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Vita del Profeta Muhammad

Su di lui Pace e benedizione

di Hamza Piccardo

Il complotto dei Bani Nadir

Inviati dal Profeta per insegnare l’Islàm a una tribù di beduini, una quarantina di Musulmani erano stati massacrati da una banda di politeisti. Si trattò di un massacro orrendo avvenuto nel quarto anno dall’Egira ed ebbe ripercussioni anche nella convivenza interreligiosa a Medina. L’unico sopravvissuto alla tragedia infatti, incontrò sulla via del ritorno due arabi che riteneva alleati dei responsabili dell’eccidio e li uccise. I due erano del tutto estranei alla faccenda e il Profeta (pbsl) si impegnò a versare il "prezzo del sangue", l’indennizzo che avvrebbe tacitato il loro clan ed evitato più pesanti conseguenze.

Poichè i Bani Nadir, uno dei clan ebraici che avevano accettato il patto con i Musulmani era vecchio alleato dei danneggiati, Muhammad (pbsl) si recò presso di loro per chiedere di contribuire a mettere insieme l’indennizzo.

Mentre conversava con i loro capi gli apparve Gabriele (pace su di lui) che, visibile a lui solo, lo informò che i Ban" Nadir stavano preparandosi a fargli precipitare addosso un masso dall’alto delle mura della fortezza. Muhammad si alzò e se ne andò, seguito poco dopo dagli altri credenti che lo avevano accompagnato.

Il fatto era molto grave e confermava il sospetto che i Bani Nadir avessero accettato il patto con la segreta intenzione di non rispettarlo e che avessero stabilito accordi con i Coreisciti di Mecca per aiutarli contro il Profeta e contro i Musulmani.

Quando i Musulmani furono informati del complotto, sorse in loro un sentimento di vendetta contro tutti gli Ebrei di Medina, e fu in quell’occasione che venne rivelato il versetto che stabilisce l’equa reazione in questi frangenti. "O voi che credete, siate testimoni sinceri davanti ad Allah secondo giustizia. Non vi spinga all’iniquità l’odio per un certo popolo. Siate equi: l’equità è consona alla devozione...O voi che credete, ricordate i benefici che Allah vi ha concesso, il giorno che una fazione voleva alzare le mani contro di voi ed Egli arrestò le mani loro". (Corano V8,11)

La decisione del Profeta fu rapida: se i Bani Nadir volevano salva la vita dovevano abbandonare la città entro dieci giorni. Nella vicenda intervenne il capo degli ipocriti di Medina, il noto Ibn Ubayy, che invitò gli Ebrei a respingere l’ultimatum e promise loro il suo aiuto e quello di alcuni clan arabi nemici dei Musulmani. Ritrovata un po’ di baldanza, i Bani Nadir interruppero i preparativi della partenza e consolidarono le difese delle loro fortezze in previsione dell’assedio dei Musulmani.

Una rivelazione informò il Profeta (pbsl) su quanto era stato concordato tra i Bani Nadir e Ibn Ubayy e dell’esito che avrebbe avuto il loro accordo:òNon hai visto gli ipocriti, mentre dicevano ai loro alleati miscredenti fra la gente della Scrittura: "Se sarete scacciati, verremo con voi e rifiuteremo di obbedire a chiunque contro di voi. Se sarete attaccati vi porteremo soccorso? Allah è testimone che in verità sono bugiardi. Se verranno scacciati, essi non partiranno con loro, mentre se saranno attaccati non li soccorreranno, e quand’anche portassero loro soccorso, certamente volgerebbero le spalle e quindi non li aiuterebbero affatto. Voi mettete nei loro cuori più terrore che Allah Stesso, poiché invero è gente che non capisce. Vi combatteranno uniti solo dalle loro fortezze o dietro le mura. Grande è l’acrimonia che regna tra loro. Li ritieni uniti, invece i loro cuori sono discordi: è gente che non ragiona. Sono simili a coloro che di poco li precedettero: subirono le conseguenze del loro comportamento: riceveranno doloroso castigo". (Corano LIX,11-15)

L’Inviato di Allah (pbsl) ordinò ai credenti di armarsi, quindi li radunò e li condusse fin sotto le fortezze dei Bani Nadir nella parte meridionale dell’oasi medinese. Dopo quindici giorni di assedio, traditi dai loro alleati, minati dalle discordie interne e indeboliti dal terrore che incutevano loro i Musulmani che, con il permesso di Allah , avevano cominciato ad abbattere alcune palme che si trovavano nei pressi delle mura, gli Ebrei si arresero senza condizioni e furono esiliati. Ottennero di portar via con loro solo quello che poteva essere trasportato dai loro cammelli.

La sura LIX del Corano ricorda anche l’esito finale di questa vicenda. "Egli è Colui che ha fatto uscire dalle loro dimore, in occasione del primo esodo, quelli fra la gente della Scrittura che erano miscredenti. Voi non pensavate che sarebbero usciti, e loro credevano che le loro fortezze li avrebbero difesi contro Allah. Ma Allah li raggiunse da dove non se Lo aspettavano e gettò il terrore nei loro cuori: demolirono le loro case con le loro mani e con il concorso delle mani dei credenti. Traetene dunque una lezione, o voi che avete occhi per vedere." (Corano LIX,2)

    

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