo e lei perse conoscenza. Gettarono dell'acqua sulla sua testa e qualcuno le suggerì di interrompere il digiuno. Lei rispo-se: "Come potrei farlo? Ho sentito il Profeta (s) dire che digiunare in questo giorno cancella i peccati dell'an-no precedente".

Accanto alle preghiere obbligatorie, 'Aisha (r) offriva la preghiera sunnah del Fajr, ed era così attaccata a questa preghiera che una volta dichiarò: "Anche se i miei genitori uscissero dalle loro tombe e mi dicessero di abbandonare queste raka'at, non lo farei".

'Aisha (r) non saltava mai il suo Hajj annuale, perché aveva sentito dire dal Profeta (s) che il Pellegrinaggio a Makkah apporta la stessa ricompensa alle donne che il Jihad agli uomini.

Il Profeta (s) non si curava di risparmiare nulla, ed 'Aisha (r) seguì fedelmente questa pratica durante tutta la sua vita. Riceveva una buona pensione da parte dei Califfi (r), ma la distribuiva tutta ai bisognosi.

   

LE RELAZIONI UMANE

 'Aisha (r) aveva ottime relazioni con tutti i membri della Famiglia del Profeta (s). Doveva trattare con 8 co-spose, ma aveva ottimi rapporti con tutte loro.

Per quanto riguarda Khadijah (r), tutte le tradizioni che ci parlano di lei sono state riportate da 'Aisha (r).

Sawdah (r) era in così buoni rapporti con 'Aisha (r) che le cedette il suo turno di sposa.

Hafsah (r) era per lei una sorella.

Una volta, Zaynab (r) chiamò Safiyyah (r) "una giudea". Ciò dispiacque talmente al Profeta (s) che non parlò più a Zaynab (r) per due mesi. Alla fine, Zaynab (r) chiese l'aiuto di 'Aisha (r). Lei trattò l'argomento con un tale tatto che l'errore della co-sposa fu perdonato.

Quando gli ipocriti accusarono falsamente 'Aisha (r), Zaynab (r) disse al Profeta (s) che non vedeva altro che il bene in lei.

Alla morte di Zaynab (r), ecco cosa disse 'Aisha (r): "Non ho mai conosciuto una donna più onesta, più religiosa, più pia, più veridica, più generosa di Zaynab. Si arrabbiava facilmente, ma si scusava subito".

In breve, 'Aisha (r) rendeva a ciascuna co-sposa ciò che le era dovuto.

Era naturale che, qualche volta, sorgessero piccoli screzi, ma non erano che passeggeri.

'Aisha (r) non aveva bambini suoi. Era usanza in Arabia essere chiamati 'il padre o la madre del tale', dal nome del primo figlio maschio (kunya). Questi nomi erano segni di nobiltà. Le altre mogli del Profeta (s) avevano la kunya, perché avevano avuto dei figli dai loro precedenti matrimoni. Ma il caso di 'Aisha (r) era diverso. Chiese allora al Profeta (s): "Messaggero di Allah, che nome dovrei avere?". "Ti puoi chiamare Umm 'Abdullah" rispose il Profeta (s). 'Abdullah (r) era il nipote di 'Aisha (r), figlio di sua sorella Asma' (r). Fu il primo bambino nato dagli Emigrati a Madinah.

 'Aisha (r) allevò una bambina Ansari. Quando crebbe, la diede in sposa; come ci si può aspettare, fu una cosa estremamente facile.

 'Aisha (r) aveva ottimi rapporti anche con le figlie del Messaggero di Allah (s). Tutte le Tradizioni che descrivono Fatimah (r) come membro della famiglia del Profeta (s) sono state trasmesse da 'Aisha (r). Questo dimostra l'affetto e l'amicizia che le legavano.

   

LA CALUNNIA

 L'Islam realizzò un miracolo a Madinah. A partire da piccoli gruppi di uomini che si facevano la guerra, aveva creato un sentimento solido di fratellanza, al servizio di Allah (SWT) e dei Credenti. Per la prima volta nella Storia, era nata una vera comunità spirituale. La 'Repubblica di Madinah' si innalzava per la Gloria di Allah (SWT) e la dignità dell'uomo. Ciò diede inizio ad un'epoca d'oro per la città che era stata, per molto tempo, il luogo di lotte interminabili e di indicibile miseria umana.

Il popolo di Madinah era riconoscente ad Allah (SWT) per questo singolare Favore. Nonostante ciò, vi era un gruppo di ipocriti (Munafiqun), con 'Abdullah ibn Ubay alla loro testa, che erano scontenti. Questo 'Abdullah progettava di proclamarsi 're' di Madinah, ma, con l'arrivo del Profeta (s) nella città, le sue 'speranze' svanirono per sempre. Ora non aveva alcuna possibilità di realizzare il suo sogno e ciò lo rese, con i suoi complici, ostile all'Islam.

Ma era impossibile contestare apertamente il Messaggio. 'Abdullah ibn Ubay e i suoi partigiani agirono allora di nascosto; professavano esteriormente di essere Musulmani, ma cercavano segretamente di distrug-gere la Religione nascente. Per questo, si servivano di diverse armi. Nella battaglia di Uhud e del Fossato, ad esempio, disertarono; nonostante ciò, l'Islam uscì vittorioso. Gli ipocriti decisero allora di utilizzare armi più sottili.

Una di queste armi consisteva nel seminare discordia tra i Musulmani, che erano composti da due gruppi: gli Emigranti Meccani (Muhajirun) e gli Ausiliari Medinesi (Ansar). Gli ipocriti cominciarono a provocare gli Ansar dicendo loro: "Guardate come hanno preso tutto il potere, lasciandovi disperati nelle vostre case. Prendete coraggio e rompete il patto con loro".

Anche gli Ansar appartenevano a due diverse tribù, che nel passato erano ostili. L'Islam conciliò le loro differenze e le unì in una comune fratellanza. Gli ipocriti cercavano costantemente di far riaffiorare le loro ormai dimenticate ostilità, perché gli Ansar si scagliassero di nuovo gli uni contro gli altri.

Più di una volta il Profeta (s) dovette intervenire personalmente per riportare la pace tra gli schieramenti, ricordando loro la comune fratellanza nella Fede.

 Nel mese di Sha'ban dell'anno 5 dell'Hijrah, il Profeta (s) condusse una spedizione contro i Banu Mustaliq, una tribù del Najd. Un numero insolitamente alto di ipocriti accompagnava la spedizione. Durante il ritorno, aizzati dagli ipocriti, Ansar e Muhajirun stavano quasi per estrarre le spade, e ci sarebbe stata una battaglia se non fosse intervenuto personalmente il Messaggero di Allah (s).

I capi Ansar svelarono la macchinazione di 'Abdullah ibn Ubay, e addirittura suo figlio prese il suo cavallo per le briglie e dichiarò: "Non ti lascerò andare a meno che non confessi di essere un povero miserabile e che Muhammad (s) è il più onorabile degli uomini!".

Il capo degli ipocriti si sentì sconfitto; questa perdita della faccia era difficile da sopportare. Secondo la sua logica abietta, doveva dunque progettare una terribile vendetta…

 'Aisha (r) era la sposa del Profeta (s) che, in quell'occasione, lo accompagnava. Era infatti abitudine del Messaggero di Allah (s) tirare a sorte per sapere quale delle sue mogli avrebbe dovuto accompagnarlo prima di ogni viaggio.

Era in quel momento una ragazzina di 14 anni.

Prima del viaggio, sua sorella Asma' le aveva prestato una collana. Il filo era così sottile da potersi rompere facilmente.

Durante una sosta della carovana, 'Aisha perse la collana. Il Profeta (s) diede l'ordine di rimandare la parten-za, e si cominciò a cercare il gioiello.

Quando, però, stava per giungere l'ora della preghiera, ci si accorse che non vi era l'acqua per le abluzioni. Gli ipocriti cominciarono ad addossare ad 'Aisha (r) la colpa dell'accaduto, sostenendo che era stata lei a far tardare la carovana.

Abu Bakr (r) si sentì indispettito da 'Aisha (r). Venne dalla figlia, ma vide che il Profeta (s) dormiva con la testa sulle ginocchia di lei.

Un po' prima dell'ora della preghiera, il Profeta (s) si svegliò. Lo misero al corrente del problema dell'acqua. In quello stesso momento giunse la Rivelazione:

 Se siete malati o in viaggio, o se uscite da una latrina, o avete avuto rapporto con le donne e non trovate acqua, fate allora la lustrazione pulverale (tayammum) con terra pulita con cui sfregherete il viso e le mani.

Corano IV. An-Nisa' (Le Donne), 43

 La notizia trasformò subito l'inquietudine della gente in gioia.

Cominciarono a dire: "O Famiglia di Abu Bakr! Non è il vostro primo dono all'Islam!"

Abu Bakr (r), che era così in collera con sua figlia, venne da lei e le disse: "Figlia mia, non avrei potuto imma-ginare che tu potessi essere la fonte di una tale benedizione! Grazie a te, la comunità si è vista accordare una grande facilitazione!".

Al momento della partenza, la collana fu ritrovata sotto il cammello di 'Aisha (r).

 Qualche giorno dopo, durante un'altra sosta, 'Aisha (r) si allontanò per un bisogno naturale e perse di nuovo la collana. Quando se ne accorse tornò indietro e la trovò, ma quando giunse all'accampamento, la carovana era già ripartita. Poiché lei era molto piccola e leggera, non ci si era accorti che non si trovava nella portanti-na sul suo cammello.

Trovandosi sola, 'Aisha (r) si sedette con calma per terra, sicura che qualcuno sarebbe tornato a prenderla quando la sua assenza fosse stata scoperta, e poco dopo si addormentò.

Un po' più tardi, Safwan ibn Mu'attal (r), un Sahaba, tornò indietro. Il suo lavoro era quello di recuperare coloro che si fossero persi e gli oggetti smarriti.

Quando passò vicino ad 'Aisha (r), lei dormiva ancora. Egli l'aveva già vista spesso prima che fosse rivelato l'obbligo dell'Hijab, dunque la riconobbe e disse:

 "Siamo di Allah e a Lui ritorniamo"

                                            Corano II. Al-Baqara (La Giovenca), 156

 "Costei è la sposa del Messaggero di Allah (s)!"

Udendo il versetto del ritorno, 'Aisha (r) si svegliò e si velò il viso. Safwan (r) le offrì il cammello e la scortò a piedi fino alla tappa successiva. Raggiunsero la carovana all'ora del riposo di mezzogiorno.

 Questo semplice incidente fu molto presto trasformato in una calunnia da 'Abdullah ibn Ubay e dai suoi partigiani.

Appena la carovana giunse a Madinah, gli ipocriti cominciarono a macchiare la reputazione di 'Aisha (r); rigirarono l'incidente della collana per raccontare alla gente che la giovane non era più casta!

La storia si sparse nella città come il fuoco in una foresta. Evidentemente, 'Abdullah ibn Ubay era alla testa della campagna diffamatoria. Riuscì poi a procurarsi l'appoggio di altre tre persone: Hassan ibn Thabit il poeta, Hamna e Musattah.

 I Munafiqun sembravano aver raggiunto una vittoria spettacolare. La calunnia si spandeva come un colpo di vento e 'Abdullah ibn Ubay ne era fiero. Gli onesti Musulmani ne erano profondamente afflitti e dicevano: "Gloria ad Allah! Questa è una falsità evidente!"

'Aisha (r) non sapeva nulla della calunnia. Una sera, uscì con la madre di Musattah per un bisogno e la vecchia donna la mise al corrente della partecipazione del figlio alla campagna denigratoria. 'Aisha (r) ne fu sbalordita e rientrò a casa. Non sapendo cosa fare, andò a casa di sua madre. Quest'ultima cercò di consolar-la dicendole che una moglie preferita deve essere pronta a far fronte a tali tempeste. Una donna Ansar arrivò in quel momento e raccontò tutti i particolari alla madre di 'Aisha (r). La giovane svenne. Sua madre la fece riprendere e l'accompagnò a casa.

'Aisha (r) fu presto costretta a letto, con la febbre molto alta.

Anche il Profeta (s) venne al corrente della maliziosa accusa. D'altra parte, finché la verità non fosse stata stabilita, non avrebbe potuto far nulla. Entrava nella camera di 'Aisha (r) ogni tanto, si informava della sua salute e se ne andava. Questo portò 'Aisha (r) a temere che il Messaggero di Allah (s) non fosse certo della sua innocenza. Così, col suo permesso, andò a casa dei suoi genitori.

Vennero presto i peggiori momenti della sua sofferenza. Giorno e notte, le lacrime scendevano dai suoi occhi. Non poteva dormire, le girava la testa e il viso si rigava di lacrime. I suoi genitori, afflitti, facevano di tutto per consolarla, ma lei non conosceva alcun conforto.

 Quando Safwan (r) apprese la scandalosa storia inventata dagli ipocriti, divenne folle di rabbia. "Per Allah!" disse "Non l'ho mai toccata! Devo dare una lezione a Hassan!". Estrasse dunque la spada e attaccò il poeta. Qualcuno andò a raccontarlo al Profeta (s), che intervenne personalmente per porre fine al duello.

Il Messaggero di Allah (s) cominciò quindi un'inchiesta. Chiese la testimonianza di Usama (r) e di 'Ali (r). "E' una grande menzogna!" disse Usama (r). La risposta di 'Ali (r) fu la seguente: "Non c'è carestia di donne nel mondo!". Voleva dire che, nel caso in cui il Profeta (s) avesse dato importanza alla calunnia, poteva divorzia-re da 'Aisha (r).

Ma il Messaggero di Allah (s) era deciso a scoprire la verità. Continuò a interrogare la gente. La testimonian-za della serva fu: "Gloria ad Allah! Per Allah! Così come l'orafo può testimoniare la purezza dell'oro, così io posso dichiarare la castità di 'Aisha (r)!".

Zaynab (r) disse: "Non vedo altro che delle virtù in 'Aisha!".

 Il Profeta (s) riunì allora tutti i Sahaba nella moschea. Spiegò loro come 'Abdullah ibn Ubay avesse orchestra-to questa campagna diffamatoria. Alla fine, disse: "O Gente! Cosa dite di uomini che mi ingiuriano riguardo alla mia famiglia e dell'uomo di cui si parla (Safwan), che non è mai entrato nella mia casa senza che io fossi con lui?… O Musulmani, questo seminatore di discordia ('Abdullah ibn Ubay)ha fabbricato una menzogna contro la mia famiglia. Chi lo punirà da parte mia?". Il capo della tribù Ans, Sa'ad ibn Muadh, si alzò e disse: "Messag-gero di Allah! Col tuo permesso gli taglierò la testa!".

Ma 'Abdullah ibn Ubay apparteneva alla tribù Khazraj. Il capo di questa tribù, Sa'ad ibn Ubada, non apprez-zò l'audacia del suo rivale. Rivolgendosi allora ad Ibn Muadh, gli disse: "Chi sei tu per occuparti degli affari dei Khazraj?". Questo provocò proteste astiose. "Sa'ad!" gridarono alcuni "ti metti dalla parte dei muna-fiqun!?". La disputa minacciava di condurre ad una brutta fine. Ma il Profeta (s) intervenne a dividere i con-tendenti.

 Il Messaggero di Allah (s) si diresse poi a casa di Abu Bakr (r). 'Aisha (r) era a letto con il suo grande dolore. Si rivolse a lei: "'Aisha! Se sei colpevole, confessa il tuo errore e pentiti! Certamente, Allah (SWT) accetta il pen-timento. Ma se sei innocente, Allah (SWT) stesso dichiarerà la tua castità!".

La certezza di una pura innocenza rese coraggiosa 'Aisha (r), che disse: "Allah (SWT) sa molto bene che sono innocente. Ma se, malgrado la mia innocenza, confessassi, chi ne dubiterebbe? E se io negassi, chi mi crede-rebbe? La mia posizione è come quella del padre di Yusuf (Giuseppe *), quando dichiarò che la pazienza è la cosa migliore".

Queste parole avevano toccato visibilmente il Profeta (s), che di lì a poco cadde in estasi e posò la fronte al suolo. Si alzò qualche istante dopo, mentre gocce simili a perle gli bagnavano il viso.

La Rivelazione Divina aveva dichiarato l'innocenza di 'Aisha (r):

 Invero molti di voi son stati propalatori della calunnia. Non consideratelo un male, al contrario è stato un bene per voi. A ciascuno di essi spetta il peccato di cui si è cari-cato, ma colui che se ne è assunto la parte maggiore avrà un castigo immenso.

Perché, quando ne sentirono parlare, i Credenti e le Credenti non pensarono al bene in loro stessi e non dissero: "Questa è una palese calunnia"…?

Corano XXIV. An-Nur (La Luce), 11-12

 Questa dichiarazione Divina sollevò il fardello del dolore dall'animo di 'Aisha (r).

"Alzati e vai dal Messaggero di Allah (s)!" le disse sua madre, ma 'Aisha (r) rispose: "No, per Allah, non mi alzerò per andare da lui, e non loderò altri che Allah!".

   

UN MESE DI SEPARAZIONE

 Nell'anno 9 dell'Hijrah, arrivò a Madinah Mariyah, la schiava copta che avrebbe dato un figlio al Profeta Muhammad (s), il piccolo Ibrahim, morto bambino.

Tutte le mogli del Profeta (s) erano molto gelose della sua grande bellezza, in particolar modo 'Aisha (r) e Hafsah (r). La loro gelosia le spinse a chiedere al loro glorioso marito di allontanare da sé Mariyah, e solo dopo una Rivelazione Divina capirono l'errore commesso, che avrebbe potuto spingere il Profeta (s) addi-rittura a ripudiarle! (La vicenda è narrata per esteso nel capitolo relativo alla Madre dei Credenti Hafsah (R)).

 Il Profeta (s) si ritirò nella sua piccola camera privata, e dichiarò che non sarebbe andato a trovare nessuna delle sue mogli per un mese.

 Quando apparve la luna nuova, il Profeta (s) uscì dalla camera e si diresse dritto verso la stanza di 'Aisha (r). "Messaggero di Allah!" gli disse lei, "avevi detto un mese e sono passate solo 29 notti!". "Come lo sai?" le chiese.  "Le ho contate! Oh, se le ho contate!"  fu la risposta. "Ma questo era un mese di 29 giorni!" le disse il Profeta (s).

Le recitò quindi la Rivelazione di Allah (SWT):

 O Profeta, di' alle tue spose: "Se bramate il fasto di questa vita, venite: vi darò modo di goderne e vi darò grazioso congedo. Se invece bramate Allah e il Suo Inviato e la Dimora Ultima, sappiate che Allah ha preparato una ricompensa enorme per quelle di voi che fanno il bene".

Corano XXXIII. Al-Ahzab (I Coalizzati), 28-29

 Poi le disse: "Adesso, per decidere, consulta i tuoi genitori".

"Messaggero di Allah!" rispose 'Aisha (r) "Perché dovrei consultarli? Scelgo Allah (SWT) e il Suo Messaggero (s)!".

La risposta illuminò il viso del Profeta (s).

Tutte le altre mogli (r) risposero in seguito nello stesso modo.

   

LA MORTE DEL PROFETA (s)

 Il mese di Safar dell'anno 11 dell'Hijrah stava per finire, quando il Profeta (s) si ammalò. Quando la malattia si aggravò, il Profeta (s), che aveva sino ad allora continuato a passare un giorno nella casa di ciascuna moglie, cominciò a chiedere con insistenza di chi fosse il "turno" il giorno successivo. Le sue spose capirono allora che egli (s) desiderava che arrivasse il turno di 'Aisha. Si riunirono e decisero di rinunciare tutte al loro turno, pemettendogli di stabilirsi definitivamente a casa di 'Aisha (r), che sorvegliava suo marito giorno e notte, con la più grande devozione.

L'ultimo giorno della sua vita, il Profeta (s) era nel suo letto, con la testa appoggiata sulle ginocchia di 'Aisha (r). Venne a trovarlo 'AbdurRahman (r), il fratello di 'Aisha (r), con in mano un siwak. Il Profeta (s) lo guardò, e 'Aisha (r) lo prese, lo masticò per ammorbidirlo e glielo diede. Il Profeta (s) si sedette e si pulì i denti. Poi cadde di nuovo sulle ginocchia della moglie. Quando si riprese, 'Aisha (r) sentì che diceva: "Con Allah, il più Alto Compagno". Capì che aveva scelto l'Altro Mondo. Il Profeta (s) ripeteva senza tregua quella frase, finché 'Aisha (r) sentì tutto il peso del suo corpo. Lo guardò e si accorse che la sua anima era volata verso Allah (SWT).

Le altre spose cominciarono a piangere. 'Aisha (r) gli posò allora la testa sul cuscino e unì il suo dolore a quello delle sue compagne.

La giovane vedova aveva soltanto 18 anni.

 Il Profeta (s) fu sepolto nella camera di 'Aisha (r), là dove era morto.

Molto tempo prima, 'Aisha (r) aveva visto in sogno tre lune che cadevano nella sua camera. Aveva racconta-to il sogno a suo padre (r). Quando il Profeta (s) fu sepolto, Abu Bakr (r) le disse: "E' una delle lune della tua camera. E' la migliore delle tre!".

La seconda luna sarebbe stato lui stesso, Abu Bakr (r), e la terza 'Umar (r). Entrambi, infatti, sarebbero stati in seguito seppelliti nella stessa camera.

   

UN TRAGICO ERRORE

 Cominciò l'epoca dei Califfi Ben Guidati: Abu Bakr (r), 'Umar (r), 'Uthman (r) e 'Ali (r).

'Aisha (r) partecipò attivamente alle vicende politiche della sua epoca.

L'assassinio del Califfo 'Uthman (r) fu un evento che scosse tragicamente la Ummah: una parte dei Credenti chiedeva al nuovo Califfo, 'Ali (r), di vendicare la sua morte.

Tal-Ha (r) e Zubayr (r), Compagni del Profeta (s)  e cognati di 'Aisha (r), persuasero la giovane, che stava tornando dal Pellegrinaggio, a riunire una forte armata che cercasse di ristabilire la pace nel Paese.

La notizia che una Madre dei Credenti (r) stava conducendo un esercito verso Bassora, si sparse velocemente.

Uomini giunti da ogni dove si unirono a lei. 'Aisha (r) aveva solo l'intenzione di punire gli assassini di 'Uthman (r) e far rientrare tutto nella normalità. Quando però le due armate furono pronte a fronteggiarsi, sia il Califfo 'Ali (r) che 'Aisha (r) vollero evitare ulteriori spargimenti di sangue tra Musulmani. Intavolaro-no dunque trattative , finché il Califfo (r) dichiarò: "Nessuno deve pensare alla guerra. Domani, metteremo a posto la situazione. Coloro che, in qualche modo, sono implicati nell'omicidio di 'Uthman (r), devono sepa-rarsi da noi!".

Allora i rivoltosi responsabili dell'omicidio capirono che la loro unica possibilità era quella di far precipitare la situazione; così, durante la notte, scatenarono un attacco a sorpresa, dando il via ai combattimenti.

Questa battaglia fu poi ricordata come "la battaglia del cammello", perché 'Aisha (r) stessa vi partecipò, seduta sul suo cammello, pensando che, se avessero visto che vi era una Madre dei Credenti (r) in mezzo alla battaglia, i combattenti avrebbero cessato le ostilità.

Per fermare la lotta, 'Ali (r) ordinò ai suoi di far cadere il cammello. Ciò pose effettivamente fine al conflitto.

'Ali (r) trattò con il più grande rispetto 'Aisha (r), che, come egli stesso ricordò, era "la sposa onorata del Profeta (s) in questo mondo e nell'Altro". La fece riaccompagnare nell'Hijaz da suo fratello Muhammad (r), che aveva combattuto con l'armata califfale.

 'Aisha (r) era andata in Iraq con buone intenzioni, per rimettere in ordine la situazione.

Adesso che guardava indietro, questa disavventura sembrava essere stata la più grande tragedia della sua vita.

Ebbe rimorso di quel tragico errore per tutta la vita, ed ogni volta che le tornava in mente, diceva: "Avrei dovuto essere un albero! Avrei dovuto essere una pietra o un sasso!…".

Fino all'ultimo momento della sua vita, dichiarò il suo rimorso per aver preso parte alla campagna irachena. Quando recitava il Corano e specialmente il versetto:

 (O mogli del Profeta) rimanete con dignità nelle vostre case…

Corano XXXIII. Al-Ahzab (I Coalizzati), 33

piangeva talmente che il suo velo era tutto bagnato.

Nella sua vecchia camera, dove erano sepolti il Profeta (s), Abu Bakr (r) e 'Umar (r), ci sarebbe ancora stato dello spazio per un'altra tomba.

Ma, prima di morire, 'Aisha (r) disse: "Non mi seppellite accanto al Profeta (s), perché ho commesso un erro-re dopo di lui. Seppellitemi nel cimitero di Madinah, con le altre spose!".

   

AL SERVIZIO DELL'ISLAM

 'Aisha (r) è indiscutibilmente uno dei più grandi Sapienti che l'Islam abbia prodotto. Appartiene all'insieme di quei teologi illustri che continuarono il lavoro e la missione del Profeta (s) dopo la sua morte, interpretan-do e trasmettendo i suoi insegnamenti. Tra gli uomini, ci sono molti nomi, ma tra le donne 'Aisha (r) è il solo nome.

'Aisha (r) era entrata nella casa del Profeta (s) all'età di 9 anni soltanto. Il fatto di usufruire del 'doppio turno', grazie alla rinuncia di Sawdah (r), le permise, anche in seguito, di passare più tempo in compagnia del Messaggero di Allah (s), rispetto alle altre co-spose. Con i suoi straordinari doni naturali, 'Aisha (r) ne trasse il miglior profitto.

Per nove anni divise la propria vita col Profeta (s), ricevendo più attenzioni delle altre. Questo le diede la possibilità di comprendere lo spirito del Profeta (s) tanto quanto i vecchi Sahaba (r) che gli erano più vicini.

 I Sapienti raccoglitori di ahadith scrissero molto su 'Aisha (r) che, del resto, l'aveva ampiamente meritato. Ata ibn Rabah (r), ad esempio, disse: "'Aisha (r) era la più iniziata nelle questioni religiose, la più istruita e quella che esprimeva le migliori opinioni tra la gente".

Ezzahri (r) disse che, se si comparasse il Sapere di 'Aisha (r) con quello delle altre Madri dei Credenti (r), aggiunto a quello di tutte le altre donne, si dovrebbe ancora preferire il Sapere di 'Aisha (r)!

Isham ibn Azma disse che non vi fu persona più sapiente di 'Aisha (r) sulle questioni religiose, mediche o poetiche.

 L'Islam è un codice di vita completo. Guida i Credenti in ogni campo dell'attività umana. Dirige la vita di uomini e donne. Le donne, però hanno i loro problemi specifici; in quanto mogli e madri, devono far fronte a doveri diversi da quelli degli uomini. E' stato attraverso le Madri dei Credenti, le sue nobili spose (r), che il Profeta (s) trasmise i suoi insegnamenti al mondo femminile. 'Aisha (r) divenne facilmente la fonte più sicura dei suoi insegnamenti; era dotata di una memoria sorprendente, alla quale si può aggiungere un'attenta capacità di osservazione. Tutto ciò le permetteva di descrivere dettagliatamente anche i fatti risalenti alla sua infanzia.

Queste qualità fecero di lei un'autorità importante per la Legge Islamica.

Le fonti principali della Shari'ah sono, come è noto, il Sublime Corano e la Sunnah (Tradizione) del Profeta (s). Molte Sure del Corano furono rivelate nella camera di 'Aisha (r). La sua attenta capacità di osservazione e la sua straordinaria memoria le permisero di memorizzare gli ahadith del Messaggero di Allah (s) in modo precisissimo. Tutto ciò fece sì che le sue opinioni giuridiche fossero molto rispettate.

 'Aisha (r) visse ancora mezzo secolo dopo la morte del Profeta (s). In quel periodo vennero affrontate molte difficoltà, perché bisognava raccogliere le fonti del Diritto a partire dal Corano e dalla Sunnah. I vecchi Sahaba (r) morivano uno ad uno, lasciando una generazione che, per la maggior parte, non aveva una cono-scienza personale del modo di vivere del Profeta (s). Solo un pugno di Sahaba (r), che erano molto giovani alla morte del Profeta (s), erano i custodi della Conoscenza, e tra loro vi erano 'Abdullah ibn 'Umar (r), 'Abdullah ibn 'Abbas (r) e, appunto, 'Aisha (r).

Senza alcun dubbio questa è la ragione divina per la quale la giovane 'Aisha (r) fu scelta per divenire la moglie preferita del Profeta Muhammad (s).

 'Aisha (r) aveva una tale passione per la verità che, come il suo illustre padre (r), ricevette il titolo di "Veri-dica" (Siddiqa). Per nessun motivo al mondo avrebbe abbandonato i suoi doveri verso Allah (SWT) e verso la Ummah dei Credenti.

 Una volta, all'epoca del Califfato di Mu'awiyya, il Califfo le scrisse chiedendole un consiglio. Lei (r) gli rispose: "Ho sentito il Messaggero di Allah (s) dire: "Colui che cerca di accontentare Allah (SWT), non preoc-cupandosi del malcontento della gente, sarà protetto contro la malvagità della gente. Ma colui che accontenta la gente a prezzo del malcontento di Allah (SWT), sarà abbandonato da Allah (SWT) alla mercé della gente".".

   

UNA GRANDE INSEGNANTE

 L'Islam insiste molto sull'importanza dell'educazione.

Il Profeta (s) stesso fu il più grande professore della Storia. Perché il Sapere divenisse comune, riunì tutte le persone di talento e le formò in maniera speciale, perché lavorassero come insegnanti dopo di lui. 'Aisha (r) era una di queste persone.

'Aisha (r) aiutò le persone a trovare soluzioni per i loro problemi in un periodo così diverso da quello in cui era cominciata la Rivelazione. Divise questo compito con grandi Sahaba come 'Abdullah ibn 'Umar (r), 'Abdullah ibn 'Abbas (r), Abu Hurayra (r) e Zayd ibn Thabit (r).

Questi celebri Sapienti fecero di Madinah il più grande centro di studi del mondo.

La scuola di 'Aisha (r) era considerata come sede del Sapere.

 'Aisha (r) continuò a dormire ancora per qualche tempo nella camera del Profeta (s), accanto alla sua tomba. Una notte, però, lo vide in sogno. Il giorno seguente, traslocò nella camera accanto. Nel corso del tempo, questa camera divenne il centro più importante dell'educazione.

La Madre dei Credenti sedeva dietro la tenda che si trovava all'entrata. Le donne, i bambini, e gli uomini suoi parenti (mahram) davanti ai quali non doveva osservare l'Hijab, entravano nella stanza e si sedevano davanti a lei. Gli altri uomini prendevano posto nel cortile della moschea, accanto alla tenda.

Qualche volta, 'Aisha (r) parlava di un argomento e gli altri ascoltavano. Altre volte, la lezione prendeva la forma di domande poste dagli allievi e di risposte dettagliate fornite dall'insegnante.

Alcuni adulti assistevano ai corsi di tanto in tanto. La maggior parte dei giovani, però, erano studenti regola-ri. Gli orfani di Madinah beneficiavano di un'attenzione speciale da parte di 'Aisha (r). Lei si occupava di tutte le loro necessità. Coloro che avevano avuto il privilegio di studiare con 'Aisha (r) superavano i loro compagni.

'Aisha era più gentile con i suoi allievi delle loro stesse madri.

Il numero dei giovani che beneficiò della sua educazione si conta in centinaia.

Rari erano i Sapienti di Ahadith che non avessero attinto direttamente alla sua conoscenza. Tra loro ricordia-mo:

-          'Urwa (r), fratello di 'Abdullah ibn Zubayr (r) e nipote di 'Aisha (r). Fu allevato da lei e divenne uno dei maggiori Sapienti di Madinah;

-          Qasim (r), un altro nipote di 'Aisha (r). Era figlio di suo fratello Muhammad (r) e, una volta rimasto orfa-no, fu allevato dalla zia e divenne un grande Sapiente della Legge Islamica (Shari'ah);

-          Abu Salma (r), figlio di 'AbdurRahman ibn 'Awf (r). Anche lui orfano, fu allevato da 'Aisha (r) e divenne un grande Sapiente degli Ahadith;

-          Masruq (r), un piccolo iracheno che 'Aisha (r) aveva allevato. Divenne, più tardi, l'autorità principale della Shari'ah in Iraq;

-          'Umarah bint 'AbdurRahman (r), una ragazza Ansari. Era la più brillante allieva tra le ragazze, ed era molto amata da 'Aisha (r). Era lei a scrivere le lettere di 'Aisha (r). Le tradizioni raccolte da 'Umar II^ durante il suo califfato, erano criticamente esaminate da 'Umarah.

 'Aisha (r) compiva regolarmente l'Hajj ogni anno. Durante il Pellegrinaggio, la sua tenda diveniva il luogo più frequentato dell'immensa assemblea. Gente di differenti Paesi correva verso questa tenda per trovare una risposta alle proprie domande. 'Aisha (r) era molto gentile con tutti. Se qualcuno esitava a porre una questione, gli diceva: "Puoi liberamente pormi qualsiasi domanda che porresti alla tua stessa madre!".

   

LE SOLUZIONI AI PROBLEMI

 Allah (SWT) è il solo Legislatore nell'Islam. La volontà di Allah (SWT), espressa nel Sublime Corano, è la prima fonte della Legge Islamica. La Sunnah dell'Inviato di Allah (s) è l'interpretazione di questa Legge.

Un governatore Musulmano non ha il diritto di modificare questa Legge; tutto quello che deve fare è trovare le leggi giuste per ogni occasione nelle Fonti. Ma chi può trovare le leggi giuste? Soltanto una persona dotata di una profonda conoscenza del Corano e della Sunnah può avere questo privilegio.

 La conoscenza profonda di 'Aisha (r) delle Fonti della Legge era pienamente riconosciuta quando rimase vedova. Aveva allora soltanto 18 anni, ma, nonostante la giovane età, i Sahaba (r) si rivolgevano a lei per la soluzione di problemi difficili.

 'Umar (r) chiedeva frequentemente l'aiuto di 'Aisha (r) per regolare i punti difficili della Legge.

Dopo che la maggior parte dei vecchi Sahaba  (r) morirono, i più giovani si rivolgevano a lei quando avevano un dubbio su un punto qualsiasi della Legge. Il messaggero di Mu'awiyya correva tra Madinah e Damasco per avere le direttive di 'Aisha (r) su diversi argomenti.

Persone da ogni parte del mondo inviavano domande scritte, accompagnate di frequente da doni. 'Aisha (r) dettava le risposte e rimandava indietro i doni.

 'Aisha (r) aveva tutta l'umiltà di un grande Sapiente. Se non era sicura della risposta ad una domanda, poneva la questione alla persona che ne sapeva di più. Una volta, ad esempio, qualcuno le domandò come fare il 'massah' sulle calzature. Lei (r) rispose: "Domandatelo ad 'Ali (r), perché era con il Messaggero di Allah (s) durante la maggior parte dei viaggi".

 La vita di 'Aisha (r) dimostra a quale grado possa elevarsi una donna Musulmana.

Prima dell'avvento dell'Islam, una donna non aveva alcun ruolo nella società. In nessuna parte del mondo poteva reclamare qualcosa come un diritto.

L'Islam l'elevò improvvisamente al più alto grado di dignità umana, insistendo contemporaneamente sul fatto che una donna deve conservare la dolcezza e la purezza proprie della sua natura.

L'esempio di 'Aisha (r) mostra come questo possa avvenire. 'Aisha (r) era molto rigorosa per ciò che riguarda il velo e il codice morale, e al contempo giocò un ruolo vitale nella vita sociale, religiosa e politica del suo popolo.

 Prima che il Profeta (s) morisse, era il governatore incontrastato di tutta l'Arabia, ma la sua moglie preferita condivideva con gioia insieme a lui una vita di stenti. In seguito, 'Aisha (r) diceva spesso: "Ho voglia di piangere quando prendo dei pasti completi".

'Aisha (r) non aveva la passione per i bei vestiti. Non aveva che un solo completo, che cambiava quando era consunto. Appena riceveva un po' di denaro, lo distribuiva ai poveri. Una volta, Mu'awiyya le inviò 100.000 dirham. Quel giorno stava digiunando e distribuì tutto il denaro senza tenere niente per sé. La sera, non c'era niente da mangiare. "Perché non mi hai ricordato di tenere qualcosa per l'iftar?" chiese alla serva.

Anche da vecchia, 'Aisha (r) continuò a servire l'Islam e i Musulmani con lo stesso vigore. Divenne molto cara al cuore del popolo e il suo Sapere e la sua pietà l'elevarono a un rango tale da non avere rivali.

   

LA MORTE

 Nel mese di Ramadan dell'anno 58 dell'Hijrah, 'Aisha (r) si ammalò improvvisamente. I giorni passavano e le sue condizioni si aggravavano. La gente accorreva per avere notizie sulla sua salute. La sua sola risposta era: "Sto bene". Alcuni parlavano della ricompensa che l'attendeva nell'Altro Mondo. A queste parole rispon-deva: "Avrei voluto essere una pietra! Avrei voluto essere un filo d'erba!".

Il celebre Sahaba e cugino del Profeta (s), 'Abdullah ibn 'Abbas (r), un giorno le rese visita. Lei esitava a rice-verlo, perché aveva paura che cominciasse a fare gli elogi sui suoi servizi resi all'Islam. Spinta dai suoi nipoti, lo ricevette. Dopo aver chiesto notizie sulla sua salute, il visitatore cominciò a fare dei complimenti alla Madre dei Credenti (r): "Dal primo giorno della Creazione sei stata scelta per divenire la Madre dei Credenti. Sei stata la moglie preferita del Profeta (s). Nel momento stesso in cui la tua anima lascerà il tuo corpo, sarai in compagnia di tuo marito. A causa tua Allah (SWT) ha rivelato i versetti del tayammum. Versetti coranici parlano della tua purezza. Questi versetti vengono ora recitati nelle moschee, giorno e notte!".

"Ibn 'Abbas!" lo interruppe lei con voce debole "per favore, non dire più niente! Avrei voluto non essere nata!".

 Quando la sua fine fu prossima, 'Aisha (r) dettò le sue ultime volontà: "Non mi seppellite nella mia vecchia camera, accanto a mio marito (s), perché ho commesso un errore. Seppellitemi di notte, non aspettate il mat-tino!".

Qualcuno suggerì: "Sarebbe meglio seppellirti là dove il Messaggero di Allah (s) e tuo padre Abu Bakr (r) riposano!".

"In questo caso" fece notare 'Aisha (r), "tutto il mio pentimento sarà stato vano!".

 La sera del 17 Ramadan, 'Aisha Siddiqa, la Veridica (r), morì in pace.

Aveva 67 anni.

La preghiera della sera era appena terminata quando la notizia si sparse in città. Tutti ne furono profonda-mente afflitti.

La folla si raccolse nelle strade: "Abbiamo perduto un grande Sapiente, formato dal Profeta (s) stesso!".

In accordo con le sue volontà, 'Aisha (r) fu seppellita nel cimitero di Madinah. Migliaia di persone assistet-tero alla preghiera funebre, diretta da Abu Hurayra (r).

Mai, prima di allora, nella storia di Madinah, dei funerali erano stati così seguiti di notte.

Enormi folle di donne uscirono nelle strade, più numerose che in occasione dell' 'Id.

 Che Allah l'Altissimo sia soddisfatto di lei!

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