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Quaranta Hadith Qudsi

A cura di Dr. Mujahed Badaoui

Introduzione

Nel nome di Allāh, il Misericordioso, il Clemente

 “E prendete ciņ che il Messaggero vi ha apportato”. [Cor., LIX:7]

 “Lode a Dio, il Signore delle creature, l’Eterno, il Creatore dei cieli e della terra, Colui che dispone di tutti gli esseri, che invia agli uomini tutti i Messaggeri, le Grazie e la Pace di Allāh siano su di loro, con il compito di guidarli e di rivelare loro le leggi religiose con segni precisi e prove evidenti. E’ a Lui che io rivolgo le mie lodi per tutti i Suoi doni ed č a Lui che io chiedo di concedermi ancor pił la Sua Grazia e la Sua Generositą.

Io testimonio che non c’č altro dio che Allāh, l’Unico, Egli non ha simili né associati, l’Invincibile, il Generoso, il Clemente. E testimonio che il nostro signore Muhammad č il Suo Servo e il Suo Messaggero, il Suo Beneamato ed il Suo Prediletto, il migliore tra le creature, colui che č stato onorato con il prezioso Corano, il miracolo che si perpetua nel tempo, e con la Sunnah, che sono luce sul cammino dei credenti; il nostro signore Muhammad, che č stato privilegiato con la parola esauriente e con la religione tollerante, la Grazia e la Pace divine siano su di lui, sugli altri Profeti e Messaggeri e su tutte le loro famiglie e su tutte le persone devote.

Secondo quanto ci č stato trasmesso da `Alī ibn Abī Tālib, `Abdullāh ibn Mas`ūd, Mu`ādh ibn Jabal, Abū al-Dardā’, Ibn `Umar, Ibn `Abbās, Anas ibn Mālik, Abū Hurayrah e Abū Sa`īd al-Khudrī, Allāh sia soddisfatto di loro, attraverso molte catene di trasmettitori, e in varie versioni, il Messaggero di Allāh, la Grazia e la Pace divine siano su di lui, ha detto: «Chi impara a memoria e preserva per la mia comunitą quaranta hadīth concernenti la sua religione, Allāh lo resusciterą nel Giorno del Giudizio nella schiera dei Giuristi (fuqahā’) e dei Sapienti (`ulamā’)». [...]

Tuttavia gli studiosi di hadīth concordano nel ritenere questo hadīth debole (da`īf), nonostante le sue numerose catene di trasmissione. [...]

Io ho invocato la guida di Allāh nel riunire quaranta hadīth, seguendo l’esempio di queste Guide e Custodi dell’Islām. Gli `ulamā’ concordano che sia lecito mettere in pratica un hadīth debole purché si tratti di azioni virtuose. Tuttavia, non č su questo hadīth che io mi baso, ma su quanto detto dal Profeta, la Grazia e la Pace divine siano su di lui, nel hadīth sahīh: «Chi tra voi č stato testimone, informi chi č assente». E ancora: «Che Allāh renda radioso chi ha sentito ciņ che ho detto, lo ha compreso e lo ha trasmesso cosģ come lo ha sentito»”. [...]

 I nostri intenti nel pubblicare la presente opera sono identici a quelli magistralmente enunciati dal Nawawī nei brani appena riportati dalla bella Introduzione al suo Arba`īn[1]. La nostra scelta di raccogliere esclusivamente un particolare tipo di hadīth, i hadīth qudsī[2] (ovvero i detti del Profeta Muhammad rivelatigli dall’Altissimo), č stata dettata dal fatto che in lingua italiana, a nostra conoscenza, non vi č alcuna precedente pubblicazione ad essi esclusivamente dedicata.

Riteniamo cosģ utile far precedere il libro da un breve studio del hadīth qudsī, delle sue fonti, dei soggetti trattati e dei criteri impiegati nella nostra scelta e nella stesura della traduzione.


[1] Quaranta hadith, trad. Mohammad Ali Sabri, C.E.S.I., Roma, 1403/1982.

[2] Il termine hadīth (che significa detto, tradizione), indica le parole riportate, le azioni e i decreti del Profeta Muhammad; nel plurale arabo diviene ahādīth, ma viene qui considerato come nome collettivo. Il termine qudsī significa “sacro” o “santo”.

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