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La Storia dei Profeti

Mamdouh AbdEl-Kawi Dello Russo

Muhammad (pace e benedizione su di lui)

Il viaggio miracoloso fino al loto del limite

Una notte mentre Muhammad (*) stava dormendo,

fu svegliato da Gabriele e condotto a Gerusalemme.

Nel recinto dell’Aqsa pregò Allah con Abramo, Mosè e Gesù

e tutti gli altri profeti e poi ascese fino

al “Sidràtu-l-muntahà” (Il loto del limite)

che si trova alla destra del trono di Allah.

Muhammad (*) ebbe un colloquio con l’Altissimo

che lo salutò con la frase:

“Siano su di te la pace, o Profeta,

la misericordia di Allah

e le sue benedizioni,

e sia pace su tutti i suoi servi devoti”.

Muhammad rispose con la professione di fede.

Le preghiere erano 50 al giorno,

ma su suggerimento di Mosè,

Muhammad chiese a Dio di diminuire il numero,

finché Allah ridusse il numero a 5 preghiere al giorno.

 Ecco il racconto del nostro Profeta* :

“Mentre stavo dormendo nel Hijr, venne da me Gabriele e mi scosse col piede, al che  mi alzai a sedere, tuttavia non vedendo nessuno mi distesi di nuovo. Egli venne una seconda volta e poi una terza, quindi mi prese per il braccio facendomi alzare in piedi accanto a lui: mi guidò fuori dalla porta della Moschea e lì c’era un animale bianco (il Buraq), qualcosa tra il mulo e l’asino, con ali ai fianchi, che gli servivano per muovere le zampe e ogni passo era pari alla distanza che l’occhio può abbracciare”.

 Il Profeta (*) cavalcò assieme a Gabriele l’animale, ed andarono verso nord, oltre Yathrib e Khaybar, finchè raggiunsero Gerusalemme.

Lì incontrarono i Profeti Abramo, Mosè, Gesù ed altri (pace su ognuno di loro). Il Profeta (*) pregò con loro, come abbiamo già detto, e li ritrovò una volta che raggiunse i sette cieli, erano diversi da come li aveva visti sulla terra, li vide nella loro realtà celeste, ed anche lui appariva diverso. Il Profeta Giuseppe (pace su di lui) aveva un volto bellissimo, la metà di tutta la bellezza esistente, ed aveva lo splendore della luna piena e rimase colpito dalla grande bellezza del profeta Aronne (pace su di lui).

 Il Profeta (*) raccontò:

“Il Loto ha le radici del Trono, e segna la fine della conoscenza di ogni conoscitore, che sia un Arcangelo o un Profeta Messaggero. Tutto ciò che sta oltre è un mistero nascosto, sconosciuto a tutti, salvo che a Dio”.

 “Quando il Loto fu ricoperto completamente da ciò che lo ricopre, l’occhio non vacillò, né si sviò. In verità egli (Muhammad) osservò, di tutti i segni del suo Signore, il più grande”.

(Corano LIII, v. 16/18)

 Il nostro Profeta Muhammad (*) raccontò anche del suo colloquio con il Profeta Mosè (pace su di lui) sulle 5 preghiere:

“Al mio ritorno (dalla discesa dei sette cieli), quando arrivai a Mosè –e che buon amico egli fu per voi!- mi chiese: ‘Quante preghiere ti sono imposte?’ Risposi che erano cinquanta al giorno, al che replicò ‘La preghiera in comune è pesante, e la tua gente è debole…Ritorna dal tuo Signore e chiediGli di alleggerire il peso per te e per la tua gente’. Così tornai e chiesi al Signore di rendere il peso più leggero, ed Egli ne cancellò dieci. Quindi tornai da Mosè che mi ripeté quello che aveva detto prima, così io tornai e altre dieci vennero tolte, eccetto cinque al giorno. Allora tornai da Mosè che ancora mi chiese la stesa cosa; gli risposi: ‘Sono tornato dal mio Signore talmente tante volte e Gli ho tanto chiesto che me ne vergogno. Non tornerò più indietro’, e per questa ragione che colui che compie le 5 preghiere, con fede e fidando nella munificenza di Dio, avrà una ricompensa equivalente a cinquanta”.

 Quando il Profeta (*) ritornò alla Mecca il racconto di questo viaggio miracoloso suscitò rabbia e diffidenza verso di lui, da parte anche di molti musulmani di debole fede.

Una carovana impiega un mese per andare dalla Mecca in Siria e un altro mese per ritornare, come era possibile che il Profeta (*) impiegò, tra andata e ritorno solo una notte? Questa era la domanda che si ponevano, ma nulla è impossibile per Allah!

 Un gruppo di uomini andò da Abu Bakr e disse:

“Cosa pensi ora del tuo amico? Ci ha detto che la scorsa notte è andato a Gerusalemme, vi ha pregato ed è tornato alla Mecca”.

 Abu Bakr rispose:

“Se così dice allora  è vero. Che c’è del resto di strano? Mi ha detto che le notizie gli vengono dal cielo alla terra in un’ora del giorno o della notte, e io so che dice il vero. E questo è ben aldilà dei vostri cervelli”.

 Disse Abu Bakr le stesse parole anche in Moschea e fu in quella occasione che il Profeta (*) gli diede il nome “As-Saddiq” che significa “il veridico” o “colui che testimonia con forza la verità”.

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