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Le Madri dei Credenti

(che Allah sia soddisfatto di loro)

Traduzione di Umm Yahya 'Aisha Farina

Hind bint Abi Umayyah

UMM SALAMAH

(che Allah l'Altissimo sia soddisfatto di lei)

Hind bint Abi Umayya Hudayfa al-Makhzumiyyah, più conosciuta con la sua 'kunya', Umm Salamah (r), appartenente al clan aristocratico dei Makhzum (dal nome del loro antenato), fu, insieme al suo sposo Abu Salamah (r), una delle prime Credenti.

Per questo motivo fu perseguitata a Makkah durante i primi anni della Rivelazione e, seguendo l'ordine del Profeta (s), fu, col marito, tra gli emigranti in Abissinia.

In effetti, è attraverso la sua testimonianza che ci sono trasmessi moltissimi particolari relativi a questa prima emigrazione.

Una volta tornati a Makkah, Umm e Abu Salamah (r) ricevettero la protezione di Abu Talib, ma alla morte di questi decisero di compiere l'Hijrah verso Yathrib (Madinah), come avevano cominciato a fare alcuni altri Credenti.

Lungo la strada, però, furono fermati da rappresentanti del clan della donna, che obbligarono Umm Salamah (r) a tornare a Makkah, dove fu separata a forza dal figlioletto Salamah (r), che fu preso in affidamento da alcuni membri della tribù di Abu Salamah (r).

Umm Salamah (r) passò un anno difficilissimo; andava ogni giorno nel deserto e rimaneva lì tutto il giorno a piangere.

Dopo qualche tempo, però, un cugino della donna intervenne in suo favore; tutto il clan ebbe pietà della donna e, restituitole il bambino, i suoi parenti la lasciarono emigrare.

Umm Salamah (r) partì da sola col figlioletto, su un cammello. Ma dopo quasi sei miglia incontrò un uomo degli 'Abd ad-Dar, 'Uthman ibn Talhah, che, pur non essendo ancora divenuto Credente, gentilmente l'accompagnò fino alla meta, dove Umm Salamah (r) poté riunirsi a suo marito.

 Abu Salamah (r) era uno dei più valorosi Sahaba (r), e partecipò alle prime battaglie dell'Islam; durante la battaglia di Uhud ricevette una ferita che si rimarginò troppo presto e dopo qualche mese si riaprì, portan-dolo alla morte.

Il Profeta (s), che era anche un suo cugino, gli fu vicino fino al suo ultimo respiro, quando morì gli chiuse gli occhi e disse: "Quando lo spirito viene ritirato, la vista lo segue".

Qualcuno dei suoi familiari urlò; egli (s) allora disse: "Non invocate per voi, se non per il bene, perché gli Angeli diranno 'Amin' a quel che direte".

Poi pregò: "Mio Dio, perdona ad Abu Salamah, ed eleva il suo grado tra coloro che son guidati sulla Retta Via, e siigli Tu successore per quelli che si è lasciato indietro tra coloro che rimangono, perdona a noi e a lui, Signore dei Mondi, e rendigli largo lo spazio nella sua tomba, e fa' che vi abbia luce".

 Molti anni dopo, Umm Salamah (r) raccontò: "Sentii l'Inviato di Allah (s) dire: "Non vi è nessun servo che sia colpito da sventura e dica:

 Siamo di Allah e a Lui ritorniamo

                                        Corano II. Al-Baqara (La Giovenca), 156

 'Mio Dio, dammi una ricompensa nella mia sventura, e fammene avere in cambio cosa migliore di quella per-duta' senza che Allah l'Altissimo lo ricompensi della sua sventura e lo contraccambi con cosa migliore". Quando morì Abu Salamah (r), feci la preghiera come mi aveva ordinato l'Inviato di Allah (s), e Allah (SWT) mi con-traccambiò con qualcosa di meglio di quello che avevo perso: appunto l'Inviato di Allah (s)".

 In effetti, Umm Salamah (r) e suo marito, che avevano avuto quattro figli, erano stati una coppia molto unita, e alla morte di lui la moglie era incinta della loro ultima bambina, Zaynab. Umm Salamah (r), durante il loro matrimonio avrebbe voluto stringere un patto per cui, nel caso in cui uno di loro fosse morto, l'altro non si sarebbe risposato. Ma egli le aveva risposto che, se fosse morto per primo, lei si sarebbe dovuta risposare, e così aveva pregato: "Oh Allah! Assicura a Umm Salamah dopo di me un uomo migliore di me, uno che non le sia causa di tristezza e offesa!".

 Dopo che fu trascorsa la 'iddah (periodo di lutto), il Profeta (s) stesso la chiese in moglie. Lei gli rispose che temeva di non essere adatta a lui: "Sono una donna il cui tempo migliore è passato, e sono madre di orfani. In più sono di temperamento estremamente gelosa e tu, o Messaggero di Allah, hai già più di una moglie".

Egli (s) le rispose: "Per l'età, io sono più vecchio di te; quanto alla gelosia pregherò Allah (SWT) di togliertela; per i tuoi orfani, Allah (SWT) e il Suo Messaggero si prenderanno cura di loro".

Si sposarono e il Profeta (s) l'alloggiò nella stanza che era appartenuta a Zaynab bint Khuzaymah (r), "la madre dei poveri" (Umm al-Masakin), la sua quinta sposa, che era morta pochi mesi dopo le nozze.

Era il mese di Shawwal dell'anno 4 dell'Hijrah (626 d.C.).

 Umm Salamah (r) non era la sola a soffrire di gelosia. 'Aisha (r) aveva accettato Hafsah (r) e Zaynab (r) senza difficoltà, ma questa volta le cose erano diverse, perché lei stessa era cresciuta, avendo quasi 14 anni.

Aveva spesso incontrato Umm Salamah (r) e con lei aveva partecipato ai preparativi per il matrimonio di Fatimah (r), ma non l'aveva mai considerata una possibile rivale, ed ora, mentre tutti a Madinah parlavano del nuovo matrimonio del Profeta (s) e della grande bellezza della sposa, 'Aisha (r) ne era turbata.

"Ero dolorosamente triste" raccontò, "per quello che mi dicevano della sua bellezza, così mi resi gradita a lei per poterla osservare da vicino e vidi che era molto più bella di quanto mi avessero detto. Lo dissi ad Hafsah (r) che mi rispose: 'Non è altro che la tua gelosia che te la fa vedere così: non è come si dice'. Poi lei stessa si rese gradita a Umm Salamah (r) per giudicare coi suoi occhi, e mi riferì: 'L'ho osservata e non è come mi hai detto, neanche un po'. Tuttavia è davvero bella'. Allora tornai a vederla e, per la mia vita, era come Hafsah (r) aveva detto. Tuttavia continuavo ad essere gelosa".

Umm Salamah (r), in effetti, secondo il giudizio di Ibn Hajar, uno storico dell'epoca classica, era 'una donna di una bellezza fuori dal comune, che possedeva una capacità di giudizio che faceva colpo, un ragionamento rapido e un'incredibile capacità di formulare delle opinioni corrette'.

 Non ci si stupirà, dunque, di veder citato il suo nome a proposito di alcune discussioni-chiave della società medinese, e particolarmente di quelle riguardanti il ruolo della donna nell'ordine islamico.

Uno degli episodi più significativi riguarda una domanda che Umm Salamah (r) pose un giorno al suo nobile sposo: "O Messaggero di Allah, perché gli uomini sono citati nel Corano e le donne no?".

In risposta alla sua richiesta, giunse una Rivelazione da parte di Allah (SWT):

 In verità i Musulmani e le Musulmane, i Credenti e le Credenti, i devoti e le devote, i leali e le leali, i perseveranti e le perseveranti, i timorati e le timorate, quelli che fanno l'elemosina e quelle che fanno l'elemosina, i digiunatori e le digiunatrici, i casti e le caste, quelli che spesso ricordano Allah e quelle che spesso ricordano Allah, sono coloro per i quali Allah ha disposto perdono ed enorme ricompensa.

Corano XXXIII. Al-Ahzab (I Coalizzati), 35

 Umm Salamah (r), con le sue domande e le sue osservazioni sempre pertinenti, è un esempio per tutte le Credenti di ogni epoca: una donna devota e consapevole del ruolo femminile distinto da quello maschile nell'ordinamento sociale islamico, e proprio per questo fiera dei diritti che l'Islam attribuì alla donna in una società che, fino ad allora, non l'aveva rispettata: il diritto all'onore, alla protezione da parte del marito e di tutta la società, il diritto all'eredità, ecc…

La figura di Umm Salamah (r) si impone per la dignità con la quale assunse il ruolo di Madre dei Credenti, per la sua capacità di dialogo anche su questioni sociali, che non erano affatto un'intrusione nel campo maschile, al quale riconosceva la sua specificità.

 Umm Salamah (r) sopravvisse al Profeta (s) e conobbe l'epoca dei quattro Califfi 'Rashidun' (Ben Guidati) (r) e quella di Mu'awiyya.

Importantissimo fu il suo ruolo di trasmettitrice di Ahadith: i Sapienti considerano la doppia testimonianza sua e di 'Aisha (r) come una delle migliori garanzie di autenticità di un 'detto' del Profeta (s). Entrambe sapevano leggere e, come Hafsah (r), possedevano un esemplare del Sublime Corano.

Umm Salamah (r), come le altre Madri dei Credenti (r), sapeva bene che il terreno d'influenza e d'azione della donna deve essere principalmente la sua casa; durante i Califfati di Abu Bakr (r) e 'Umar (r), in effetti, le fonti non ce la mostrano impegnata in attività 'esterne'.

 Durante il Califfato di 'Uthman (r), però, secondo quanto riportato dallo storico Baladhuri, quando il Califfo fece bastonare Ammar ibn Yasir, il fratello di Umm Salamah (r), che aveva criticato l'uso fatto dei fondi pub-blici, è a casa della Madre dei Credenti (r) che venne portato il corpo inanimato.

E quando il Califfo (r) le inviò un messaggero per chiederle spiegazioni per l'improvviso assembramento dei suoi parenti intorno alla casa, Umm Salamah (r), in risposta, lo invitò a cambiare condotta.

 Dopo l'assassinio di 'Uthman (r), Umm Salamah (r) appoggiò il nuovo Califfo, 'Ali (r), ma sempre senza esporsi in prima persona. Dopo aver compiuto l'Hajj nell'anno 35 H. (656 d.C.) con le altre spose del Profeta (s), non restò con 'Aisha (r) a Makkah, ma tornò subito verso Madinah. Non condividendo la lotta politica della sua giovane compagna, arrivò a scriverle che questo comportamento non era degno di una Madre dei Credenti (r).

Umm Salamah (r) rivolse poi questo discorso al Califfo 'Ali (r), che si apprestava ad affrontare 'Aisha (r) in battaglia: "O Principe dei Credenti, se non fosse per paura di disobbedire all'Altissimo e perché, se anche volessi seguirti, tu non accetteresti, ti avrei accompagnato. Ma ecco mio figlio 'Umar (r). Allah (SWT) sa che mi è più caro della mia stessa anima. Che venga con te".

 Dopo i tragici avvenimenti che provocarono la frattura della Ummah, e dopo il ritorno di 'Aisha (r) a Madinah, le vedove del Profeta (s) si trovarono di nuovo unite nel ruolo di eredi privilegiate di quelle che erano state la pratica e le parole del Messaggero di Allah (s).

Umm Salamah (r) sopravvisse a tutte le altre Madri dei Credenti (r), ad eccezione di Maymunah (r).

 Che Allah l'Altissimo sia soddisfatto di lei!

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