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Guida Del Pellegrino

di Yacoub Roty

Traduzione a cura di 'Aisha Farina

Le regole delle lapidazioni

Dopo aver passato la notte a Muzdalifa, i pellegrini giungono a Minâ al mattino del decimo giorno di Dhû-l-hijja. In questo giorno, che è quello del Sacrificio (yawm an-Nahr), cominciano le lapidazioni (ramy), ed esse continuano durante i tre giorni seguenti, chiamati giorni del tashrîq.

 I luoghi delle lapidazioni

 In ciascuno dei tre luoghi in cui Ibrâhîm (su di lui la pace) lapidò Shaytan è eretta una stele di pietra (jamra), simbolizzante Shaytan, che bisogna lapidare in maniera rituale. Queste steli si trovano a Minâ, allineate a circa 150 metri l’una dall’altra, sulla strada che conduce a Makkah (vedere schema a pagina 5). La prima che si incontra venendo da Muzdalifa è al-Jamra as-Sughrâ (la piccola stele), la seconda è al-Jamra al-Wustâ (la stele mediana) e l’ultima è al-Jamra al-Kubrâ (la grande stele), chiamata anche al-Jamra al-‘Aqaba (la stele della gola montante).

 Le condizioni di validità delle lapidazioni

 Sei condizioni (shart) devono trovarsi riunite perché un lancio di pietre sia valido:

 = Lapidare durante il tempo di validità. Il tempo valido per le lapidazioni del Giorno del Sacrificio (10 Dhû-l-hijja) comincia all’inizio del tempo della preghiera del subh di questo giorno. Per le lapidazioni dei tre giorni seguenti, questo momento di validità comincia all’inizio del tempo della preghiera del dhuhr di ciascuno di questi giorni. Per l’insieme delle lapidazioni, il tempo di validità termina al tramonto del terzo giorno del tashrîq (13 Dhû-l-hijja). Ogni giorno, le lapidazioni imposte per quel giorno devono necessariamente (wâjib) essere compiute prima del tramonto del sole di quel giorno, altrimenti è dovuto un sacrificio[1]. Il resto del tempo di validità delle lapidazioni non è altro che una proroga per poter recuperare una lapidazione eventualmente ritardata.

 = Utilizzare unicamente delle pietre

= Utilizzare delle piccole pietre. Le pietre utilizzate per lapidare devono essere più grandi di un cece e più piccole di una fava.

 = Lanciare separatamente sette pietre su ciascuna delle steli che bisogna lapidare. Le pietre devono essere lanciate una ad una. Se vi è dubbio sul numero di pietre lanciate su una stele, conviene basarsi sul numero di cui si è sicuri e completare fino a sette. Se, durante la lapidazione delle tre steli, ci si accorge che ci si è dimenticati di gettare una pietra, senza tuttavia sapere su quale delle steli, si considera di averne lanciate solo sei sulla prima. Si completa allora il numero di sette pietre lanciandone una sulla prima stele, poi si ripete il lancio di sette pietre per ognuna delle altre due steli.

 = Colpire la stele. Ciascuna pietra deve colpire la stele, anche solo colpendo in volo una pietra lanciata da un’altra persona. Bisogna dunque seguire con gli occhi la propria pietra per assicurarsi che essa abbia colpito l’obiettivo. Se una pietra manca la stele, o anche solo se non si è certi del fatto che l’abbia raggiunta, bisogna lanciare un’altra pietra che la sostituisca.

 = Rispettare l’ordine delle steli. Le steli devono essere lapidate nell’ordine prescritto. Il primo giorno, Giorno del Sacrificio, bisogna lapidare solo la grande stele. I tre giorni seguenti, giorni del tashrîq, viene lapidata prima la piccola stele, poi la mediana e infine la grande.

Colui che è delegato a lapidare anche a nome di un’altra persona che ne è incapace, non deve ripetere due volte il percorso tra le steli, ma può lapidare la prima a proprio nome, poi a nome della persona che l’ha delegato; in seguito passa alla seconda stele e lapida prima per sè, poi per l’altra persona, e così di seguito per l’ultima stele.

 Gli atti necessari delle lapidazioni

 Le lapidazioni comportano due atti necessari (wâjib) la cui omissione, giustificata o no, non invalida il rito, ma impone un sacrificio riparatore (hadî). Questi atti sono:

 = Lapidare al momento richiesto. Le lapidazioni di ogni giorno devono necessariamente essere fatte il giorno stesso, prima del tramonto. Un sacrificio riparatore (hadî) è dovuto se un lancio di pietre è ancora dovuto al momento del maghrib. Il momento richiesto per le lapidazioni del Giorno del Sacrificio va dall’inizio del tempo della preghiera del subh di questo giorno fino al tramonto di questo stesso giorno. In quanto alle lapidazioni da compiere in ciascuno dei giorni del tashrîq, il momento richiesto va dall’inizio di zawâl di ciascun giorno fino al tramonto di quel giorno. Colui che omette di lapidare in un dato giorno, o che è rientrato troppo tardi da Makkah per poterlo fare prima del tramonto, deve attendere l’indomani. Può allora recuperare la sua omissione nel corso della mattinata, a partire dall’ora della preghiera del subh; ma poi deve aspettare zawâl per effettuare le lapidazioni proprie a questo giorno. Per il ritardo delle lapidazioni della vigilia deve compiere un sacrificio (hadî).

 = Lapidare personalmente. E’ necessario (wâjib) procedere personalmente alle lapidazioni. Anche la donna deve lapidare, anche se ha le mestruazioni. La donna la cui gravidanza è quasi al termine, o è delicata, se il suo bambino o ella stessa corrono rischi in caso di spintonamenti, ecc., può senza esitare incaricare qualcuno di lapidare al suo posto, nei momenti giusti. Può agire allo stesso modo colui che è troppo debole per lanciare le pietre (il bambino piccolo, il malato, il vecchio, l’handicappato). Colui che si è fatto in tal modo sostituire, qualunque sia la ragione, deve compensare tale deroga con un sacrificio (hadî).

 = Colui che si è fatto sostituire, e poi si rimette dalla sua incapacità, deve ricominciare egli stesso tutte le lapidazioni compiute al suo posto, e ciò fino alla scadenza del tempo di validità delle lapidazioni, cioè il tramonto dell’ultimo giorno del tashrîq. Colui che si rimette dalla sua incapacità e che ricomincia personalmente le lapidazioni il giorno stesso in cui è stato rimpiazzato, cioè prima del tramonto del sole di quel giorno, non deve compiere alcun sacrificio. Al contrario, se si rimette dopo il tramonto, è autorizzato a ricominciare di notte le lapidazioni che sono state compiute al suo posto, ma il sacrificio resta dovuto.

 Pratiche raccomandate durante le lapidazioni

 = Il Giorno del Sacrificio è raccomandato lapidare al momento stesso in cui si giunge a Minâ. Tuttavia coloro che arrivano a Minâ prima del subh, devono obbligatoriamente aspettare questo momento per cominciare a lapidare. Il Giorno del Sacrificio l’eccellenza è di lapidare nel corso della mattinata. Durante i giorni del tashrîq, l’eccellenza è di lapidare dall’inizio di zawâl, anche prima di compiere la preghiera del dhuhr.

 = E’ sunnah, per le lapidazioni del Giorno del Sacrificio, aver raccolto le pietre a Muzdalifa; ma è anche possibile raccoglierle solo una volta giunti a Minâ, così come il Profeta (s) fece per ciò che riguarda le pietre delle lapidazioni dei giorni seguenti. E’ biasimevole lapidare con una pietra già utilizzata a questo scopo.

 = Per lapidare la grande stele, è raccomandato porsi in modo da avere Makkah a sinistra e Minâ a destra. Al contrario, per ciò che riguarda le altre due steli, è raccomandato lapidarle nel senso della qibla.

 = E’ raccomandato tenere la pietra tra le punta delle dita, col pollice, l’indice e il medio, e di alzare il braccio per poter lanciare con forza in modo che raggiunga la stele. E’ raccomandato che le sette pietre siano lanciate di seguito, pronunciando il takbîr ad ogni lancio. E’ biasimevole scherzare o pronunciare parole che distraggano, o tantomento ingiurie, durante questo rito.

 I giorni del tashrîq, dopo aver lapidato la piccola stele, è raccomandato invocare a lungo con umiltà e presenza di cuore, pronunciando il tahmîd (al-hamdulillah), il tahlîl (lâ ilâha illa-l-lâh) e il takbîr (Allahu Akbar). Per questo momento di invocazione, conviene allontanarsi un po’ dalla stele, non averla dinanzi a sè, ma rivolgersi verso la qibla ed alzare le mani. E’ possibile stare seduti durante questa stazione. E’ raccomandato di agire allo stesso modo dopo la lapidazione della seconda stele (al-Jamra al-wustâ); al contrario, non conviene rimanere ad invocare dopo aver lapidato l’ultima stele (al-Jamra al-‘aqaba).


[1] questo punto è sviluppato più in basso, quando si parla degli atti necessari delle lapidazioni

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