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La Bibbia è la parola di Dio?

Un Confronto tra Cristianesimo ed Islam sul piano delle scritture

di Abdul Gialil Randellini

a cura del Centro Islamico Italiano

La Diffusione del Messaggio

Uno degli scopi delle religioni è di diffonderne il messaggio a coloro che lo ignorano, o che non lo vogliono accettare. Nell’insegnamento islamico, il messaggio di Dio insegna agli uomini l’obbedienza ai Suoi precetti ed ai Suoi comandamenti, in definitiva, alle Sue leggi, date per governare la loro esistenza. La storia dell’umanità insegna che coloro che non accettano le leggi di Dio, le sostituiscono con le proprie leggi imperfette, caduche e incomplete, ben lontane dalla perfezione di quelle del Massimo Legislatore.

E’ fatto obbligo al Musulmano di far conoscere il messaggio dell’Islam. Però, ogni uomo, usando il libero arbitrio che Dio gli ha concesso, fornendolo dell’intelligenza e del senso della responsabilità, è libero di scegliere la religione che più gli piace:

Corano, Surah 2:256 : “Non c’è costrizione nella religione...”

Secondo questo insegnamento islamico, non c'è infatti alcun obbligo nel seguire ed applicare la religione, però i Musulmani hanno il dovere di invitare all’Islam tutto il genere umano, accettando il Profeta Muhammad (*) come l’ultimo dei profeti di Allah, ossia il Sigillo della Profezia. Questi ha infatti detto: “Trasmetti il mio messaggio, anche una sola ayah[1])”.

Si legge inoltre in Isaia, 21:13 : “Vaticinio (profezia) contro l'Arabia...”, in riferimento, nell’ottica islamica, alla grande responsabilità ed al grande impegno, a cui sono chiamati i Musulmani arabi, e naturalmente di tutti i Musulmani del mondo, nel diffondere l'Islam.

Isaia riferì questo, dopo aver avuto la visione di un corteo:

Isaia, 21:7 : “Ed egli vide una coppia di cavalieri, uno montato su un asino e uno montato su un cammello; e contemplò a lungo, con molta attenzione”.

Il cavaliere sull'asino è stato identificato in Gesù che entrava in Gerusalemme per diffondere il messaggio divino agli Ebrei:

Giovanni 12:14 : “E Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra...”

Matteo 21:5 : “...Ecco il tuo re (Gesù) viene a te, mansueto e seduto su un asina...”

Per deduzione logica, per noi Musulmani, il cavaliere sul cammello non poteva essere altri che Muhammad (*), che giunse, circa seicento anni dopo l'avvento del Messia, quale messaggero di Allah, per tutta l’umanità. Tutto nell’Islam si basa infatti sulla ragione, e nulla deve essere accettato senza ragionamento. Anche la Bibbia, nel Nuovo Testamento, dice:

Prima Lettera ai Tessalomicesi, 5:21 : “Esaminate tutto e ritenete ciò che è buono”.

Alla conclusione che il cavaliere “montato su un cammello” fosse Muhammad (*), si è giunti per deduzione logica. Nell’ottica islamica, si può dunque affermare che la sua venuta sia stata profetizzata nel Vecchio Testamento, e come vedremo più avanti, anche da Gesù stesso, nel Nuovo Testamento. In esso, Gesù aveva pure profetizzato che le genti lo avrebbero più tardi adorato invano, ed avrebbero creduto in dottrine fatte dagli uomini:

Matteo, 15:9 : ”Invano essi mi onorano, insegnando precetti, i quali non sono altro che comandamenti di uomini”.


[1] Versetto del Corano

      

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