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Guida al Matrimonio Islamico

Associazione degli Studenti Musulmani di Stati Uniti & Canada

Traduzione di UMM USAMA

Relazioni coniugali proibite

 Il matrimonio è proibito tra alcuni uomini e donne per via della sacralità della loro relazione, sia essa un legame di sangue, di allattamento o un'alleanza legata ad un matrimonio di parenti; rispetto ad un precedente matrimonio (tra i due) che sia stato sciolto, o riguardo a incompatibilità di fede religiosa.

Dice Allah (SWT):

 Non sposate le donne che i vostri padri hanno sposato - a parte quello che è stato. E' davvero un'infamità, un abominio e un cattivo costume.

Vi sono vietate le vostre madri, sorelle, figlie, zie paterne e zie materne, le figlie di vostro fratello e le figlie di vostra sorella, le balie che vi hanno allattato, le sorelle di latte, le madri delle vostre spose, le figliastre che sono sotto la vostra tutela, nate da donne con le quali avete consumato il matrimonio - se il matrimonio non fosse stato consumato non ci sarà peccato per voi - le donne con le quali i figli nati dai vostri lombi hanno consumato il matrimonio e due sorelle contemporaneamente - salvo quello che già avvenne - ché in verità Allah è perdonatore, misericordioso…

(Corano IV. An-Nisa', 22-23)

 Matrimonio tra parenti consanguinei

 La relazione coniugale non è permessa tra un uomo ed ognuna delle seguenti parenti consanguinee: sua madre (e nonna), figlia, sorella, zia paterna e materna, nipote figlia della propria sorella o del proprio fratello, e nipote figlia del proprio figlio o della propria figlia.

 

Matrimonio tra parenti di coniugi

 Il matrimonio è proibito tra un uomo e la madre di sua moglie o la madre della sua ex-moglie (anche dopo la dissoluzione del primo matrimonio tramite divorzio o morte); non fa differenza che vi sia stata consumazione tra l'uomo e la moglie oppure no, la sola conclusione del contratto rende haram la conclusione del matrimonio con la suocera o ex suocera. Le nonne (paterne e materne) della moglie sono trattate come sua madre.

Un uomo non può sposare la figlia di sua moglie, o della sua ex moglie, a condizione che questo matrimonio sia stato consumato. Se non è stato consumato, l'uomo può sposare la ragazza, a condizione che il matrimonio con la di lei madre sia stato prima sciolto.

E' anche proibito sposare la ex moglie del proprio figlio (o la ex moglie di un nipote), che il matrimonio sia stato consumato oppure no, e anche se si tratti della vedova del proprio congiunto. Così come è proibito sposare l'ex moglie del proprio padre o nonno, sia che si tratti di una divorziata o di una vedova, e che il matrimonio sia stato consumato oppure no.

E' anche proibito sposare due sorelle contemporaneamente, o una donna e sua zia contemporaneamente. Ma dopo aver divorziato dalla prima sposa, o dopo la sua morte, l'uomo può sposare la di lei sorella o zia.

Abu Hurayra (r) riferì: "Il Messaggero di Allah (s) proibì ad una donna di sposarsi ad un uomo che sia già sposato alla sorella di sua madre o di suo padre (contemporaneamente)" (trasmesso da Bukhari, Muslim, Abu Dawud, Tirmidhi, Nisa'i e Imam Malik).

   

Matrimonio tra parenti 'di latte'

 L'allattamento di un bambino che abbia meno di due anni d'età, per almeno un allattamento completo (cioè se il bambino prenda un capezzolo e riceva da esso il latte finché sia sazio, e lasci il capezzolo di sua spontanea volontà, senza alcuna interruzione forzata)[1] rende la nutrice come la madre naturale e tutti i suoi parenti alla stregua dei parenti consanguinei per ciò che riguarda le proibizioni al matrimonio.

'Abdullah ibn 'Abbas (r) tramandò che il Profeta (s) disse: "Le relazioni a causa dell'allattamento sono le stesse di quelle di lignaggio riguardo alla proibizione al matrimonio" (Bukhari, Muslim, Nisa'i).

Simili asserzioni sono riportate da 'Ali (r), Umma Salamah (r) e Umm Habibah (r).

   

Nuove nozze tra ex coniugi

 Ad un uomo è proibito risposare una donna da cui abbia divorziato tre volte. Se ha divorziato da lei una o due volte, può risposarla, ma dopo il terzo divorzio gli è proibito risposarla ancora, a meno che ella sia stata nel frattempo sposata ad un altro uomo che poi l'abbia divorziata. Tale matrimonio intermedio deve essere stato consumato, ed è assolutamente haram 'organizzare' un matrimonio intermedio già progettando il divorzio, al solo scopo di permettere alla donna di sposare il primo marito.

 Allah (SWT) dice:

 Se divorzia da lei (per la terza volta) non sarà più lecita per lui finché non abbia sposato un altro. E se questi divorzia da lei, allora non ci sarà peccato per nessuno dei due se si riprendono, purché pensino di poter osservare i limiti di Allah.

(Corano II. Al-Baqara, 230)

 

Matrimoni con non-musulmani

 Il matrimonio tra uomini Musulmani e donne pagane o miscredenti è proibito. E' inoltre proibito il matrimonio di donne Musulmane con uomini miscredenti, pagani, ebrei, cristiani, ecc. La Musulmana può sposarsi solo con un Musulmano.

Allah (SWT) dice:

 Non sposate le (donne) associatrici finché non avranno creduto, ché certamente una schiava credente è meglio di una associatrice, anche se questa vi piace. E non date spose agli associatori finché non avranno creduto, ché, certamente, uno schiavo credente è meglio di un associatore, anche se questi vi piace. Costoro vi invitano al Fuoco, mentre Allah, per Sua grazia, vi invita al Paradiso e al perdono. E manifesta ai popoli i segni Suoi affinché essi li ricordino (Corano II. Al-Baqara, 221)

 Non c'è bisogno di dire che una donna sposata non può sposare un altro uomo mentre sia ancora unita in matrimonio a suo marito, ma è utile ricordare che ciò vale finché non sia trascorsa la 'iddah[2] della donna, ossia è illecito stipulare un 'aqd prima che sia trascorso il termine che rende il primo matrimonio definitivamente sciolto. Inoltre, bisogna sottolineare che è proibito per un uomo fare proposte matrimoniali ad una donna sposata, affinché essa divorzi dal primo marito per sposare lui.


[1] Alcune scuole giuridiche considerano un minimo di tre poppate complete per dar vita alla 'parentela di latte' (Abu Dawud), altri considerano un minimo di cinque poppate per produrre lo stesso effetto di proibizione al matrimonio (Shafi'i). Alcuni, però, considerano anche un solo sorso di latte dal seno di una donna abbastanza per proibire il matrimonio (Hanafi).

N.B.: anche se il latte non viene succhiato direttamente dal seno, ma viene ad esempio estratto con un 'tiralatte' e bevuto dal biberon, la parentela sussiste ugualmente; dunque nei Paesi occidentali occorre fare molta attenzione, poiché in alcuni ospedali viene somministrato ai neonati (soprattutto prematuri) il latte proveniente dalle 'banche del latte', e questo può portare, successivamente, a matrimoni tra 'fratelli di latte' inconsapevoli di esserlo!

[2] 'iddah: tre cicli mestruali per la divorziata, quattro mesi e 10 giorni in caso di vedovanza, il parto per la donna incinta (vedova o divorziata), due mesi per la donna divorziata che sia già in menopausa.

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