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Vita del Profeta Muhammad

Su di lui Pace e benedizione

di Hamza Piccardo

Omar ibn al Khattab

Omar figlio di Khatt-b, colui che sarebbe diventato uno dei più ardenti Musulmani, amico e suocero dell’Inviato di Allah (pbsl) e infine secondo califfo con il prestigioso appellativo di amir al muminin (principe dei credenti), era un giovane di 25-26 anni forte e coraggioso ed era uno dei più validi sostenitori di suo zio Abu Jahl nella persecuzione contro i credenti.

A suo modo di vedere, Muhammad (pbsl) stava seminando divisione e discordia tra i Coreisciti e un giorno prese la decisione di affrontarlo e ucciderlo, senza curarsi delle conseguenze che il suo gesto gli avrebbe procurato. Cinse la sua spada e si diresse verso la casa dell’Inviato di Allah. Nu’aym, uno del suo clan che in segreto era diventato musulmano, lo vide e leggendo sul suo volto una spietata determinazione gli chiese dove stesse andando. La risposta di Omar gettò il credente nella più totale costernazione. Non sapendo come trattenerlo, decise di tentare un diversivo che gli avrebbe consentito di guadagnare tempo ed organizzare la difesa del Profeta. "Prima di far questo- gli disse- occupati della gente di casa tua! e gli rivelò che sua sorella F-timah e il marito Sa’d erano musulmani. Omar accusò il colpo e si diresse immediatamente verso la casa dei suoi congiunti. Giunto nelle vicinanze sentì una voce salmodiante che proveniva dall’interno. Era quella di Khab-b che stava recitando una parte del Corano, la sura Ta-Ha che era stata appena rivelata. "Ta-Ha . Non abbiamo fatto scendere il Corano su di te per renderti infelice, ma co me Monito per chi ha timore [di Allah], sceso da parte di Colui che ha creato la terra e gli alti cieli. Il Compassionevole Si è innalzato sul Trono. Appartiene a Lui quello che è nei cieli e quello che sta sulla terra, quello che vi è frammezzo e nel sottosuolo. [E’ inutile che] parli ad alta voce, ché in verità Egli conosce il segreto, anche il più nascosto. Allah, non c’è dio all’infuori di Lui! A Lui appartengono i nomi più belli". (Corano XX,1-8)

Sentendolo arrivare Khab-b si nascose. Omar irruppe nella casa, accusò la sorella e suo marito di essere diventati seguaci di Muhammad e al loro diniego aggredì il cognato percuotendolo duramente e ferendo la sorella che cercava di difenderlo. Infine la donna gli disse in tono di sfida: "Siamo diventati musulmani, puoi fare quello che vuoi. Omar la guardò, vide il sangue colare dalla sua testa e si dispiacque della sua condotta. Chiese di leggere quello che stavano recitando. La sorella gli impose la purificazione completa ed egli vi si sottopose; poi, cominciato a leggere il foglio su cui era scritta la prima parte della sura esclamò: "Quanta bellezza e nobiltà in queste parole!. Khab-b, che si era nascosto al suo arrivo, uscì dal suo nascondiglio e disse: "Omar, spero che Allah ti abbia prescelto per la preghiera che ha fatto ieri l’Inviato di Allah. Ha detto: "Signor mio, fa’di Abu’l Hakam (Abu Jahl) o di Omar ibn al- Khatt-b un sostenitore dell’Islam.

Allah (gloria a Lui l’Altissimo) aveva deciso di conquistare il cuore di Omar: con la stessa determinazione che aveva mosso la sua volontà omicida, egli si recò presso l’Inviato di Allah (pbsl) e dichiarò il suo Islàm.

Egli non era uomo da tenere nascosto quello in cui credeva, e decise di renderlo pubblico proclamandolo direttamente nelle orecchie del suo peggiore nemico. L’indomani mattina bussò alla porta di Abu Jahl e quando il Makhzum venne fuori per accoglierlo gli disse: "Sono venuto per dirti che credo in Allah e in Muhammad Suo Messaggero. Quindi se ne andò lasciandolo sbalordito e furente.

Le conversioni di Hamza e di Omar rafforzarono notevolmente la comunità dei Musulmani

    

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