home  Chi siamo  contatti

Guida Del Pellegrino

di Yacoub Roty

Traduzione a cura di 'Aisha Farina

Il compimento del wuqűf

Il Messaggero di Allah (pace e benedizioni su di lui) lasciň Minâ nel corso della mattinata del nono giorno[1] di Dhű-l-hijja e proseguě la via in direzione di ‘Arafât.

Si fermň a Namira[2], luogo situato al limite esterno del territorio di ‘Arafât. In questo luogo, attese che il sole passasse lo zenith per pronunciare una khutba e compiere le preghiere del dhuhr e dell’ ‘asr, abbreviandole e riunendole al momento del dhuhr. Fece precedere queste due preghiere da un unico azân e ciascuna di esse da un’iqâma. Non fece alcuna preghiera supererogatoria (nâfila).

Rimontň sulla sua cammella e penetrň sul territorio di ‘Arafât. Arrivato nel luogo scelto per la stazione, volse la cammella in direzione delle rocce, col viso verso la qibla, e si mise ad invocare restando in sella. Disse (s): «Mi sono fermato in questo luogo, ma tutto ‘Arafât č luogo di stazione»

Quando il sole fu tramontato e le luci gialle del tramonto si attenuarono, il Messaggero di Allah (s) lasciň ‘Arafât, senza compiervi la preghiera del maghrib e vegliando sul fatto che il riflusso dei pellegrini avvenisse nella calma e senza spintonamenti.

 Nella mattinata del giorno di ‘Arafât, i pellegrini lasciano dunque Minâ e si recano ad ‘Arafât. Durante questo tragitto compiuto in autobus, o a piedi per chi lo desidera, č necessario (wâjib) di pronunciare frequentemente la talbiya.

 Di solito, gli autobus depositano direttamente i pellegrini sul territorio di ‘Arafât, in prossimitŕ dell’accampamento che č stato loro attribuito. I pellegrini compiono poi le preghiere del dhuhr e dell’ ‘asr abbreviandole e riunendole al momento del dhuhr. L’eccellenza č effettuare queste preghiere con l’imâm nella moschea di Namira o accanto ad essa. Ma, tenuto conto della densitŕ della folla, della distanza a volte notevole tra gli accampamenti e questa moschea, dell’ardore del sole e della fatica, molti pellegrini pregano in piccoli gruppi, lŕ dove sono accampati. Poi viene il momento del wuqűf propriamente detto, che deve obbligatoriamente (wâjib mu’akkad) prolungarsi ancora qualche tempo dopo il tramonto del sole.

 Durante il wuqűf, č raccomandato di stare attenti a mantenersi in stato di purezza rituale, fare un ghusl[3], stare in piedi, col viso rivolto alla qibla, essere presenti ad Allah (SWT), senza distrazioni né negligenze, occupati dal proprio dhikr e moltiplicando le richieste di perdono e di grazia. Il pellegrino non deve digiunare il giorno di ‘Arafât, al fine di conservare il massimo delle forze per compiere il wuqűf e invocare Allah (SWT) con costanza, a meno che non sia tenuto a digiunare per compensare una deroga o espiare un’infrazione ai riti dell’hajj (vedi capitolo 32).

 Il Messaggero di Allah (sallAllahu ‘alayhi wasallam) disse: «Nessun giorno comporta maggior affrancamento dal fuoco dell’Inferno del giorno di ‘Arafât» (Asbahânî). Il wuqűf ‘Arafât č certamente il momento piů favorevole per invocare Allah (SWT) e implorare la Sua misericordia. E’ per questo che le raccolte di preghiere propongono lunghe e ricche invocazioni da ripetere in questo giorno. Conviene tuttavia rassicurare chi non č arabofono e che si sentirŕ inevitabilmente sopraffatto da una tale abbondanza di formule. Il Messaggero di Allah (s) disse: «La migliore invocazione č quella fatta il giorno di ‘Arafât, e la migliore parola pronunciata da me e dai Profeti che mi hanno preceduto č: Non vi č altra divinitŕ al di fuori di Allah, Solo, senza associati, a Lui il Regno e a Lui la lode; Egli č Potente su tutte le cose» (Tirmidhî). Questa invocazione semplice ed essenziale, conosciuta da tutti i Musulmani, sarŕ sufficiente piů di ogni altra al pellegrino per vivificare il suo wuqűf, se la ripete alternativamente con delle richieste di perdono e di grazia, delle recitazioni del Corano e delle preghiere sul Profeta (pace e benedizioni su di lui). Questa invocazione č la seguente:

 لا إله إلا الله وَحْدَهُ لا شريكَ لهُ لهُ المُلكُ وَلهُ الحَمْدُ

وَهُوَ عَلى كلِّ شَيْئ قَدير

 Lâ ilâha illal-lâhu wahdahu lâ sharîka lahu lahu-l-mulk walahu-l-hamdu wahuwa ‘alâ kulli shayyin qadîr

 Non vi č altra divinitŕ al di fuori di Allah, Solo, senza associati, a Lui il Regno e a Lui la lode; Egli č Potente su tutte le cose

 Se non č permesso alla donna di leggere o di recitare il Corano durante le mestruazioni, le č invece permesso invocare durante queste, praticare il dhikr, pronunciare in arabo le formule abituali della sua vita di credente, quali la basmalah (bismillahi-r-Rahmâni-r-Rahîm), il tasbîh (subhânAllah), il tahmîd (al-hamdu lillah), il tahlîl (lâ ilâha illal-lâh), il takbîr (Allahu akbar), le formule di protezione, la richiesta di perdono, le preghiere sul Profeta (s).

Segnaliamo anche, per eliminare ogni scrupolo ingiustificato, che č sicuramente permesso alla donna mestruata di tenere in mano e di leggere un libro che comporti qualche citazione coranica in arabo.

 Che il pellegrino rimanga vigile e non si lasci andare al tramonto, nč dopo di esso, poiché il Messaggero di Allah (s) disse: «Quando viene la sera di ‘Arafât, Allah scende verso il Cielo di questo mondo e si vanta di voi dinanzi agli Angeli dicendo: “I Miei servitori sono venuti da Me, scapigliati, per vie difficili, nella speranza del Mio Paradiso”» (Tabarânî). In questo istante culminante del wuqűf, in cui Allah (SWT) č cosě prossimo ai Suoi servitori, in cui Egli si glorifica del loro pellegrinaggio verso di Lui, il pellegrino sente su di sč lo Sguardo del suo Signore e si mantiene dinanzi a Lui. E il Messaggero di Allah (s) aggiunse che Allah Ta’ala dice: «Se i vostri peccati fossero tanto numerosi quanto i granelli di sabbia, le gocce di pioggia o la schiuma del mare, Io li perdonerei. Rifluite in massa, o Miei servi a cui Io ho perdonato, cosě come a coloro per cui avete interceduto» (Tabarânî)

 Allora soltanto termina il wuqűf ‘Arafât, e i pellegrini, pronunciando la talbiyya, rifluiscono con calma e riconoscenza verso Muzdalifa, prima tappa sul cammino di ritorno verso la Casa di Allah (SWT).

 Pur lasciando ‘Arafât dopo il tramonto del sole, compiranno la preghiera del maghrib solo una volta giunti a Muzdalifa.


[1] Era un venerdě. Il Messaggero di Allah (s) disse: «Il migliore dei giorni č il giorno di ‘Arafât quando cade di venerdě. E’ allora di un valore superiore a settanta pellegrinaggi» (Ruzayn al-Khâmis)

[2] tutta la parte anteriore della moschea di Namira č situata in questo luogo.

[3] La donna che ha le mestruazioni compie il wuqűf senza dover osservare questa purezza rituale. Al contrario, č raccomandato che anche lei compia un ghusl in onore del wuqűf

<==       ==>

Guida Del Pellegrino | Libri Islamici

huda.it All rights reserved.© 2006