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La Bibbia è la parola di Dio?

Un Confronto tra Cristianesimo ed Islam sul piano delle scritture

di Abdul Gialil Randellini

a cura del Centro Islamico Italiano

La dottrina della trinità

Si legge nel Nuovo Testamento:

Matteo, 28:19 : "...battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello spirito Santo."

Si legge ancora:

Prima Lettera di Giovanni, 5:7 e 8 : "Poiché sono tre che rendono testimonianza in cielo, il Padre, il Verbo , e lo Spirito Santo: e questi tre sono l'unità. E sono tre che rendono testimonianza in terra, lo spirito, l'acqua e il sangue: e i tre sono uno."[1]  

La stessa formulazione della Trinità, elaborata da Atanasio[2],  ed accettata dal Concilio di Nicea nell'anno 325 d.C., circa tre secoli dopo l’ascesa al cielo di Gesù, affermava:

“C’è una sola persona per il Padre, un’altra per il Figlio, ed un’altra per lo Spirito Santo. Ma la Natura Divina del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo è tutt’una. Così la Gloria, così la Maestà... Il Padre è Dio, il Figlio è Dio, e lo Spirito Santo è Dio. Ma non sono tre Divinità, ma un solo Dio...”

Vogliamo qui proporre un ragionamento logico. Se asserissimo che tre persone fanno qualcosa assieme, certamente non potremmo affermare che esse formino una singola persona, anche se i loro sforzi, e gli intenti che si prefiggono, siano concordanti e tesi verso un fine comune. E nemmeno crederemmo a coloro che lo asserissero, trattandosi di un’affermazione azzardata. Si può solo supporre allora che furono le antiche religioni ed il politeismo romano ad esercitare un’influenza esterna sull'elaborazione della dottrina del dio trino[3] del Cristianesimo. E’ facile che tale tendenza si sia infiltrata nel Cristianesimo, favorita soprattutto dal fatto che esso si diffuse nei primi tempi in regioni dominate dall’idolatria politeista.

Ma le influenze esterne sul nascente Cristianesimo non si limitarono alla sola elaborazione della dottrina della Trinità. Ad esempio, il Sabbath, il giorno di riposo del sabato, fu spostato al giorno dedicato al dio sole, la domenica. Il giorno natale del figlio del dio persiano Mithra, nato in una grotta ed adorato dai pastori, fu introdotto nel Cristianesimo e festeggiato come il giorno natale di Gesù, così come fu introdotta la decorazione degli alberi, in uso in quel giorno, come se fossero degli idoli, predetta e vietata già nel Vecchio Testamento:

Geremia, 10:2-5 : "Così dice il Signore: 'Non abituatevi ai costumi delle nazioni, e non abbiate paura dei segni del cielo, anche se quelle nazioni li temono, poiché i costumi delle genti sono cosa vana, perché non sono altro che un albero dal bosco tagliato, lavorato con le mani di chi lavora con l’ascia. Lo si abbellisce con argento e oro, con chiodi e martello lo si assicura, affinché non si muova. Gli idoli sono simili ad uno spauracchio in un campo di cocomeri: non possono parlare. Bisogna portarli perché non camminano. Non li temete perché non possono nuocere; né hanno il potere di fare il bene.’”

Secondo l’insegnamento islamico, poiché il Cristianesimo aveva deviato dagli insegnamenti originali di Gesù, Allah inviò il Profeta Muhammad (*), come restauratore, per correggere le deviazioni apportate, e per codificare definitivamente l’Islam, per tutta l’umanità. Ad esempio, dopo la dipartita di Gesù, ai Cristiani era stata resa lecita la carne di maiale, già vietata ai figli d’Israele, e la circoncisione addirittura abolita da Paolo di Tarso:

Lettera ai Galati 5:2 : "Ecco, io Paolo, vi dico che se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla."

Ma nel Santo Corano, riferendosi alla Trinità, Allah ammonisce:

Corano, Surah 5:73 : "Sono certamente miscredenti quelli che dicono: ‘In verità Allah è il terzo di tre’. Mentre non c’è divinità all’infuori del Dio Unico! E se non cessano il loro dire, un castigo doloroso giungerà ai miscredenti.”

a) Il Padre ed il Figlio

Il Nuovo Testamento riferisce quanto segue:

Giovanni, 14: 11 : "Credete a me, che io sono nel Padre e il Padre è in me.",

Giovanni 17:21 : "Affinché siano tutti (i discepoli) una sola cosa, come tu sei in me, o Padre, ed io in te, affinché anche loro siano una sola cosa in noi..."

Sulla base di questi due versetti, il Cristianesimo afferma che Dio e Gesù sono uno, ma, nel secondo versetto, è detto anche che i discepoli sono uno, in Gesù e in Dio. Seguendo la logica, se Gesù è Dio, in quanto egli è in Dio, anche i discepoli dovrebbero essere Dio, in quanto anche loro, come Gesù, sono in Dio. Se dunque Dio, Gesù e lo Spirito Santo formano un assieme di tre persone, ossia una trinità, allora, con i dodici discepoli inclusi, essi paradossalmente dovrebbero formare un Dio che è un assieme di quindici.

Per affermare che Gesù è Dio, il Cristianesimo si riferisce anche a queste parole di Gesù:

Giovanni, 14:9 : "...Chi ha visto me, ha visto il Padre..."

Ma si esamini ora il contesto in cui questa frase è inserita, ossia ciò che è scritto prima  e dopo questa frase:

Giovanni, 14:8 : "Gli dice Filippo: 'Signore, mostraci il Padre e ci basta.'"

Giovanni, 14:9 : "Gesù gli dice: 'Da tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai conosciuto, o Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. E come puoi tu dire: Mostraci il Padre?'"

Alla fine della risposta, Gesù fa comprendere a Filippo che l’uomo può vedere Dio attraverso la Sua creazione e tutte le creature, quindi anche attraverso Gesù, che è una creatura di Dio: “...Chi ha visto me, ha visto il Padre...”.

b) Lo Spirito Santo

Dice ancora Gesù nei seguenti versetti del Vangelo di Giovanni :

Giovanni, 4:24 : "Dio è spirito..."

Giovanni, 5:37 : "...Voi non avete mai sentito la sua voce, né visto mai il suo volto."

Poiché è impossibile vedere lo spirito, ciò che tutti vedevano nella realtà era Gesù, e non Dio.

Anche Paolo lo conferma :

Prima Lettera a Timoteo, 6:16 : "...colui che nessun uomo ha mai veduto, né può vedere."

Se ne deduce allora, che tutto ciò che si può vedere, non potrà mai essere Dio. Infatti, dice Allah al riguardo :

Corano, Surah 6:103 : "Gli sguardi non lo raggiungono, ma Egli scruta gli sguardi. E’ il Perspicace, il Ben Informato."

Nell’insegnamento cristiano, secondo l’elaborazione trinitaria di Atanasio, pure lo Spirito Santo è Dio, in quanto viene insegnato che il Padre è Dio, il Figlio è Dio, lo Spirito Santo è Dio. Però non è permesso dire “tre Dei”, ma bisogna dire “un Dio”.

Si legga allora quanto è narrato nel Nuovo Testamento :

Matteo, 1:18 : "Però la nascita di Gesù Cristo avveniva così. Maria, sua madre, essendo promessa sposa a Giuseppe, si trovò incinta per virtù dello Spirito Santo, prima che venissero a stare insieme."

Lo si paragoni ora con ciò che è riferito in un altro passaggio :

Luca, 1:26 e 27 : "Sei mesi dopo, l'Angelo Gabriele fu inviato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, ad una vergine, promessa sposa ad un uomo di nome Giuseppe, della casa di Davide. Il nome della vergine era Maria."

Nella miracolosa nascita di Gesù, Matteo menziona lo Spirito Santo e Luca menziona l'angelo Gabriele. Per logica deduzione si dovrebbe dunque affermare che lo Spirito Santo è l'angelo Gabriele.

Ma nel Cristianesimo ci si appella al “mistero”, cioè a qualcosa a cui la mente umana, con la propria razionalità, non riesce a dare una spiegazione plausibile.  E si copre il mistero col “dogma”, un’affermazione ufficiale dell’autorità ecclesiastica, la cui verità viene ritenuta incontestabile, tanto da  non poter essere messa in discussione, nonostante che la logica si rifiuti di accettarla.

Nell’insegnamento islamico, finalmente, Dio ha inviato il Corano, per ristabilire la Verità. Infatti, l’Islam proclama che:

- Dio è Unico, e non ha né figli, né consoci nella gestione del Suo potere divino;

- Gesù, nato da Maria Vergine, è un Servo di Dio, Suo Profeta, il Messia inviato al popolo d’Israele;

- Gesù non è Dio, né la reincarnazione di Dio;

- Muhammad (*) è un Servo di Dio e Suo Messaggero, l’ultimo Profeta, il Sigillo della Profezia;

- Il Corano è l’ultima e definitiva Rivelazione di Dio, che abroga i Libri scesi in precedenza, mandata al Profeta Muhammad (*), per proclamare la Verità a tutta l’umanità.

Nell’ottica islamica, quando la Verità giunge ad un uomo, da quel momento l’accettazione dell’Islam diventa una faccenda esclusivamente personale. Dice infatti Allah :

Corano, Surah 17:15 : “Chi segue la retta via, la segue a suo vantaggio e chi si svia lo fa a suo danno, e nessuno porterà il peso di un altro. Non castigheremo alcun popolo senza prima inviar loro un messaggero”.

Quindi, si deduce che, una volta che il messaggio islamico sia giunto ad un essere umano, questi ha la conoscenza della verità. Però l’Islam insegna pure che non c'è obbligo alcuno nella religione.

Corano, Surah 2:256 : “Non c’è costrizione nella religione...”,

quindi ciascuno può scegliere la via che vuole, sotto la propria responsabilità. Ma se qualcuno volesse professare entrambe le due fedi, il Cristianesimo e l’Islam, significa che egli è ancora nella piena miscredenza, così come stabilisce Allah:

Corano, Surah 4:150-152 : “In verità coloro che negano Allah e i Suoi Messaggeri, che vogliono distinguere tra Allah e i Suoi Messaggeri, dicono: ‘Crediamo in uno, e l’altro neghiamo’ e vogliono seguire una via intermedia, sono essi i veri miscredenti, e per i miscredenti abbiamo preparato un castigo umiliante. Quanto invece a coloro che credono in Allah e nei Suoi Messaggeri e non fanno differenza alcuna tra loro, ecco presto avranno la loro mercede. Allah è perdonatore, misericordioso.”

Secondo l’insegnamento islamico, non appena gli uomini raggiungono l’età della ragione e della maturità, col libero arbitrio diventano responsabili delle proprie azioni e delle proprie scelte, e possono scegliere di essere obbedienti e sottomessi a Dio, quindi Musulmani, oppure no. Dio ha inviato loro i Suoi Profeti per guidarli sulla retta via, e li ha forniti della capacita di distinguere fra il bene ed il male, e del libero arbitrio, ossia della libertà di scelta.

Sempre secondo l’insegnamento islamico, Dio ha creato gli uomini affinché Lo adorassero, e perché potessero competere tra loro nel compiere buone azioni, per guadagnare la salvezza nell’eternità. In questa ottica, ogni azione compiuta dall’uomo per compiacere Allah nell’obbedienza, diventa adorazione.

Corano, Surah 51:56 : “E’ solo perché mi adorassero, che ho creato i jinn e gli uomini”.

Corano, Surah 3:191 : “...Signore non hai creato tutto questo invano. Gloria a Te!...”

Corano, Surah 90:8-10 : “Non gli abbiamo dato due occhi una lingua e due labbra? Non gli abbiamo indicato le due vie?”

Corano, Surah 18:7 : “In verità, abbiamo voluto abbellire la terra di tutto quel che vi si trova per verificare chi di loro opera al meglio.”


[1] Questi due versetti sono riferiti nella King James Version, autorizzata nel 1611, ed hanno costituito per il Cristianesimo la prova più evidente per stabilire la dottrina della Trinità. Ma recentemente questa parte, "...il Padre, il Verbo, e lo Spirito Santo: e questi tre sono l'unità..." è stata eliminata in The Revised Standard Version del 1952 e del 1971 ed in molte altre Bibbie, poiché si trattava evidentemente di una frase introdotta abusivamente nel testo greco.

La Prima Lettera di Giovanni, 5:7 e 8, in New American Standard Bible, recita quanto segue: "Ed è lo Spirito che rende testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché sono tre che rendono testimonianza: lo Spirito, e l'acqua e il sangue e i tre sono per l'unità."

Anche in New World Translation of the Holy Scriptures, si trova:  "...Poiché ci sono tre testimoni, lo spirito e l'acqua e il sangue, e i tre sono per l'unità."

Si è assistito dunque all’eliminazione dai testi biblici di quella parte del Nuovo Testamento, che aveva costituito l’argomento sul quale il Cristianesimo aveva basato la dottrina della Trinità.

Si arriva dunque alla deduzione che la dottrina della Trinità non è di derivazione biblica. La stessa parola Trinità non è nella Bibbia, e non fu neppure insegnata da Gesù, né mai menzionata da lui.

[2] Atanasio di Alessandria o il Grande. Padre e Dottore della Chiesa, nato ad Alessandria attorno al 295 e ivi morto nel 373. Come diacono, accompagnò al Concilio di Nicea, tenuto nel 325, il vescovo Alessandro, a cui succedette nel 328, fu un inflessibile difensore della tesi dogmatica della Trinità, da lui patrocinata a Nicea. Fu accerrimo nemico degli Ariani che asserivano che nella Trinità soltanto il Padre poteva considerarsi veramente Dio, non generato e non creato, eterno ed immutabile,e che Gesù era per sua la natura e per la sua missione essenzialmente un uomo, e non Dio.

[3] Infatti, già gli Egiziani veneravano l’associazione delle tre divinità Iside, Osiride ed Oro, e gli Indù, quella delle tre divinità Siva, Brama e Visnù.

      

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