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A proposito dell'Islâm

di Tariq Ramadan

Traduzione di Asmae Dachan

La scelta tra l’oblio ed il ricordo

In modo Simile avviene con la realtà dell’“ego”. Spesso ci capita di sentirci al centro del mondo ed abbiamo tendenze egoistiche. L’ego l’“io”  può occupare una posizione esclusiva. Quando questo ego si manifesta troppo, si traduce in orgoglio, nella vanità espressa dalla cupidigia, dall’amore del possesso, ma anche dalla violenza. Non siamo non-violenti per natura, ed ogni persona che sta a contatto coi bambini lo sa. Intorno al tema della non-violenza oggi  ci sono molte riflessioni, che spesso ci portano a guardare ai bambini come se fossero anormali. Nella normalità dell’essere, invece, c’è una certa violenza innata, ed è il lavoro della coscienza controllarla e giungere al suo superamento.

 La prova dell’uomo è  quindi in questa battaglia, in questo conflitto tra l’amore per la trasparenza e l’attrazione verso le  tentazioni negative come la violenza,  la cupidigia, e l’amore del proprio Io. L’Io, se non viene controllato, può occupare tutto lo spazio e dimenticare cosa significhi umiltà.

La vanità e l’orgoglio negano Dio e si allontanano dal Creatore per lasciare posto esclusivamente all’ego. L’essere umano deve bilanciare continuamente i due stati del suo essere,  come ha espresso in una  formula  Baudelaire: “Restare in armonia con se stessi nel rispetto della Creazione o rispondere alle tentazioni che sconvolgono l’equilibrio del nostro essere”.  Tra questi due stati , il conflitto da un lato e l’ideale dall’altro dobbiamo fare una scelta. Questa scelta conferisce dignità e diventa la prova del senso della nostra umanità.

 Nella tradizione islamica, quando il Creatore ordinò agli angeli di prosternarsi davanti all’uomo per dimostrare il proprio rispetto davanti al sapere ed alla libertà che lo rendevano unico, tutti obbedirono tranne un démone, Iblis[1], che si ribellò affermando: “Io sono migliore rispetto a lui”. Se Dio ha chiesto agli angeli di prosternarsi, è stato per mettere in evidenza che l’uomo ha la dignità di poter accedere alla conoscenza e che possiede la capacità di compiere delle scelte , mentre gli angeli sono creati con lo scopo dell’obbedienza assoluta.

 La dimensione della scelta è fondamentale nell’Islâm, essa permette all’uomo di elevarsi o viceversa degradarsi fino a sprofondare sotto allo stato animale. L’uomo si trova tra queste due strade, come ci ricordano molti versetti del Corano. Il Corano paragona coloro che mangiano in modo esagerato a degli esseri peggiori delle bestie: essi hanno dimenticato il significato del nutrirsi, tanto che non si nutrono , ma “si ingozzano”,  ignorando che il loro potrebbe essere un gesto di adorazione se fosse fatto nel rispetto e nel buon senso.

Gli uomini devono impegnarsi per trovare un equilibrio, e per questo bisogna conoscre quale sia il concetto fondamentale che ci fa passare da uno stato all’altro. Nell’Islâm si affermare che dimenticare Dio è come dimenticare sé stessi. Il Corano dice in modo esplicito:

Non siate come coloro che dimenticano Allah e cui Allah fece dimenticare se stessi”. (Corano LIX, 19)

Quando ci si dimentica di Dio, si finisce per vivere solo per se stessi, nella manifestazione eclatante della prigione del proprio ego. L’essere umano è sempre in bilico tra l’oblio ed il ricordo. L’uomo ha una propensione naturale a dimenticarsi di Dio.

 Il senso della nostra esistenza sta nel compiere uno sforzo continuo su noi stessi per passare da uno stato probabile di negligenza (an nisyan) ad uno stato di dignità del ricordo (adh dhikr)[2]. Nell’Islâm il ricordo ha una grande importanza: il ricordo di Dio esige costanza e necessita un lavoro intenso di mediazione interiore, di educazione spirituale del proprio essere. Ciò vuol dire, per riprendere l’esempio che abbiamo citato prima, che invece di mangiare nell’oblio, il musulmano si ricorderà di Dio cominciando a mangiare con l’invocazione del Suo nome, e Lo ringrazierà dopo il pasto. Ogni azione dovrebbe cominciare con: “bismillah Ar Rahman Ar Rahim” (nel nome di Dio il  Compassionevole, il Misericordioso), ricordando sempre che le azioni si svolgono alla luce e sotto la protezione della Trascendenza.


[1] Iblis ,démone Per la tradizione islamica Satana non è considerato un “angelo decaduto”, come per la tradizione cristiana. Egli è un démone, un “jinn” , un essere creato dal fuoco, mentre gli angeli son creati dalla luce. E’ per questo motivo che  manifestò il suo orgoglio, affermando di essere migliore dell’uomo che era fatto di terra.

[2] Dhikr “invocazione”. Dhirk Allah “invocazione di Allah” “ricordarsi di Dio”, è il ricordo, la evocazione di Dio; consiste nell’invocazione dei nomi di Dio o di altre formule tradizionali o nella recitazione del Corano.

     

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