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Gli Sposi nell'Islam

A cura di Dr. Mujahed Badaoui

Gli Sposi, La Famiglia, e Dio

           I Musulmani devono aver bene presente che ci sono tre partner in un matrimonio islamico: il marito, la moglie, ed Allah, che ne è il testimone.

      Sia il marito, che la moglie, come servi di Dio, devono vicendevolmente aiutarsi a vivere da buoni Musulmani, ovverosia nella sottomissione volontaria a Dio, ed in obbedienza a ciò che Egli ha rivelato tramite il Suo Profeta Muhammad (*). La sottomissione della moglie al marito, come spiegato più sopra, è il riconoscimento della sua posizione di capo famiglia, non in un rapporto servile, ma nello spirito di un dignitoso mantenimento dell’armonia tra gli sposi, in obbedienza a quanto stabilito da Dio. Il marito è chiamato ad essere una guida responsabile della famiglia, e la moglie una responsabile collaboratrice. Se uno di loro si comporta male, l’altro, con spirito di amore e di tolleranza, dovrà farglielo notare e consigliarlo, per cercare di evitare di ripetere quell’errore.

      Nello spirito del Hadith del Profeta Muhammad (*):

      “Il Paradiso è la ricompensa di una moglie che compiace il proprio marito fino alla morte.” [1],

      è chiaro quale deve essere nell’Islam il comportamento della moglie, ma è evidente che entrambi gli sposi devono aiutarsi per arrivare salvi nell’Aldilà, ed entrambi devono ricercare il benessere dell’altro non solo per questa vita, ma anche per l’altra. Essi devono sforzarsi di essere un bene prezioso per l’altro, e non una cosa senza valore. Devono incoraggiarsi nel compiere le buone azioni, e nel condannare il male. Ogni Musulmano è sollecitato ad essere comprensivo ed indulgente, così come egli spera che Dio lo sia nei suoi riguardi, il Giorno del Giudizio. E’ una buona consuetudine che gli sposi dedichino una parte del loro tempo per leggere insieme il Corano e gli Hadith. Ciò li aiuterà ad approfondire gli insegnamenti dell’Islam ed a trovare l’accordo per metterli in pratica nella vita quotidiana, incrementando la loro religiosità, la mutua conoscenza e l’armonia.

      Quando arrivano dei figli, la madre è la loro prima scuola, in quanto con il proprio amore ed affetto, li indirizza sin dalla prima infanzia verso il bene, insegnando loro ad allontanarsi da ciò che è male. Infatti, il Profeta Muhammad (*) disse:

      “Sii generoso nei confronti dei tuoi figli, e primeggia nell’insegnare loro il comportamento migliore.” [2]

      In un altro Hadith, Ibn Umar ha riferito che il Profeta (*) disse:

      “Cosa lascia di meglio un genitore in eredità a suo figlio, se non una buona educazione?” [3]

      Come i figli crescono, sia il padre che la madre devono prendersi cura della loro educazione morale e religiosa, con l’esempio e con l’insegnamento del comportamento islamico. Ad esempio la preghiera in comune, guidata dal padre, seguita dalla lettura di versetti del Corano e di Hadith, diventa una sana consuetudine all’interno di una famiglia, e quando i figli cresceranno, la porteranno certamente anche all’interno della loro nuova famiglia. Il Corano, gli Hadith, la Sirah [4], ed altri testi islamici classici, non devono mancare in una casa islamica, perché servono ad approfondire la conoscenza della religione ed incoraggiano i giovani a realizzare l’Islam, come forza trainante della loro vita.

      A Dio piacendo, i figli cresceranno per essere una fonte di gioia profonda e di conforto per i loro genitori. Viene ricordato in un Hadith, che lasciare dopo la morte dei figli retti che pregano per i loro genitori è una “carità continua” [5], che arreca benedizioni ai genitori anche dopo la morte.

      Questo è l’Islam, i cui insegnamenti per la formazione, negli sposi e nei figli, del comportamento corretto nei riguardi di tutto il creato, dei vivi e dei morti, scorrono di generazione in generazione attraverso la famiglia islamica. Ed è anche in questa luce che si possono apprezzare i benefici di un matrimonio fatto e vissuto secondo la legge di Dio, e si può meglio comprendere l’importanza che viene data al matrimonio nel contesto dell’Islam.

      Nel concludere questo opuscolo sugli sposi nell’Islam, chiedo ad Allah di perdonare gli errori che posso aver commesso, e prego che Egli lo accetti, nella Sua infinita Misericordia.

      La lode appartiene ad Allah, Signore dei mondi.                           Ramadan, 1416


[1] Hadith trasmesso da Ibn Majah.

[2] Hadith trasmesso da Ibn Majah.

[3] Hadith trasmesso da Al Askari e da Ibn al Najjar.

[4] La biografia del Profeta Muhammad (*).

[5] “Sadaqatun Jariatun”, in lingua araba.

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