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I Pilastri dell'Islam

A cura di AbdulJalil Randellini

I cinque pilastri

Nell’Islam, il concetto d’adorazione è vastissimo; non riguarda solo la preghiera, ma tutti gli aspetti della vita e il comportamento individuale e sociale. Ogni azione lecita, eseguita con l’intenzione di obbedire a Dio, è considerata, infatti, un atto di adorazione. Cosciente dell’esistenza di un unico Dio, il musulmano manifesta la sua fede mettendo in pratica dei comandamenti basilari che lo identificano come tale. Si tratta dei cinque pilastri dell’Islam, le regole obbligatorie cui ogni musulmano deve conformarsi:

- la testimonianza di fede che “Non c’è altra divinità all’infuori di Dio e Muhammad è Suo servo e Profeta”;

- la preghiera;

- l’imposta coranica;

- il digiuno del mese di Ramadan;

- il pellegrinaggio alla Mecca.

I primi due lo impegnano con regolarità e costanza ogni giorno; gli altri in periodi diversi e ben definiti. Ciò che accomuna i cinque pilastri è la loro obbligatorietà e la validità per tutte le latitudini, gli uomini e i tempi.

Con la testimonianza di fede si dichiara l’unicità e la sovranità di Dio e la totale dipendenza al Creatore. Secondo l’Islam, l’asservimento a passioni, ideologie, estremismi e fanatismi di ogni tipo rappresenta una deviazione dall’adorazione del Dio unico verso altri interessi e nuovi idoli.

Con le cinque preghiere quotidiane si esprime a Dio la lode e la gratitudine e si chiede l’aiuto e il perdono.

Col versamento annuale dell’imposta coranica si divide coi poveri e i bisognosi parte dei propri averi e si provvede alle necessità di chi vive nell’indigenza. La storia dell’Islam ha dimostrato come l’imposta coranica, quando applicata secondo i canoni islamici, abbia ridistribuito la ricchezza ed eliminato la povertà.

Col digiuno del mese di Ramadan, si condividono le privazioni di chi vi è costretto quotidianamente. L’astensione dal cibo, dalle bevande, dai rapporti sessuali e dai comportamenti illeciti, dall’alba al tramonto, modella il carattere, fa meglio sopportare le privazioni e rinsalda lo spirito comunitario.

Infine, nel pellegrinaggio alla Mecca da eseguire almeno una volta nella vita, ci si purifica dalle vanità e dall’ostentazione, senza distinzione di razza, censo o ricchezza, poiché valgono solo la fede, la dirittura morale e il timore di Dio.

Il musulmano deve associare la fede con l’azione, il credo con la pratica. I cinque Pilastri rappresentano il campo di formazione della sua identità, in cui plasmare il carattere e il comportamento, sottomettersi e ubbidire a Dio seguendo gli insegnamenti del Corano e della Sunna.

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