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Le Madri dei Credenti

(che Allah sia soddisfatto di loro)

Traduzione di Umm Yahya 'Aisha Farina

HAFSAH bint 'UMAR IBN AL-KHATTAB

(che Allah sia soddisfatto del padre e della figlia)

 Nell'anno 3 dell'Hijrah, Hafsah, figlia di 'Umar ibn al-Khattab (r), rimase vedova.

Suo marito, il Quraysh Khunays (r), era stato una degli emigrati in Abissinia e si era sposato al suo ritorno. Hafsah (r) aveva solo 18 anni quando rimase vedova; era bella e ben educata: aveva imparato a leggere e a scrivere, come suo padre (r).

'Umar (r) pensò di offrire la mano della figlia a 'Uthman ibn 'Affan (r), che provava ancora un profondo dolore per la morte della moglie Ruqayyah (r), la figlia del Profeta (s). Proprio a motivo del recente lutto, 'Uthman (r) rifiutò l'offerta, dicendo che per il momento non pensava ad un nuovo matrimonio.

'Umar (r) ne fu molto deluso, ma, deciso a trovare un buon marito per la figlia, andò da Abu Bakr (r) propo-nendogli la stessa cosa.

Abu Bakr (r) gli rispose evasivamente, ferendo 'Umar (r) ancora più di quanto lo era stato per il rifiuto di 'Uhtman (r), anche se era più comprensibile il rifiuto di Abu Bakr (r), già unito ad una moglie alla quale era profondamente affezionato, mentre 'Uthman (r) era solo. Forse quest'ultimo avrebbe ancora potuto cambiare idea; così 'Umar (r) si lamentò con il Profeta (s), che gli rispose: "Ti mostrerò un genero migliore di 'Uthman e mostrerò a lui un suocero migliore di te!". "Così sia!" disse 'Umar (r) con un sorriso di gioia quando capì che l'uomo migliore, in entrambi i casi, era niente meno che il Profeta (s) stesso, che avrebbe preso in moglie Hafsah (r) e che sarebbe divenuto per la seconda volta suocero di 'Uthman (r), dandogli in matrimonio la sorella di Ruqayyah (r), Umm Kulthum (r). In seguito Abu Bakr (r) spiegò a 'Umar (r) la ragione della sua reticenza, in quanto il Profeta (s) gli aveva già confidato, in segreto, la sua intenzione di chiedere la mano di Hafsah (r).

 Il matrimonio di Umm Kulthum (r) e 'Uthman (r) ebbe luogo per primo, e quando fu trascorsa la 'idda (ritiro legale) per la morte di Khunays (r), e un appartamento adiacente alla moschea fu aggiunto a quelli di Sawdah (r) e 'Aisha (r), venne celebrato anche il matrimonio del Profeta (s). Era il mese di Sha'ban dell'anno 3 dell'Hijrah (inizio del 625).

 L'arrivo di Hafsah (r) non ruppe l'armonia della famiglia; 'Aisha (r) era contenta di avere una compagna di età più vicina alla sua e una durevole amicizia si instaurò tra le due mogli più giovani, mentre Sawdah (r), che era stata quasi una madre per 'Aisha (r), lo divenne anche per Hafsah (r), che aveva quasi vent'anni meno di lei.

Attraverso questo matrimonio, il Profeta (s) aveva dato ai suoi Compagni (r) una lezione morale, prendendo sotto la propria tutela matrimoniale una vedova allo scopo di proteggerla e di prendersi cura di lei.

   

LA GELOSIA NEI CONFRONTI DI MARIYAH (r)

 La Tradizione descrive Hafsah (r) come una donna vivace, che aveva ereditato il temperamento fiero di suo padre (r). Davanti a 'Umar (r), infatti, la giovane tremava, mentre diceva sempre ciò che pensava davanti al suo nobile sposo (s), che mostrava, tuttavia, un'enorme pazienza.

Dopo la conquista di Khaybar, che aveva arricchito la giovane comunità, tutte le mogli del Profeta (s) comin-ciarono a chiedere un mantenimento più consistente.

Nel contempo esse cominciarono ad approfittare anche della sua indulgenza.

Un giorno, avendo 'Umar (r) rimproverato la moglie per qualche motivo, costei gli rispose bruscamente e, alle rimostranze del marito, replicò che le mogli del Profeta (s) avevano l'abitudine di rimbeccarlo, perciò si sentiva autorizzata a comportarsi nello stesso modo. "E ce n'è una" aggiunse - intendendo la loro figlia - "che gli dice imperterrita, da mattina a sera, ciò che pensa".

Molto turbato da queste parole, 'Umar (r) si recò da Hafsah (r), che non negò quanto aveva detto la madre. "Tu non hai né la grazia di 'Aisha (r), né la bellezza di Zaynab (r)" l'apostrofò 'Umar (r), sperando di scuotere in questo modo la sicurezza che la figlia riponeva in se stessa, ma vedendo che le sue parole non sembravano produrre alcun effetto, aggiunse: "Sei sicura che, se provochi lo sdegno del Profeta (s), Allah (SWT) non ti distruggerà nella Sua Ira?".

Poi andò dalla cugina Umm Salamah (r) e le disse: "E' vero che esprimete chiaramente i vostri pensieri al Messaggero di Allah (s) e gli rispondete senza rispetto?". Ma Umm Salamah (r) rispose: "Che diritto hai tu di intrometterti tra il Messaggero di Allah (s) e le sue spose? Sì, per Allah (SWT), noi gli parliamo francamente e se ce lo permette è affar suo, e se ce lo proibirà ci troverà più obbedienti verso di lui che verso di te!".

 Ma di lì a poco si verificò un altro avvenimento.

Il governatore dell'Egitto, cui il Profeta (s) aveva inviato un messaggio per esortarlo a divenire Musulmano, aveva risposto in modo evasivo, inviando tuttavia ricchi doni a Madinah. Tra questi doni vi erano due schiave, le sorelle Mariyah (r) e Sirin, cristiane copte.

 Muhammad (s) alloggiò Mariyah (r), come sua concubina, in una casa che prese a visitare molto spesso. Le sue mogli erano molto gelose della bellissima schiava; Hafsah (r) e 'Aisha (r), in particolare, manifestarono sentimenti tali che il Profeta (s) fu alla fine costretto a giurare che non avrebbe più rivisto Mariyah (r).

Hafsah (r) fu al centro di questo spiacevole episodio, poiché un giorno, ritornando da una visita ai suoi geni-tori sorprese il Profeta (s) in compagnia di Mariyah (r) nel suo appartamento, e nel 'suo' giorno.

Il Profeta (s) le chiese di mantenere il silenzio, ma Hafsah (r) raccontò tutto ad 'Aisha (r) che la sostenne nella sua protesta.

 Dopo che il Profeta (s) ebbe giurato di non vedere più la giovane concubina, giunse però una Rivelazione, nota come 'la Surah dell'Interdizione', perché inizia con un rimprovero rivolto al Messaggero (s) per aver allontanato Mariyah (r) dalla sua vita:

 O Profeta, perché, cercando di compiacere le tue spose, ti interdici quello che Allah ti ha permesso?…

Corano LXVI. At-Tahrim (L'Interdizione), 1

 Poi, dopo averlo liberato dal giuramento, Allah (SWT) si rivolge, pur non nominandole direttamente, ad 'Aisha (r) ed Hafsah (r):

 Se entrambe ritornerete ad Allah, è segno che i vostri cuori si sono pentiti, se invece vi sosterrete a vicenda contro il Profeta, (sappiate) allora che il suo Padrone è Allah e che Gabriele e i devoti tra i credenti e gli angeli saranno il suo sostegno.

Corano LXVI. At-Tahrim (L'Interdizione), 4

 Il versetto seguente è rivolto a tutte le spose del Profeta (s):

 Se vi ripudiasse, certamente il suo Signore vi sostituirebbe con delle spose migliori di voi, sottomesse ad Allah, credenti, devote, penitenti, adoranti, osservanti il digiuno, vedove o vergini.

Corano LXVI. At-Tahrim (L'Interdizione), 5

 Dopo questa Rivelazione, il Profeta (s) lasciò le sue mogli (r) a meditarvi sopra, ritirandosi nella sua piccola stanza privata.

 Si sparse per Madinah la voce che il Messaggero di Allah (s) aveva divorziato dalle sue spose (r).

Quando 'Umar (r) lo seppe, andò da Hafsah (r) e la trovò in lacrime. "Perché piangi? Non ti avevo avvertita che poteva accadere? Il Messaggero di Allah (s) ha divorziato da te?". "Non lo so", rispose, "ma se ne sta là, ritirato sulla sua terrazza".

'Umar (r) andò a trovare il Profeta (s), e gli chiese preoccupato: "O Messaggero di Allah, hai divorziato dalle tue mogli?". "No, non l'ho fatto". "ALLAHU AKBAR!" esclamò 'Umar (r) con un tono di voce tale che fu udito in tutte le case vicine.

 Il Profeta (s) rimase ritirato nella sua camera per un mese; quando apparve la luna nuova, uscì e si recò dalle sue mogli, cominciando da 'Aisha (r). Recitò ad ognuna di loro la nuova Rivelazione di Allah (SWT):

 O Profeta, di' alle tue spose: "Se bramate il fasto di questa vita, venite: vi darò modo di goderne e vi darò grazioso congedo. Se invece bramate Allah e il Suo Inviato e la Dimora Ultima, sappiate che Allah ha preparato una ricompensa enorme per quelle di voi che fanno il bene".

Corano XXXIII. Al-Ahzab (I Coalizzati), 28-29

 Tutte le mogli (r) scelsero Allah (SWT) e il Suo Inviato (s).

   

LA CUSTODE DEL SUBLIME CORANO

 La Madre dei Credenti Hafsah (r) ebbe un ruolo sociale molto importante dopo la morte del suo nobile sposo (s).

Allah (SWT) ha infatti garantito ai destinatari del Messaggio Coranico (tutta l'umanità) la conservazione della integrità del testo nella sua formulazione originaria. A tal fine il Sublime Corano fu messo per iscritto tutto durante la vita del Profeta Muhammad (s), utilizzando a questo scopo pietre e altri materiali, su cui venivano annotate le varie Sure. Il Testo Coranico venne inoltre imparato a memoria da un gran numero di Sahaba (r).

Abu Bakr (r), durante il suo Califfato, su suggerimento di 'Umar (r), ordinò allo scrivano-capo e segretario del Profeta (s), Zayd ibn Thabit (r), di raccogliere in volume la Rivelazione.

Questo volume rimase presso Abu Bakr (r) fino alla morte e venne poi custodito dal secondo Califfo, 'Umar ibn al-Khattab (r). Alla morte di questi, il grande onore di divenirne la custode spettò alla Madre dei Creden-ti Hafsah (r).

 Da questo originale conservato dalla Sposa del Profeta (s), il terzo Califfo, 'Uthman ibn 'Affan (r), fece redi-gere un certo numero di copie conformi all'originale, ciascuna delle quali venne mandata ad un capoluogo delle province del Califfato.

Da ciascuna di quelle copie conformi all'originale vennero redatte altre copie, ciascuna delle quali ricevette l'autenticazione della sua conformità alla prima copia ufficiale dell'originale fatta redigere da 'Uthman (r).

 In tutte le copie, fino ad oggi, esiste la certificazione della conformità di tutte le copie precedenti fino a quella redatta da Zayd ibn Thabit (r) sulla base dei documenti e delle testimonianze risalenti alle singole occasioni della discesa delle Rivelazioni Coraniche al Profeta Muhammad (s).

Il Testo Coranico è stato conservato con religiosa meticolosità poiché esso è il testo della Guida Divina per l'umanità in tutti i luoghi e in tutti i tempi a venire.

 Un altro grande onore spettò alla Madre dei Credenti Hafsah (r). Suo padre 'Umar (r), alla sua morte, le lasciò l'anello del Profeta (s), lo stesso che 'Aisha (r) aveva consegnato ad Abu Bakr (r) e che questi aveva dato al suo successore.

Spettò ad Hafsah (r) l'onore di consegnarlo al nuovo Califfo, 'Uthman ibn 'Affan (r).

Sull'anello vi era il sigillo "Muhammad Rasul Allah - Muhammad è il Messaggero di Allah".

 Di tutte le Madri dei Credenti (r), Hafsah (r) fu la sola, come ci dicono le fonti più antiche, ad aver sostenuto 'Aisha (r) nel suo impegno politico.

I consiglieri di 'Aisha (r), Talha (r) e Zubayr (r), stavano addirittura per convincerla a partecipare alla spedi-zione militare successiva all'assassinio di 'Uthman (r). Hafsah (r) disse infatti che avrebbe seguito le decisioni della sua co-sposa: "Non agirò in modo diverso da 'Aisha (r)!".

Ma 'Abdullah ibn 'Umar (r), suo fratello, intervenne per farla tornare sulle sue decisioni. Così 'Aisha (r) partì da sola per la "battaglia del cammello".

 Questa affettuosa complicità legò le due Madri dei Credenti (r), fino alla morte di Hafsah (r), che avvenne nell'anno 45 dell'Hijrah.

 Che Allah l'Altissimo sia soddisfatto di lei!

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