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Guida Del Pellegrino

di Yacoub Roty

Traduzione a cura di 'Aisha Farina

Il rito compensatorio

Un pellegrinaggio mancato per via di un impedimento momentaneo o di un impedimento durevole e prevedibile (vedere capitolo 34) deve obbligatoriamente essere compensato da un nuovo pellegrinaggio l’anno seguente o, in caso di impossibilità, il più presto possibile. Lo stesso vale per un hajj distrutto a causa di una infrazione alla proibizione dell’atto sessuale durante l’ihrâm (capitolo 10). Una ‘umra distrutta per questa stessa ragione deve essere compensata al più presto possibile. In tutti i casi, durante il rito sostitutivo, un sacrificio (hadî) è dovuto in ragione del rito iniziale mancato o distrutto.

 Il rito compensatorio è obbligatorio, anche se si tratta di rimpiazzare un pellegrinaggio che era stato effettuato a titolo supererogatorio (tatawwu’). Un hajj compensatorio rimpiazzante un pellegrinaggio supererogatorio non può sostituire il pellegrinaggio obbligatorio non ancora effettuato. Il rito compensatorio è dovuto da ogni pellegrino, uomo, donna o bambino, che abbia mancato o distrutto il suo rito iniziale. E’ proibito farsi sostituire per la compensazione di un hajj obbligatorio se lo si può fare personalmente. La compensazione dovuta da un defunto è a carico degli eredi, che daranno mandato a qualcuno per compierlo. Un tamattu’ può essere effettuato per compensare un ifrâd, e viceversa. Un qirân non può compensare un ifrâd o un tamattu’, e viceversa. Un qirân può dunque essere compensato solo da un qirân.

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