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Muhammad Il Sigillo dei Profeti

A cura di Sulaiman Abu Amir La Spina Franco

La vita del Messaggero di Dio 

L’infanzia:

Era usanza presso gli arabi della Mecca affidare i bambini a balie beduine, affinché gli si temprasse il corpo, lo spirito e imparassero la lingua araba pura, non inquinata dalle contaminazioni di culture esterne da quella della penisola arabica.

Il piccolo Muhammad(*) fu affidato ad una di queste balie, Halima, la sua presenza risultò subito una benedizione per questa famiglia.

Il piccolo Muhammad(*) perderà, oltre il padre già morto prima che lui nascesse,  la madre ed il nonno Abdu-l-Muttalib, e verrà affidato allo zio Abu Talib.

Con il quale si recava occasionalmente a Damasco per dei commerci, in uno di questi viaggi (583 d.c.), un anacoreta, di nome Bahira, in eremitaggio nei pressi della strada percorsa dai nostri, interessato dai segni che accompagnavano qualcuno in mezzo ai carovanieri, li invitò a pranzare presso di lui, accertatosi che tutti fossero presenti, riconobbe in Muhammad(*) il Sigillo dei Profeti, e ammonì lo zio delle difficoltà che avrebbe incontrato il giovane allorquando si manifesterà come Messaggero di Dio(Allàh), e lo raccomandò di  proteggerlo  dagli ebrei, i quali se avessero saputo riguardo Muhammad(*) quel che lui sapeva, avrebbero tentato di eliminarlo.

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